Il Myanmar, che tutti in Occidente chiamano ancora Birmania, è un Paese straordinario da visitare, pieno di templi e di paesaggi mozzafiato, che ha fatto dire a Kipling, a proposito della Pagoda di Shwedagon (Rangoon), “un mistero dorato, una bella meraviglia ammiccante” e, nel 1586, all’inglese Ralph Fitch: «È il posto più bello, immagino, che ci sia al mondo: è molto alta e ci sono quattro vie d’accesso fiancheggiate da alberi da frutta, in modo che si può camminare all’ombra per due miglia». E proprio per queste meraviglie e la dittatura, che da cinquant’anni ha tolto ai birmani la libertà e insieme la gioia di vivere dignitosamente, è un Paese contraddittorio (tra l’altro secondo esportatore d’oppio al mondo), in cui la diffusa povertà si scontra con lo sfarzo dei monumenti religiosi e con le sottili lamine d’oro offerte dai birmani alle onnipresenti rappresentazioni sacre.
La rinascita del turismo
Nonostante il regime dittatoriale, da alcuni anni si è aperto al turismo, una fonte di introiti per il governo, ma anche per la gente, che vive miseramente, dove vi è un alta presenza di lavoro minorile.
Grande più di due volte l’Italia, è caratterizzato da un’avvolgente situazione ambientale, siti archeologici ed atmosfera. E’ meta di viaggiatori che apprezzano un’esperienza in cui il folclore e le manifestazioni religiose sono più ovattate che nell’eclatante India. Qui le tradizionali gentilezze e capacità di accoglienza non sono messe in discussione, nonostante la volontà di mantenere inalterate le proprie caratteristiche. Confrontato con Vietnam, Cambogia, Thailandia, Cina e col resto del sudest asiatico, il Myanmar è il Paese meno stravolto nello stile di vita dai modelli occidentali. E’ anche il luogo al mondo dove esiste la più massiccia, artistica e coinvolgente presenza di architetture religiose. In ogni angolo, le tante migliaia di monumenti sembrano essere la materializzazione delle innumerevoli preghiere rivolte verso l’alto dai fedeli. Dopo decenni di chiusura, il Paese si sta aprendo all’Occidente…
Scoprire in ogni angolo la birmanità
La “birmanità” è il motivo per cui si visita questo Paese. E’ quella specie di gonna indossata da uomini e donne, il longyi, che non è stato sostituito dai jeans. E’ il culto dei nat, guardiani di derivazione animistica che offrono protezione, tra i quali quello che vigila sulla casa rappresentato da una noce di cocco appesa al tetto, cui ogni giorno si rivolgono e si offrono doni. E’ l’imperdibile processione mattutina dei monaci che con la ciotola in mano attendono le offerte dei fedeli. E’ gli orti galleggianti, le palafitte, le canoe-negozio e il particolarissimo modo di remare con i piedi per sospingere le imbarcazioni sul Lago Inle. E’ il luccichio sfarzoso dei pinnacoli che sormontano le pagode. E’ il fasto delle costruzioni religiose. E’ il cheroot, il grosso sigaro che pende dalla bocca d’alcune anziane donne. E’ l’immensa Piana di Bagan, dove il fervore religioso trova la
sua rappresentazione fisica nelle migliaia di costruzioni che punteggiano l’enorme pianura. E’ il volto delle donne incipriato di thanaka, polvere di legno della foresta. E’ anche la fine lacca, graziosi parasole, arazzi, legno intagliato, marionette, particolari strumenti per praticare tatuaggi, pietre dure e preziose come giada imperiale e rubini “sangue di piccione” e il raro e costosissimo tessuto di “bava di loto”…
Una proposta per Capodanno
Ecco l’itinerario che ci viene proposto da Esquire Viaggi ci propone per Capodanno che, seppur breve, permette di cogliere le principali attrattive del paese, accompagnati da un esperto, che permetterà di entrare meglio in contatto con le realtà locali.
IL PROGRAMMA
• 1° giorno
Partenza da Milano Malpensa con volo di linea per Yangon via Singapore con arrivo il giorno successivo. Pasti e pernottamento a bordo.
• 2° giorno
Arrivo a Yangon, che è lo specchio della coinvolgente e contraddittoria realtà del Paese. Vi convivono il quartiere cinese, quello indiano e la Grande Moschea della zona musulmana, gli edifici coloniali e le antiche architetture religiose, gli ampi viali paralleli previsti dagli inglesi nel periodo dell’occupazione, i laghi, il fiume, i mercati, il verde, gli stupa che scintillano anche se non c’è il sole. Visiteremo la Pagoda Sule posta al centro della città, il Grande Buddha Reclinato Chaukhtatgy, la dorata Pagoda Shwedagon (a sinistra), simbolo del Myanmar che veglia sulla città col suo pinnacolo ricco di migliaia di diamanti, rubini e zaffiri. Qui una variopinta folla di fedeli s’aggira a piedi nudi in senso orario ,secondo le regole del Theravada, fra centinaia di Buddha seduti, reclinati, in piedi, con le mani in diverse posizioni, ognuna delle quali con il suo preciso significato. Intere famiglie di fedeli seduti con grande dignità e mitezza sul pavimento di uno dei tanti tempietti che fanno da corona al grande stupa dorato pregano, meditano, riposano. Senza dubbio la pagoda Shwedagon offre una delle più forti emozioni di un viaggio in Birmania.
Pernottamento al Chatrium Hotel (http://www.chatrium.com), elegante struttura situata sulle rive del Lago. Pranzo in ristorante. Cena in albergo.
• 3° giorno
Trasferimento in aeroporto e volo per Heho da dove proseguiremo per il Lago Inle, tra alture con risaie a secco e villaggi montani. Orti e mercati galleggianti, abitazioni su palafitte, pescatori che remano con i piedi per disporre delle mani libere, pagode, monasteri, laboratori per la seta, fanno da contorno alla permanenza nell’area del lago. Gli “Intha” popolano le rive e la superficie lacustre. Vivono su palafitte collegate da passerelle, coltivano orti sospesi in acqua ed i pescatori usano atleticamente enormi nasse. Ci troviamo sempre nella regione Shan a 1100 metri, una tra le aree meno integrate del Myanmar, con i commerci d’oppio e la gelosa conservazione d’autonomia culturale. Ma i locali sono ospitali, lavorano gli orti galleggianti realizzati intrecciando piante acquatiche, ancorate sul fondo con canne di bambù riempite di fango. Vendono prodotti agricoli ed articoli d’artigianato su piccole imbarcazioni.
• 4° giorno
Lago Inle: a bordo di canoe a motore si percorrono in canoe a motore la ragnatela di canali nell’incanto di un paesaggio oltraggiosamente pittoresco fra coltivazioni galleggianti e grovigli di giacinti d’acqua, fino a raggiungere l’antico monastero in mezzo al lago che custodisce pregevolissime statue antiche in stile Shan. Si visiterà anche la Phaundawoo Pagoda, famosa per le cinque statue d’oro del Buddha, per poi raggiungere il villaggio di Inn Thein. Attraverso una sorta di infinito porticato che ripara dal sole centinaia di bancarelle, si arriva al sito archeologico Shwe Inn Thein, un posto particolare con decine e decine di piccoli stupa e templi , abbandonato agli elementi naturali che ne accentuano i tratti antichi e selvaggi. Vi sono spesso assaliti da erbe ed arbusti che ne mettono fortemente a rischio stabilità ed esistenza, ma ne rendono ancora più interessante la visione.
Tra i prodotti locali tipici segnaliamo che oltre ai “cheroot”, i grossi sigari, e alla seta lavorata ad ikat, solo qui si trova la preziosa “bava dei fiori di loto” usata per realizzare costosi tessuti.
Pranzo in ristorante e “cena speciale di fine anno in albergo”. Pernottamento (Pristine Lotus Spa Resort).
• 5° giorno
Via terra si ritorna ad Heho per prendere il volo per Mandalay, l’ultima capitale reale birmana prima dell’avvento dell’impero coloniale britannico ed oggi la seconda città più popolosa dopo Yangon. Proseguimento per Amarapura, antica capitale birmana, e visita al monastero di Mahagandaryon dove potremo assistere ad alcuni momenti di vita monastica. Rientrando a Mandalay proseguimento delle visite con la pagoda di Kuthodaw (a dx.), chiamata anche “il libro più grande del mondo”, perché intorno alla pagoda centrale vi sono 729 stele di alabastro su cui è iscritto tutto il canone buddhista o Tripitaka. Tali stele sono protette da altrettanti tempietti di un bianco immacolato.
Lungo il percorso sosta per ammirare il ponte U Bein, la vera attrazione della zona. Da circa due secoli la struttura lunga oltre 1 km, la più lunga al mondo costruita in legno di tek, consente il transito da una sponda all’altra del Lago Taungthaman.
Pernottamento al Mandalay Hill Resort, elegante ed accogliente struttura ai piedi della collina. Pranzo in ristorante. Cena in albergo.
• 6° giorno
Si inizia la giornata con l’escursione in barca a Mingun, navigando l’Irrawaddy per circa due ore. Il percorso è interessante per l’ambiente del fiume, le abitazioni e la gente che ci vive. Vedremo ciò che rimane della più grande pagoda del mondo, della sua enorme campana e del , la cui forma simboleggia il Monte Meru. Sempre in barca si prosegue per Ava, ammirando durante la piacevole navigazione il vasto panorama verde delle colline di Sagain, punteggiate da guglie e pinnacoli di edifici sacri. Ava (oggi rinominata Inwa) fu capitale di vari regni birmani per quasi 400 anni ed ora è un piccolo villaggio di struggente bellezza.
Pranzo in ristorante. Cena in albergo.
• 7° giorno
Al mattino partenza per Yandabo, un piccolo centro che si stende lungo il fiume, sul percorso tra Mandalay e Bagan. Saremo spettatori di scene di quotidianità, case, scuola, monastero e dalle tecniche di lavorazione nei laboratori artigianali del posto, specializzati nella produzione di vasi.
La sistemazione è prevista presso un piccolo e nuovo resort di nome “Yandabo Home”. Pranzo in ristorante. Cena e pernottamento al resort.
• 8° e 9° giorno
Dopo la prima colazione proseguimento per Bagan, una delle grandi meraviglie dell’Asia, uno di quei siti che restano indimenticabili. Più di 2000 templi, risalenti al X e XIII secolo, sparsi in un orizzonte immenso, in un paesaggio che cambia colore ad ogni ora del giorno, un luogo di incredibile magia. Ovunque si guardi si ammirano rovine di tutte le dimensioni nella pianura ocra, rossa e verde: templi grandi e gloriosi come quelli di Ananda, Shwezigon e Dhamayangyi e pagode piccole e solitarie in mezzo ai campi. Una giornata dedicata alle visite dei templi dell’area archeologica: la più impressionante città morta della religione che vi sia al mondo. Quanto possiamo vedere oggi corrisponde grosso modo alla metà degli edifici religiosi innalzati nel brevissimo periodo di fortuna della città (dal 1000 al 1200), cui andrebbero aggiunti poi tutti i monasteri e le abitazioni in legno, naturalmente andati distrutti, compreso il palazzo reale, necessari ad ospitare una popolazione che contava allora un milione di abitanti.
Il tramonto sulla sommità di una pagoda per ammirare la piana disseminata di rovine e bagnata dall’Irrawaddy è uno scenario che difficilmente si può dimenticare. Durante la permanenza a Bagan avremo anche l’occasione di visitare mercati e laboratori di lacca.
Un’esperienza indimenticabile è il sorvolo della piana di Bagan in mongolfiera (facoltativo e soggetto alle condizioni meteorologiche). Consigliamo di effettuare la prenotazione dall’Italia perché i posti disponibili sono limitati.
Pranzo in ristorante. Cena e pernottamento all’Aureum Palace Hotel, un albergo molto confortevole con vista panoramica sulle antiche pagode.
• 10° giorno
Trasferimento all’aeroporto e partenza con volo di linea per Yangon.
Se ci sarà tempo effettueremo una sosta al Bogyoke Aung San Market, grande spazio coperto dove si può trovare quasi tutto l’artigianato prodotto in Birmania (il mercato è chiuso il lunedì). Trasferimento in aeroporto e volo di linea per Singapore. Durante la notte coincidenza con volo per l’Italia.
• 11° giorno
Arrivo in Italia, a Milano Malpensa, in mattinata
Informazioni importanti
• La sistemazione alberghiera verrà riconfermata circa un mese prima della partenza.
• L’ordine delle visite ed escursioni in ciascuna località può essere soggetto a variazioni per motivi di opportunità contingenti in funzione degli operativi aerei, senza compromettere le peculiarità del viaggio.
• I tempi di percorrenza riportati nel programma sono indicativi e dipendono dal traffico/condizioni delle strade/ /soste fotografiche richieste dal gruppo.
• I voli interni possono essere soggetti a modifiche di orario e cancellazioni talvolta senza alcun preavviso.
• Le visite ai templi si effettuano rigorosamente a piedi nudi.
• Anche se la situazione è in continua evoluzione, le carte di credito sono accettate solo negli alberghi di Yangon, Mandalay e Bagan.
• Gli euro non sono ancora entrati nelle più diffuse abitudini commerciali dei birmani. Si consiglia vivamente di arrivare in Myanmar con sufficiente valuta in dollari americani in contanti. Si ricorda che i dollari emessi prima del 1990 non vengono più né accettati né cambiati, a causa delle numerose falsificazioni. Non vengono accettate banconote con macchie, strappi, segni o altre imperfezioni.
• In Birmania il GSM International Roaming non è attivo e tutti i telefoni cellulari provenienti dall’estero sono inutilizzabili. La telefonia cellulare è uno degli aspetti che può cambiare rapidamente, anche senza preavviso, non solo per le caratteristiche proprie di questo strumento di comunicazione, ma per la particolare realtà birmana. Sino a pochi mesi fa era possibile usare cellulari italiani con schede acquistate in Birmania. Poi la situazione è cambiata improvvisamente perché queste schede, teoricamente in commercio, sono scomparse dalla circolazione.
Quindi, prima di partire, consigliamo di consultare il proprio operatore, tenendo presente che tutte le informazioni fornite possono non trovare riscontro in loco per le motivazioni sopra esposte.
Le chiamate da telefono fisso possono essere effettuate solo dagli hotel, anche se il loro costo è elevato e varia da albergo ad albergo. Gli hotels da 4* in su sono in genere dotati di business center presso i quali si può accedere alla rete internet. Anche questo aspetto va verificato in loco per appurarne fattibilità costi e tempi di attesa.
Quota Individuale di partecipazione da Milano per Capodanno
Minimo 10 partecipanti € 3.900,00, Con esperto massimo 16 partecipanti
In altra stagione, i prezzi sono notevolmente inferiori.
Supplementi per persona
Supplemento singola € 850,00
Supplemento assicurazione 100% € 25,00
Tasse aeroportuali e fuel surcharge € 400,00
Suppl. Business € 1.950,00
Visto € 25,00
Spese di ottenimento visto € 30,00
Spese di ottenimento visto – Urgente € 60,00
Questi prezzi sono ancorati al rapporto di cambio (1 euro = 1,15 USD) e possono essere soggetti ad adeguamento valutario (valgono le condizioni di vendita da catalogo).
La percentuale delle quota pagate in valuta estera è del 55% del prezzo del viaggio.
INFORMAZIONI PRATICHE
Formalità
E’ necessario il passaporto individuale non scaduto ed in regola per l’espatrio, con validità di almeno 6 mesi dalla data di rientro e comunque non inferiore a 3 mesi dalla scadenza del visto e almeno 2 pagine libere. Ogni partecipante è tenuto a controllare personalmente la validità del proprio passaporto e la presenza di due pagine libere. Si ricorda che l’organizzazione non ha alcuna responsabilità nel caso di impossibilità a partire o ad entrare nel paese di destinazione a causa di documenti non corretti.
Per l’ingresso in Birmania è richiesto il visto consolare, all’ottenimento del quale può provvedere la nostra organizzazione previo pagamento dei diritti dovuti. Per l’ottenimento del visto sono richiesti: il passaporto con due pagine libere e due foto tessera a colori. Ogni partecipante è tenuto a controllare personalmente la validità del proprio passaporto e la validità della marca da bollo.
Per maggiori informazioni relative alla validità del passaporto, fare riferimento al sito del Ministero degli Affari Esteri : http://www.viaggiaresicuri.it
Lingua: Birmano (ma parlano inglese)
Religione: Buddhista
Fuso orario: 5,30 ore in più rispetto all’ora italiana.
Clima: Tropicale, fresco, secco e soleggiato da ottobre a febbraio/marzo.
Valuta: E’ indispensabile munirsi di valuta americana per le eventualità difficoltà di cambio/pagamento con Euro. Il cambio ufficiale si aggira intorno a 990 Kyat per un Dollaro Usa (cambio a settembre 2014). Le valute utilizzate in Myanmar sono due: il Kyat (pronuncia ciat) e il dollaro americano.
Valuta locale. Importazione ed esportazione proibite.
Valuta estera. Importazione libera con dichiarazione in frontiera per importi superiori a $USA 2000; esportazione entro i limiti di quanto importato.
Dall’agosto del 2003 non è consentito:
a) effettuare pagamenti con carte di credito o bancomat;
b) ritirare denaro in contanti con carte di credito o bancomat;
c) incassare “traveler cheques”;
d) avvalersi di trasferimenti valutari internazionali.
Cucina: non è molto varia, ma decisamente gradevole, ottimi gli stufati di carne (pollo, maiale, manzo, montone) e i piatti a base di verdura. L’elemento fondamentale di ogni pasto è, ovviamente, il riso, cui si aggiunge un buon assortimento di piatti a base di curry.
Acquisti: Il Myanmar presenta un artigianato interessante e nei mercati si trovano le più svariate mercanzie: in particolare le lacche (tipiche di Bagan), piccoli parasoli, borse shan di cotone, legno intagliato, pietre preziose e gioielli, soprattutto rubini (ma attenzione: molti rubini di vetro rosso attendono al varco gli ingenui!). L’acquisto di pietre preziose, gioielli e oggetti di valore deve essere effettuato esclusivamente presso negozi autorizzati (generalmente governativi), i quali sono tenuti a rilasciarne ricevuta, necessaria all’esportazione. L’esportazione illegale di pietre preziose è sanzionata con pene detentive.
Per ogni informazione più dettagliata su costi, supplementi, abitudini, leggi e hotels,
e per prenotazioni: Esquire viaggi, Via Giovanni Rasori 2 – 20145 Milano (MI)
tel: 02.4800.8223 , mail: Giovanna Gelmini: r.fantucci@esquireviaggi.it
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