La materia che voglio trattare ha più di 5000 anni di storia; trattandosi di alchimia interna, tramandata oralmente, non è facile trovare termini materiali riconducibili al nostro linguaggio scientifico. Tuttavia cercherò di esporla in modo sintetico.

L’esperienza occidentale che più si avvicina a queste pratiche è la Bioenergetica di Wilhelm Reich, il quale rilevò come fattori importanti, nella formazione del carattere, la somatizzazione delle emozioni che il neonato, non ancora in grado di comunicare, è costretto a mettere in atto per sedare in un qualche modo le sensazioni o emozioni che gli risultano sgradevoli; egli sosteneva che per liberare la vera identità di un individuo non era sufficiente scoprire il motivo per cui il soggetto aveva sviluppato un determinato comportamento caratteriale, ma era oltremodo necessario liberarsi delle tensioni croniche instauratesi attraverso la somatizzazione delle emozioni. Per un neonato basta non essere pulito a tempo debito per provare fastidio, dovuto all’irritazione di un contatto prolungato con le proprie eiezioni; quindi è facile che manifesti contratture della muscolatura pelvica (primo diaframma), per un contenimento ecccesivo degli orifizi inferiori, cosa che viene poi accentuata durante la crescita con il rimprovero, abbastanza diffuso in passato, per essersi sporcato. Un altro elemento importante è il pianto: quando questo viene inibito, si genera una tensione diaframmatica (secondo diaframma), che tende a cronicizzarsi nel tempo.

Le successive insoddisfazioni dell’adolescenza fanno crescere il sentimento della rabbia interna, che va ad agire su quello che viene considerato il terzo diaframma, quello cranico, che si manifesta nei masseteri, tensione che influisce sull’articolazione occipito atlantoidea. Queste contratture croniche, sostanzialmente, impediscono al soggetto di esprimersi come in realtà vorrebbe o potrebbe e accentuano le reazioni nei confronti delle avversità della vita sopravalutandole piuttosto che sottovalutandole.
La pratica del Qì Gōng
Si è voluto fare questa premessa per meglio intuire quali sono i meccanismi dell’alchimia interna taoista sviluppati con la pratica del Qì Gōng, un termine (noto anche come Ch’i Kung), cinese, che letteralmente significa lavoro (Gōng) sull’energia vitale (Qì).
Nelle pratiche taoiste il percorso di raffinazione dell’energia vitale e quindi dell’evoluzione spirituale, parte dal riequilibrio del corpo integrato con quello del respiro e della mente. L’energia che sovrintende questi tre ambienti si differenzia in Jīng (corpo), Qì (respiro) e Shén (mente-spirito). Le tre sedi in cui essa si condensa, sono rispettivamente l’addome, il tronco, il capo. Queste sedi o compartimenti sono comunemente separati tra loro, essendo l’energia vitale impegnata separatamente per ciascuno di essi.
Normalmente, presi dai ritmi vorticosi della vita, abbiamo la mente sempre impegnata lontano dal corpo, respiriamo male e ci muoviamo peggio; il primo passo da fare, quindi, è riportare la mente a casa mettendola a riposo e a contatto col corpo e col respiro. In sintonia con la visione di Reich, il lavoro di meditazione inizia dalla parte bassa del corpo e si basa sostanzialmente sulla capacità di rilassamento.
I tre aspetti dell’energia: Jīng, Qì e Shén
Il Jīng rappresenta l’energia al suo stato più materiale, in quanto governa e attiva i muscoli e sovrintende l’apparato riproduttivo; è considerata l’essenza vitale, quindi viene dissipata come un qualsiasi carburante con le attività fisiche. Il primo passo è quindi spendere meno energia possibile per far sì che il Jīng possa trasformarsi in Qì. Esercizi dinamici e statici si alternano continuamente per imparare a muoversi col minor sforzo muscolare possibile e poter stare in posizione statiche in modo sempre più rilassato.
Quando il Jīng non viene impiegato per l’attività muscolare si trasforma spontaneamente in Qì, che è comunque energia vitale che già possediamo e inizia a manifestarsi con una natura più raffinata di quella che è la conseguenza di uno sforzo muscolare. Si manifesta come un tepore, accompagnato da una sorta di gonfiore, di espansione, che si avverte inizialmente nella parte più morbida del corpo, la regione addominale. Il Qì è associato all’aria per la sua consistenza e per essere l’elemento che sta terra la terra e il cielo; ha sede nel torace e interagisce direttamente con le emozioni.
Dopo aver eseguito degli esercizi dinamici nel modo più morbido e leggero possibile si staziona in alcune posizioni: la più semplice è quella seduta. In concomitanza con l’aria che esce spontaneamente con l’espirazione, si avverte il rilasciamento muscolare, con un movimento di cedevolezza delle strutture morbide (muscoli e organi) verso il basso. Rilasciando le strutture muscolari pelviche si favorisce il rilasciamento del diaframma e il respiro tende spontaneamente a farsi più lento e profondo. La mente concettuale, pensante, attenta a queste sensazioni, inizia a calmarsi, a diminuire le proprie attività e le onde emesse dal cervello si abbassano di intensità.
Inizia il risveglio energetico e spirituale
Per realizzare il risveglio energetico occorre raggiungere uno stato di quiete e assaporare

il senso della serenità; la tradizione indica di percepire all’interno del proprio addome un bimbo e di accudirlo con amore. Sostanzialmente quanto avviene fisicamente è paragonabile ad una bottiglia con dell’acqua torbida che viene agitata e poi lasciata riposare: prima vanno verso il basso le parti solide pesanti e poi le parti più leggere, fino a liberarsi anche dei pensieri oscuri.
Ciò che appartiene alla terra scende e ciò che appartiene al cielo sale nella stessa misura: è così che la mente diventa sempre più limpida e le sue visioni sempre più chiare, non più mediate da ciò che nella crescita è stato indotto dall’esterno. In sintesi un corpo rilassato favorisce una respirazione più profonda: queste due condizioni favoriscono la distensione del diaframma cervicale e la mente Shén può iniziare a manifestarsi in tutta la sua luminosità e chiarezza iniziando un ulteriore processo di crescita.
Armonizzare corpo-respiro-mente genera un’energia più pura e l’iniziale divisione dell’energia vitale in Jīng, Qì e Shén, attraverso una fusione alchemica di questi elementi, porta la coscienza, quindi la mente, ad un livello più elevato dove si procede ad una ulteriore trasformazione dello Shén. Questo processo di fusione genera il Dan che è il primo passo verso la trascendenza. Questa fase è rappresentata come se il bambino accudito e cresciuto dentro di sé uscisse e iniziasse a crescere in un nuovo mondo.
Per saperne di più:
Libri: Li Xiao Ming Metodo pratico di autoelevazione col Qì Gōng tradizionale cinese (Erga edizioni)
Su YouTube, la tecnica dei cinque animali: https://www.youtube.com/watch?v=gEHV2uIk1vk
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