Un padre, una zia e tanti segnali

Le problematiche legate al dolore del lutto e alla vita dopo la vita

dolore

di Annalisa Perrino. I nostri cari vogliono sempre farci sapere che sono “vivi” e stanno bene

Annalisa Perrino
Annalisa Perrino

Un caro saluto a tutte le persone che hanno incominciato a seguirmi.
In questa rubrica cercherò di rispondere alle vostre domande, dubbi, esperienze, per affrontare il lutto e  – possibilmente placare – il dolore di una perdita con l’aiuto dei nostri cari.

Questa volta ho deciso di pubblicare integralmente una sola lettera, per la verità lunghissima, che però apre tanti quesiti. Ricordate tra l’altro che spesso una risposta, pur essendo indirizzata a una persona specifica, può valere per più persone.

Vorrei ricordare però che nessun medium spiritualista evoca i defunti, cioè non li chiama, ma è lì nell’attesa del loro arrivo. Quindi non possiamo decidere noi con chi parlare, ma dobbiamo accettare chi arriva perchè è la persona giusta in quel momento.

Stefania: Due questioni irrisolte

Un padre, una zia e tanti segnali
Foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay.

Buongiorno Annalisa / buongiorno Manuela,
faccio una premessa per far capire che non ignoro concetti o argomenti classificabili come “spirituali”: da molti anni ho acquisito coscienza di miei ricordi di vite passate in altri mondi, in condizioni ben diverse in termini di evoluzione sociale / tecnologica rispetto alla situazione terrestre (che io considero tremenda e “fuori di senno”), tuttavia simile sul piano dell’esperienza umana. Anche la Bibbia ci parla a suo modo di contatti con altri mondi, oppure lo hanno fatto alcuni “contattisti”.

Avrei due questioni irrisolte, una riguarda mio padre scomparso nel 2017, la seconda collegata alla scomparsa di mia zia 90enne nel marzo 2022.
1. Nei giorni seguenti la morte di mio padre nel 2017, abbiamo avuto in famiglia lamentele (soprattutto mia madre) sul fatto che la sua morte inattesa ci avesse lasciato in panne per alcune faccende (preoccupazioni molto egoistiche), e in certi momenti ho avuto percezione o coscienza che mio padre fosse molto risentito per la nostra rabbia, restando per questo invischiato nella dimensione dell’aldilà più vicina alla terra. Per alcuni giorni non mi sentivo serena per questa sensazione, e una sera nella doccia mi sono seduta rannicchiata e ho chiuso gli occhi, ho invocato con tutta me stessa che quella sensazione di mio padre “bloccato da qualche parte” potesse finire, e sperando con tutta me stessa che lui fosse liberato: ho allora avuto la profonda percezione che lui si liberasse, come da un guscio che si è aperto all’improvviso. E da allora la sensazione negativa che avevo se n’è andata. C’è un modo per sapere se questa esperienza è qualcosa di fattibile, oppure è solo illusione mentale?

2. Riguardo a mia zia sono stata l’unica persona della sua famiglia a stare con lei gli ultimi mesi. Purtoppo nell’arco di soli 2 mesi lei ha perso la ragione e non riuscivo a gestirla, al punto che in certi momenti ho persino alzato le mani, esausta, sperando inverosimilmente in una sua reazione mentale; diversamente dalla mia famiglia, io ho cercato di perdonarmi, ero impotente di fronte a una situazione irrisovibile; poi la sua morte in ospedale per incuria, in un posto che doveva curarla, è stata per me molto sofferta.

Nei mesi seguenti ho pensato molto a lei, in genere con sensazioni positive.
In questo contesto, è possibile che si possano avere percezioni “non ordinarie” (cioè non a livello mentale) relative a scene o episodi di vita terrena della persona che se n’è andata, che rivelano aspetti molto personali e sconosciuti della sua vita carnale? Forse, nel mio caso, questo può succedere perché ho maturato una predisposizione dovuta ai ricordi delle mie vite passate che mi ha aperto, per così dire, un “canale extrasensoriale”, attraverso il quale ho ricevuto sensazioni di aspetti sconosciuti della vita di mia zia: è una spiegazione plausibile?

Un padre, una zia e tanti segnaliOra, però, un fenomeno veramente inspiegabile succede in casa dove vivo con mia madre, sorella di mia zia: dallo scorso ottobre ho trovato pezzettini di “muro” in un’area circoscritta dell’ingresso, che si suppone cadano dalle pareti o dal soffitto, pezzetti di qualche millimetro o anche di 1-2 cm (allego foto); quando sono salita sulla scala per controllare ho visto che il muro è inverosimilmente intatto, pur avendo raccolto fino ad oggi un bel po’ di pezzetti (alcuni persino con un po’ di colore).

Ho messo in relazione questo fenomeno con la scomparsa di  mia zia, e con il suo tentativo di lanciare un messaggio o un segnale sul fatto che lei c’è, e ascolta o pecepisce il mio pensiero rivolto a lei. Se non è così, allora è forse uno spirito “cattivello”: ma cosa ci può ricavare da questo uno spirito dispettoso?
In ogni caso il muro dovrebbe avere un buco di 5-6 cm, ma è intatto e ha controllato anche mio cognato. Passo l’aspirapolvere e mezz’ora dopo trovo 1 o 2 pezzetti, è capitato che il pezzetto sia apparso anche dopo un minuto che avevo visto non c’era nulla, altre due volte è successo in cucina. A volte invece di pezzetti ho trovato delle “briciole” di muro: forse un segnale più lieve o un tentativo mal riuscito? Sarebbe veramente una modalità strana di dare un segnale, ma ho pensato che nell’al di là non necessariamete si possiedoono doti di medianità per comunicare con l’ “al di qua”.

Concludo dicendo che, invece, un ottimo modo per comunicare di “essere vivo” lo ha trovato mio padre, 2-3 mesi dopo essere morto: mia madre ha raccontato di averlo visto apparire in soggiorno, in una forma “splendente”, vestito con un abbigliamento che aveva da giovane, sorridente. Per me il messaggio era molto chiaro, purtroppo però lei non lo ha colto e la sua mente è sempre focalizzata sul “chissà…”.
Se fosse possibile avere qualche chiarimento, o anche un intervento correttivo perché forse ho troppa fantasia, ringrazio vivamente. Cordialmente Stefania

 

cuoreCara Stefania,
grazie per la tua lettera così precisa nella descrizione del tuo sentire. Ottimo punto di partenza per chi intende scandagliare le realtà “altre”. Ho letto con attenzione punto per punto il tuo scritto e cercherò, umilmente, di rispondere secondo la mia personale esperienza, non preconfezionata da teorie già pronte all’uso.

Chi mi conosce sa che rispondo esclusivamente attraverso il mio vissuto. E cercherò anche un suggerimento spirituale da parte della mia èquipe di guide.

Hai saputo aiutare tuo padre ad andarsene
Prima di tutto mi collego a te, Stefania, perché più volte hai annotato il tuo punto interrogativo riguardante “fantasia o realtà” del tuo vissuto. Ti percepisco persona molto sensibile fin da bambina. Molto propensa ad avere un piede sulla terra ferma ed uno nel Cielo e per Cielo intendo non solo il Mondo dello Spirito, ma anche i misteri dell’Universo, compreso gli abitanti di altri mondi…
Sento che hai una mente che tende e cerca di scandagliare la realtà sotto vari punti di vista, che non sia solo materiale. Corretto? Ma avverto pure un buon raziocinio e una buona forma critica mentale: difficilmente convincibile, anche tu, come me, parli solo per esperienza diretta e non per ingozzamento teorico propinato da chissà chi! Ottimo direi!

Quindi, con queste premesse, posso dirti 3 cose:
Sento che per un po’ tuo padre è rimasto attaccato alla terra (non “invischiato” o “bloccato” come dici tu!). Questo atteggiamento, naturale ed umano, è tipico di persone che in vita erano legate alle proprie cose, sia materiali (casa, conto bancario, terreni…) sia spirituali (proprio ruolo sociale, al proprio forte carattere, oppure a sentimenti, quali rabbia per problematiche irrisolte! Questo capita a chi muore repentinamente e non “ha messo a posto” le cose in previsione del suo futuro trapasso).

Pare che tu davvero lo abbia spinto a decidere: decidere di lasciare tutto per proseguire il suo percorso! Probabilmente la tua supplica quella sera, rannicchiata, è stata più potente del suo attaccamento alle cose terrene! E lo abbia davvero davvero davvero commosso fin dentro l’anima: non lo hai liberato da nulla, lo hai solo “lasciato andare” rassicurandolo che per tutto il resto ci avresti pensato tu, mamma compresa! Comprendi?
Mi è già capitata questa esperienza, con mio padre….so cosa vuol dire: “Vai libero papà! Qui ci penso io!”. Quindi Stefania: pensala come una spinta ad una barchetta che deve prendere il largo. Questo io lo definisco: atto di misericordia!

Una mamma che non vuole credere
Il problema è tua madre, la quale, pur avendolo fisicamente visto alcuni mesi dopo in soggiorno, per lei è sempre un “chissà” e tu non ci puoi fare nulla! I calcinacci che trovi NON sono di uno spirito “cattivello” (uso le tue parole) ma di quell’anima bella di tua zia 90enne che non sa come fare per poter attirare la vostra attenzione, ma soprattutto di sua sorella mis-credente!
Se lei avresse mandato “farfalle” tua madre, secondo te, avrebbe creduto che era lei? Se avesse mandato monetine, tua madre le avrebbe ricondotte a tua zia? Per ogni segnale inviato, tua madre avrebbe certamente trovato spiegazioni logiche (le farfalle entrano in casa perché la finestra era aperta! Oppure: le monetine per strada: tutti perdono un centesimo. È troppo piccolo per essere contenuto nei portafogli moderni… comprendi?).
Quindi, ti invito accoratamente, a non pensare a “spiriti difettosi”. Nel Mondo dello Spirito tutto è perfetto, evoluto o meno evoluto che sia. So che tua zia ha solo cercato di attrarre l’attenzione di sua sorella ricordandole che sta bene e che è curata a dovere lì dov’è! Il resto, è un problema di fede di tua madre, non tuo!

Riguardo alla percezione visiva riferite a immagini o scene passate della vita di una persona scomparsa, può succedere che ciò accada (a me accade praticamente sempre quando canalizzo un defunto). Si chiama chiaroveggenza. Occorre verificare se i fatti che vedi dentro di te sono riscontrabili nella realtà della vita di quella persona. Se, indagando, hai conferma che quello che hai visto corrisponde a realtà, allora non avere dubbi: hai una chiaroveggenza in atto!

Non preoccuparti, hai agito in modo corretto
Prima di tutto stai tranquilla: anche l’aver alzato una mano su tua zia sperando in una sua reazione mentale (uso le tue parole) era dettato da esasperazione e non desiderio di farle del male. So che l’accudimento non è stato assolutamente facile per te. Quindi, tranquillizzati: tutto è passato! Solo l’amore è rimasto!

Acquieta il tuo senso di giustizia verso l’ospedale che, a tuo dire, è stato negligente verso di lei. In un modo o nell’altro tu non potevi fare di più e la zia non poteva essere spostata altrove. Davvero Stefania: trova pace su questo punto. Pensa che ora tua zia è accudita, coccolata, pulita, lavata, nutrita e profumata da tutti i suoi cari nel Mondo dello Spirito e nutre per te venerazione e grande trasporto d’affetto e gratitudine. Credimi.

Ultimo consiglio: ti invito a formarti seriamente per sviluppare in modo ordinato e disciplinato la tua sensitività e la tua medianità innate. Formati! Studia! Segui una scuola per lo sviluppo delle capacità spirituali. Oggi tutto ciò è possibile e tu sei veramente portata al Cielo…
Spero che le mie parole, dette con estrema corretta lucidità da parte mia, possano in qualche modo esserti di supporto e di aiuto. Attendo un tuo gentile riscontro: Ci tengo!

Si chiama la medium della gioia perché vuole trasmettere la gioia che chi è nell'aldilà prova nel mondo dello Spirito. A 24 anni, dopo aver sentito la voce della nonna, ha seguito un corso all’Arthur Findlay College con John Johnson, un medium che l'ha aiutata a tirar fuori le sue doti. Oggi, dopo oltre venti anni di intensa formazione personale, umana e spirituale, insegna nelle sue scuole come sviluppare le proprie capacità sensitive e medianiche con un taglio spiritualista.