di Tiziana Etna. Fanno parte di tutte le tradizioni. Se glielo permettiamo, comunicano con noi e ci aiutano.
Chi è in cammino da un po’ di tempo e ha superato la quarantina, ricorderà che per affrontare l’argomento “angeli” la cosa più difficile era non attribuirgli implicazioni religiose.
Ogni relatore o libro iniziava dal significato del termine: “angelo uguale messaggero”, per poi evidenziare come fosse lo stesso in ogni credo e dimostrando che in tutte le religioni esiste una figura analoga, soffermandosi sul concetto che il dogma non ha nulla a che vedere con la spiritualità.
Alla fine del XX secolo si è verificato un fenomeno curioso che ha coinvolto numerose persone in tutto il mondo: molte hanno raccontato di aver avuto visioni angeliche o di essere state protagoniste di salvataggi che non trovavano altra spiegazione se non quella dell’intervento angelico o del miracolo. Tanto che Mediaset in quegli anni, ha mandato in onda un programma, Angeli, appunto, ritornato poi sul piccolo schermo nel 2016.
Presi per mano dagli Angeli

Aurelio Penna, autore del libro Gli Angeli. Scoprirli, sentirli, incontrarli, pregarli (De Vecchi Editore), scrive in proposito nel ’96 che una moda si afferma quando c’è domanda da parte del pubblico.
E infatti, grazie a ciò, non solo negli ambienti della ricerca olistica e spirituale con libri, articoli, conferenze, ma anche attraverso i media più diffusi e popolari, e con film, telefilm, canzoni, all’inizio del nuovo millennio, quando si parlava di angeli tutte le implicazioni religiose sembravano scomparse.
Le persone aperte alla spiritualità accoglievano gli Angeli in quanto pura energia, messaggeri tra le dimensioni, esseri disincarnati che hanno a cuore l’evoluzione dell’umanità e con i quali possiamo entrare in contatto.

Ad un certo punto tutti i mercatini artigianali vendevano oggettistica, immagini e libri sugli Angeli, che hanno ispirato anche Elio Fiorucci, imprenditore all’avanguardia, che li ha postati su borse e magliette e sui sacchetti del suo celebre negozio in San Babila, dove ha anche stampato “Guarda, forse accanto a te c’è un angelo”.
È proprio in quegli anni che iniziamo a distinguere le donne in dolce attesa dal ciondolo al collo per richiamare la protezione dell’angelo sul bambino.
Saranno i bambini a realizzare la mission angelica?
Il bambino che con l’angelo ha in comune la purezza, è l’adulto di domani, l’avatar pronto ad ospitare un’anima più evoluta.
Nell’immaginario collettivo angeli e bambini sono allineati e lo sono realmente nella mission dell’evoluzione umana. Non a caso, negli stessi anni cominciano a nascere bambini particolarmente empatici, saggi, consapevoli, i bambini indaco e con loro si fa strada la speranza di una nuova coscienza.

Sembra quasi che le azioni ed i sussurri di massa da parte degli angeli negli anni ‘80-2000 siano destinati a cedere il testimone alle anime in terra, ma ci vorrà tempo per constatarlo; intanto non dibattiamo più sull’esistenza degli Angeli, sappiamo che ci sono. Semmai l’attenzione si è spostata sulla comunicazione: notiamo numeri doppi, tripli e quadrupli come messaggi angelici, spesso però, sorvolando sul contenuto o su altri segnali.
Oggi sappiamo che gli Angeli esistono e che partecipano al nostro salto quantico. per questo possiamo parlare del ritorno degli Angeli. Per anni ho tenuto seminari dal titolo “Come comunicare con il proprio Angelo custode”: secondo me è relativamente semplice, un po’ come telefonare a qualcuno se si conosce il numero, dove il numero era scegliere d’innalzarsi ad uno stato di consapevolezza superiore, prendere coscienza di se stessi e delle proprie dimensioni, fisica mentale emotiva e spirituale.
Gli Angeli non hanno smesso di assisterci
Nel nuovo millennio molte anime in cammino si sono trovate a comunicare istintivamente con guide, maestri ed Angeli: perseguendo nel loro cammino evolutivo, li hanno incontranti sul piano astrale o raggiunti attivando organi sottili.
Non ne parliamo più molto, ma gli angeli non hanno smesso di assisterci e visto il momento storico rinnovare la capacità di stabilire un contatto non sembra una cattiva idea.
Questi esseri non sono umani, non nascono e non muoiono, come qualcuno pretende, ma sono esseri transdimensionali emanati da Dio, costituiti da pura energia: ciò viene simbolicamente rappresentato dai pittori dall’aureola o da un corpo pranico particolarmente luminoso, mentre con le ali si vuole indicare l’elevazione verso il divino e la capacità di veicolare tra le dimensioni.
Comunicare con la dimensione angelica

Tutto ciò che esiste, è plasmato e permeato dall’energia divina. Gli angeli aiutano l’evoluzione dell’umanità, insegnandoci a fare altrettanto con piante ed animali; perchè anche l’uomo ha il suo posto speciale nelle dinamiche divine anche se non ne ha memoria o percezione.
Una volta accolta tale reciprocità, desiderare di comunicare con gli angeli è dunque il primo e forse l’unico requisito necessario per un incontro: la meditazione, la preghiera e qualsiasi altra tecnica evolutiva possono essere un mezzo efficace per allinearsi con gli esseri di luce, lo è ancora di più se li chiamiamo per nome e nel periodo in cui particolari energie sono più facilmente accessibili.
Dionigi l’Areopagita e Haziel
Essendo gli angeli creature intermedie tra l’essere umano e la divinità suprema, alcune gerarchie sono più vicine agli uomini ed altre a Dio, nel V secolo Dionigi l’Areopagita individua tre sfere o triadi di Angeli, in ognuna delle quali dimorano tre ordini angelici per un totale di nove cori o eserciti angelici: Serafini, Cherubini e Troni sono i più vicini a Dio o i più alti in grado, Dominazioni, Virtù e Podestà sono gli intermediari, mentre Principati, Angeli ed Arcangeli sono i più vicini agli esseri umani.
Uno degli autori più noti che, attingendo dalla tradizione ebraica e cristiana dei 72 Angeli di Reggenza, ha parlato nei suoi libri di Angeli è stato Haziel all’anagrafe François Bernard Termèr (1927 – 2015).
Studioso di Cabala e iniziato ai Misteri Minori, dopo aver assunto il suo pseudonimo dal primo Angelo Guardiano del Cuore dei Cherubini, ha scritto numerosi trattati di angelologia.
Ma come trovare il proprio Angelo?
Iniziando dal primo giorno di primavera ogni cinque giorni un angelo, o meglio una particolare energia divina costruttiva, sovraintende quel periodo con le sue qualità, semplificando la comunicazione tra l’angelo detto di reggenza e le persone nate in quei giorni o alla ricerca della qualità specifica rappresentata dall’angelo.
Per approfondire a livello individuale, rintracciare il nome del proprio angelo custode e conoscere le qualità che può aiutarvi a sviluppare e i difetti che può aiutarvi ad attenuare, consiglio vivamente qualsiasi libro di Haziel.
John Dee e l’Arcangelo Uriel

Nel XV secolo John Dee, l’erudito consigliere della regina Elisabetta, viene in possesso di uno specchio nero di ossidiana proveniente dalla civiltà Atzeca, oggi in mostra al British Museum di Londra.
Gli antichi mesoamericani – e non solo loro – credevano che gli specchi circolari fossero dei portali spirituali per altri mondi: pare infatti, che il manufatto avesse capacità di trasmettere visioni e stabilire la comunicazione con i piani sottili.
A John Dee si manifesta un essere, che lui identifica con l’Arcangelo Uriel; e grazie al supporto del medium Edward Kelley, gli viene insegnata la lingua degli Angeli, dando inizio ad un’importante ricerca che ci tramanda segni, sigilli, lettere e quadrati di lettere.
Con John Dee e “l’alfabeto angelico o enochiano” si parla di magia angelica, in cui si coniugano metafisica, spiritualità e paleocontatto. In tempi moderni occorre un’analisi obbiettiva e differente: secondo me chi ha una concezione olistica dell’esistenza vive nella magia, crea il proprio destino e sceglie il contributo che può offrire all’umanità. Chi vive nella consapevolezza di essere multidimensionale che ha la possibilità di pensare, sentire ed agire, comprendendo che il contatto angelico può assumere la caratteristica di uno scambio; ampliando la nostra coscienza ed aumentando la nostra frequenza vibratoria, possiamo andare incontro agli angeli.
Un cambio di frequenza

Quando la comunicazione col proprio Sè si consolida, si attua un salto di qualità a livello energetico, la frequenza del nostro campo si avvicina a quelle di entità spirituali elevate, soprattutto di quelle che cercano uomini con i quali collaborare per l’evoluzione del pianeta… e per me questa è magia!
Tutto ciò che esiste è plasmato e permeato dall’energia divina e a guardia c’è un Angelo. E noi possiamo comunicare con loro, il cui compito è guidarci ed assisterci nel percorso evolutivo, pertanto saranno felicissimi di aiutarci, ma come inizio suggerirei di cercare un dialogo con il proprio angelo custode.
La visualizzazione creativa
La visualizzazione creativa è uno dei metodi che preferisco per entrare in contatto con questi esseri. Una volta stabilita la comunicazione, questa non si limiterà solo a quell’esperienza sensibile e a quel momento, ma con buona probabilità gli angeli entreranno a far parte della vostra vita, comunicandovi attraverso le dinamiche del vivere quotidiano la loro presenza. Potreste sentire improvvisamente odore di fiori, vedere piccole piume bianche, sentire gente parlarne o notare dappertutto soggetti che ve li ricordano, simboli come cuori ed ali, oppure vedere continuamente numeri doppi, tripli e quadrupli.
L’interpretazione meriterà una ricerca da parte vostra ed il significato sarà sicuramente appropriato a ciò che state vivendo. Inizierete a sorprendervi e a non sentirvi più soli, sperimenterete la magia di lavorare con i fratelli celesti al progresso dell’umanità e avrete chiara la missione della vostra anima.
I suggerimenti della tradizione esoterica

Se alla meditazione o ad una preghiera fatta con il cuore si aggiungono piccoli gesti come accendere un incenso per purificare ed una candela per illuminare, l’incontro risulterà ancora più intenso e sarà un rituale autentico. suggerisce
La tradizione esoterica suggerisce i colori per le candele e le profumazioni degli incensi più adeguati in base a quale energia angelica si desidera contattare, tuttavia in questa comunicazione il bianco e l’azzurro, l’incenso puro ed il sandalo vengono considerati colori e resine universali e i due oggetti rappresenteranno gli elementi fuoco ed aria. Per omaggiare i messaggeri di luce: un vaso di fiori o meglio un fiore di loto nell’acqua concluderanno il tributo agli elementi acqua e terra.
E per concludere, ho trovato una suggestiva formula di protezione angelica, che vede gli Arcangeli nei propri punti cardinali. Si pronuncia visualizzando e tracciando con il dito medio e l’indice una stella a cinque punte. Rivolti ad est, si recita: “Davanti a me Gabriel, dietro di me Raphael, alla mia destra Michael, alla mia sinistra Uriel, sopra di me brilla il pentagramma e risplende la stella a sei raggi “.
Per saperne di più:
Marina Diwan: Gli Angeli e il dono della libertà
Marco Cesati Cassin: Angeli, forze del bene e del male
Marco Cesati Cassin: Angeli, esistono davvero?
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