Il film: The son

Un film sulle problematiche adolescenziali e il difficile rapporto con i genitori

di Terry Bruno. Quando i figli sconvolgono la vita ai genitori (ma anche i genitori ai figli).

Titolo: The Son
Regia: Florian Zeller
Anno: 2022
Durata: 123′
Genere: Drammatico
Cast: Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby, Zen McGrath
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 09 febbraio 2023

Il film: The son
Il regista Florian Zeller.

Dopo The father, Florian Zeller ci regala un altro capolavoro, The Son, un viaggio nella mente dell’uomo con i suoi trabocchetti e le sue complessità.

Il tema principale di questo bellissimo film è il rapporto genitori/figli, particolarmente in una fase difficile della vita: l’adolescenza. Quante volte ci siamo trovati di fronte a situazioni che ci hanno colto impreparati e che ci hanno disorientato? Cosa fare di fronte a delle richieste di aiuto spesso non esplicite, ma espresse attraverso comportamenti ribelli, provocatori, incomprensibili per una generazione, come quella adulta, che ha dimenticato la propria adolescenza?

Molto spesso il silenzio domina il rapporto, particolarmente quando non è stato mai costruito e, quando si cerca di farlo, si emerge annaspando alla ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi. Alcune volte ci si riesce, molte altre, la disperazione e il dolore fanno da padroni.

Il film: The son
Hugh Hackman interpreta il padre di Nicolas.

Le emozioni hanno un ruolo predominante in questo film, tramite flashback che straziano il cuore: momenti felici che sembrano ormai lontani anni luce e che poi vengono sostituiti da incomprensioni, silenzi, frustrazioni che portano rabbia, impotenza. Espressioni della fragilità umana.

E come spesso accade ciò che manca o risulta essere distorta, in questa dinamica familiare, è la comunicazione. Il non sentirsi capiti, ascoltati, di frequente giudicati, non fanno altro che alzare le barriere, aumentando quel gap, già così ampio. L’adolescenza rappresenta una dura prova per tutti, figli e genitori, e lo si può toccare con mano nel film nelle difficoltà che Peter e Kate hanno con il figlio Nicolas, dopo la loro separazione.

Il diciassettenne Nicolas vive un malessere profondo, chiuso in se stesso, nella sua difficoltà di vivere, nel suo bisogno di essere amato. Il mondo gli sembra ostile e arido. Nulla riesce a dargli un briciolo di felicità. Le assenze a scuola diventano una costante e le relazioni con i coetanei si riducono notevolmente. Tale tipo di comportamento lo ritroviamo in molti adolescenti, alle prese con il loro cambiamento. In alcuni il disagio è talmente forte da rifiutare ogni contatto con la società, come nel caso dell’Hikikomori, che in giapponese significa proprio “stare in disparte”.

La madre Kate si ritrova dopo la separazione a dover gestire il malessere del figlio senza grandi risultati, e a chiedere all’ex marito Peter, risposatosi e con un figlio nato da poco, di accoglierlo in casa, nella speranza di un cambiamento.

Situazioni familiari

Il film: The son
Nicolas (Zen McGrath) con la madre (Laura Dern).

Molto spesso mi capita in terapia di vivere tali situazioni, specialmente dopo una separazione burrascosa. Soprattutto in seguito a un tradimento che determina l’abbandono del nucleo familiare da parte del genitore che ha tradito. Se questo accade in tenera età, senza un opportuno supporto emotivo, i figli possono sentirsi causa di tale cambiamento e magari non degni di essere amati, vivendo un abbandono incomprensibile. La rabbia, allora, comincia a prendere corpo, a diventare sempre più subdola ed esplosiva, manifestandosi anche attraverso forme di autolesionismo.

Ed è proprio quello che succede a Nicolas, quando la sua infanzia viene stravolta dalla separazione e dall’assenza quotidiana del padre. Un’assenza che non riesce a capire e il suo dolore aumenta nel vedere soffrire la madre e sentendosi impotente di fronte a tale situazione. Nel momento in cui il padre lo accoglie nella sua nuova casa, ormai adolescente, nella speranza anche di ristabilire un rapporto interrotto, Nicolas incomincia una nuova vita. Come accade in molte situazioni, la voglia di cambiamento inizialmente è stimolante, ma ben presto ciò che si ha dentro comincia a emergere.

Quando il padre non capisce
Bellissimo è proprio questo passaggio nel film, la voglia di Peter (Hugh Jackman) di voler riprendere il suo rapporto con Nicolas, nonostante la sua brillante carriera di avvocato proiettata verso il successo politico e la nuova vita del ragazzo. Apparentemente sembra che tutto stia migliorando. Purtroppo la realtà è ben diversa: Nicolas continua ad avere atteggiamenti autolesionistici, a non andare a scuola e a chiudersi spesso in un silenzio assordante. La scoperta di tali comportamenti è una doccia fredda per Peter, che non riesce a capire e ad ammettere l’infelicità, la passività, il disagio di suo figlio.

Il film: The son
Padre e figlio sembrano ritrovarsi: sarà per poco.

Lo affronta allora con maggiore rudezza e virilità per cercare di stimolarlo e presentargli un modo di reagire diverso. Ma pur avendo le migliori intenzioni, il risultato è una maggiore sfiducia e allontanamento del figlio, che non si sente capito, ascoltato nel suo dolore.

A volte i genitori pensano di poter e dover controllare la vita dei propri figli, e anche il loro umore, ma ben presto scoprono la loro vulnerabilità, fragilità e impotenza soprattutto quando si ritrovano ad affrontare esperienze devastanti come le conseguenze di un malessere molto profondo.

The Son è uno spaccato di vita in cui i genitori possono rispecchiarsi e cercare di capire alcuni aspetti del loro modo di agire. Anche gli adolescenti hanno la possibilità di vedere le cose da prospettive diverse, di capire a loro volta che  c’è sempre un’alternativa alle soluzioni definitive, perché la vita è sì impalpabile, ma se la si affronta con il giusto aiuto può essere entusiasmante.

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Psicologa, psicoterapeuta, trainer in comunicazione e PNL