di William Giroldini. La tecnologia aiuta l’apprendimento: 2 elettrodi in testa e corrente a bassa tensione.
Negli Stati Uniti d’America, dove le cose sono speso più all’avanguardia, si sta diffondendo fra gli studenti un metodo per studiare e imparare con meno fatica: si chiama stimolazione elettrica transcranica a corrente diretta” (abbreviato in tDCS) e si basa sulla “stimolazione elettrica cerebrale”. Si tratta di applicare due elettrodi a due zone della testa e poi fare passare un po’ di corrente a bassa tensione (basta la tensione di pochi volt di una batteria stilo o poco più).
Il metodo è già noto e applicato da tempo da alcuni medici, in particolare neurologi, sempre alla ricerca di metodi alternativi all’uso dei psicofarmaci. Con questo metodo si stimolano diverse aree del cervello in modo non invasivo e indolore.
I settori di utilizzo della tDCS
La tecnica tDCS permette di somministrare una stimolazione elettrica direttamente sul cervello e di intervenire in quelle situazioni in cui, per qualche ragione, siano alterate delle funzioni di qualche tipo, per esempio si usa soprattutto per ansia e depressione. Funziona anche per rendere più reattive e funzionali le aree come quelle della memoria e l’apprendimento.
Con questo nuovo metodo è stata iniziata una sperimentazione su alcuni piloti di aerei che si sono sottoposti a questa tecnica, che pare stia dando già i suoi frutti. Come riportato da vari quotidiani USA online, i piloti di aerei alle prime armi che si sono sottoposti alla stimolazione celebrale avrebbero migliorato le loro abilità di pilotaggio e appreso il 33% meglio rispetto a quelli che non si erano sottoposti a questo trattamento.
Nel campo delle patologie e dell’apprendimento
La tDCS, in particolare, viene utilizzata maggiormente per la depressione, malattia dovuta, secondo molti studi, a un funzionamento ridotto dei cosiddetti “circuiti dopaminergici della ricompensa”, ovvero di quelle aree del cervello che producono dopamina, un neurotrasmettitore che ci fa provare una bella sensazione quando facciamo qualcosa di piacevole.
Attraverso la stimolazione elettrica transcranica si possono riattivare quei circuiti e rinforzarli, al fine di migliorare il loro funzionamento e permettere quindi di ottenere un miglioramento della condizione psicologica.
Negli ultimi anni questo metodo è stato ampiamente utilizzato nello studio dei processi cognitivi e comportamentali, sia nei soggetti sani che nei pazienti affetti da malattie degenerative o psichiatriche. Infatti, la semplicità di tale tecnica, la quasi assenza di effetti collaterali e la persistenza degli effetti indotti la rendono un’interessante prospettiva per il trattamento di diverse patologie neurologiche e neuropsichiatriche. Da qui all’idea di utilizzarla per rinforzare la memoria e l’attenzione durante l’apprendimento di una materia scolastica il passo è breve.
tDCS: come funziona?
Attraverso una stimolazione elettrica a bassissima intensità con due elettrodi sulla testa, la tDCS agisce direttamente a livello cerebrale e permette di modificare l’eccitabilità dei neuroni del cervello. In pratica, l’impiego della tecnica tDCS, rende più reattive le aree che vengono stimolate.
Immaginate ora che questa tecnica prenda piede fra gli studenti: si potrà imparare senza fatica, per lo meno questo è il sogno di tutti gli studenti con poca voglia di passare ore davanti ai libri.
Questa tecnica, tuttavia, si presta molto al fai-da-te e questa cosa può facilmente degenerare in un uso sbagliato ed incontrollato (la tecnica non è completamente priva di effetti negativi, specie se abusata senza controllo medico). Per esempio sono possibili arrossamenti della pelle nella zona degli elettrodi e sensazioni di pizzicore.
Infatti, basta prendere due semplici elettrodi metallici, o anche due spugnette imbevute di acqua salata (che fa da conduttore), applicarle a due aree specifiche della testa (non vi dico quali, scopritelo da soli), collegare gli elettrodi a due fili e poi a una batteria da 1.5 volts circa… Ma in questo modo fai-da-te, senza un circuito elettronico di controllo, la corrente che passa potrebbe superare i 2 milliampere (il valore normalmente impiegato, che garantisce sicurezza).
Un software specifico

A parte questi inconvenienti, questo sarebbe solo l’inizio della tecnica. Perché lo sviluppo successivo potrebbe essere sarebbe un software (detta App nei cellulari) in grado di pilotare dei segnali elettrici ai due elettrodi (magari con un cavetto collegato all’uscita del cellulare, e una cosa del genere é già in circolazione) e quindi si pensa di trasmettere le informazioni direttamente al cervello.
Così diventeremo tutti neuro-robotizzati. Insomma, quello che accade nei film di fantascienza, come Matrix, potrebbe presto diventare realtà e passare da metodo usato in campo medico ad abuso tipo dipendenza da videogiochi o poker elettronico o peggio ancora.
Attenzione ai pericoli
Tuttavia occorre riconoscere che la stimolazione cerebrale potrebbe servire anche per implementare attività come imparare a guidare, prepararsi agli esami e apprendere delle lingue. Una vera cornucopia di possibilità, quindi, per tutti gli studenti che vogliono ritrovarsi con un bel voto in pagella o superare un esame all’Università con un minimo sforzo. Sarà davvero così il futuro dell’apprendimento? Niente più notti a sudare sui libri prima degli esami.
Ma attenzione! I risultati, ovviamente, non sono garantiti. Potresti ritrovarti con un dolore e un feroce arrossamento della pelle e con la mente comunque vuota da ogni vera informazione di tipo culturale.
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