Alla ricerca della felicità

Un racconto creato dall'intelligenza artificiale (più un piccolo intervento umano)

di Chat GPT (e Donatella Galletti). Storia di uno scrittore in crisi e di un libro regalato da uno sconosciuto 

Federico si sedette sulla poltrona, frustrato e deluso. Nonostante avesse passato la giornata a provare a scrivere il racconto che gli mancava per completare il libro da dare in stampa, non era riuscito a trovare un’idea che lo rendesse soddisfatto. L’editore gli faceva pressione, il tempo passava inesorabile e lo portava allo sfinimento, cosa che non aiutava a scrivere un racconto che si adattasse alla raccolta.

Alla ricerca della felicità
Foto di George Desipris da Pexels.

Mentre era perso nei suoi pensieri, sentì un rumore provenire  dalla porta. Si alzò per andare a vedere chi fosse e si trovò davanti un anziano signore che gli porgeva un pacchetto.
«Questo è per te, giovane signore», disse l’uomo. «Ho sentito dire che stavi cercando disperatamente un racconto, e ho pensato di farti questo regalo». Federico non capiva cosa stesse succedendo: non aveva parlato con nessuno del racconto che doveva scrivere, neanche con l’editore, ma prese il pacchetto e lo aprì con curiosità.

All’interno c’era un libro antico, dalla copertina in pelle marrone e pagine ingiallite dal tempo. Aveva il profumo di antiche biblioteche del mistero.
«Questo libro contiene ciò che stai cercando», disse l’anziano. «L’ho scritto io molti anni fa e ho pensato che sarebbe stato meglio che finisse nelle tue mani piuttosto che essere dimenticato nel mio archivio».
Federico era incredulo. Non poteva credere di aver trovato il racconto che gli mancava grazie a un gentile sconosciuto comparso dal nulla. Come se non bastasse,  aveva deciso di regalarglielo.
«Non so come ringraziarla», disse Federico, commosso. «Grazie mille per questo regalo, è un gesto che non dimenticherò mai». L’anziano sorrise e si allontanò, lasciando Federico con il libro tra le mani.

Mentre lo sfogliava, sentì una sensazione di felicità e gratitudine che lo riempiva completamente. Da quel giorno in poi, Federico decise che avrebbe fatto del suo meglio per essere gentile e generoso con gli altri, proprio come quell’anziano signore aveva fatto con lui. Il racconto che aveva tanto cercato non era solo quanto gli mancava, ma un simbolo della gentilezza e della bontà che c’è nel mondo.

Il racconto misterioso

Alla ricerca della felicità
Foto di Mystic Art Design da Pixabay.

Federico fu colpito nel profondo dal messaggio che sembrava scritto per lui e gli era arrivato per vie misteriose. La storia raccontava di un uomo molto ricco e potente che viveva in una grande città. Nonostante avesse tutto ciò che il denaro poteva comprare, l’uomo era infelice e insoddisfatto della sua vita.
Decise allora  di andare in cerca della felicità, viaggiando per il mondo alla ricerca di qualcosa che potesse riempire il vuoto dentro di lui. Dopo molte avventure e prove, l’uomo giunse in una remota regione in Oriente, dove si diceva che vivesse un vecchio saggio. Con difficoltà, dopo un cammino periglioso e lungo, quando ormai stava perdendo le speranze di incontrarlo, ecco che seguendo un uccello variopinto nella giungla arrivò ad una grotta. Uscì un vecchio vestito di un saio bianco. Era il saggio e gli andava incontro, sorridendo.
“Buongiorno, mi chiamo Tommaso e sono alla ricerca della felicità. Credevo che la vita agiata che conducevo me la potesse donare, ma mi è sfuggita tra le mani, e questo mi ha portato a vagare per il mondo cercando un saggio. Ho bisogno di aiuto”

«La felicità non è nel mondo esterno, ma solo dentro di noi»

Alla ricerca della felicità
Foto di fszalai da Pixabay

Il saggio gli sorrise di nuovo, lo guardò con occhi buoni ma severi e gli disse: «La felicità non può essere trovata nel mondo esterno, ma solo dentro di sé. Per questo hai girato tanto, hai cercato nel posto sbagliato. Vieni con me». E si avviò lungo un sentiero aspro e pieno di insidie.

Tommaso non capiva, ma ubbidì. Camminarono in silenzio. Dopo qualche ora sul sentiero e parecchie cadute di Tommaso, all’imbrunire arrivarono ad una piccola caverna dall’ingresso nascosto da una folta vegetazione. Lì, il saggio mostrò a Tommaso  quello che sembrava un pozzo profondo: da un foro nella volta della grotta si vedeva il cielo, ormai si era fatta notte.
«Guarda all’interno», Disse il saggio. Tommaso guardò dentro il pozzo e vide il riflesso della luce delle stelle, ma non riusciva a vedere altro. Il saggio gli disse allora di guardare più attentamente e Tommaso si concentrò ancora di più. Poco alla volta, iniziò a vedere oltre il riflesso, e vide che era acqua cristallina.
«Vedi», disse il saggio «la felicità è come l’acqua nel pozzo, sempre presente ma spesso nascosta dai riflessi della vita quotidiana.»

Da quel momento in poi, Tommaso capì che la felicità era dentro di lui e che doveva guardare oltre le apparenze per trovarla. Tornò in città e condivise il suo messaggio con tutti coloro che lo incontravano, aiutando molte persone a trovare la serenità interiore che stavano cercando.
Dopo aver letto questa storia, Federico capì che la felicità non può essere trovata nelle cose materiali, ma solo dentro di sé. La storia gli mostrò che spesso la felicità è presente anche nelle situazioni più difficili, ma è nascosta dalle nostre preoccupazioni e dal nostro modo di vedere il mondo.
Da quel giorno in poi, decise di guardare dentro di sé per trovare la felicità e di aiutare gli altri a fare lo stesso, come il personaggio del racconto.

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Laureata in Lingue e Letterature Straniere, diplomata in chitarra classica e in chitarra ad indirizzo liutistico, si interessa da sempre a tutte le discipline che possono aiutare a definire la conoscenza della persona e il miglioramento dei rapporti sociali e dello stile di vita di ciascuno, nonché alle arti in generale. Le piacciono la storia, i castelli ma anche i monumenti del Neolitico, i misteri irrisolti e tutto quanto può arricchire il patrimonio interiore.