La seduzione del bello

Una mostra milanese allestita questo inverno a Palazzo Bagatti Valsecchi

di Donatella Galletti. “La seduzione del bello. Capolavori segreti tra ‘600 e ‘700”. Cinquanta dipinti in una casa museo.

Si è conclusa a Palazzo Bagatti Valsecchi una mostra con cinquanta dipinti dalla collezione privata Gastaldi Rotelli. Curatore Antonio D’Amico. La particolarità è che i quadri sono esposti nella bellissima e ricca cornice di una casa museo, in mezzo ad opere d’arte e arredi in gran parte rinascimentali.

Il visitatore vede quindi le opere in un contesto simile a quello che poteva essere quello originario. Questo causa un tipo di emozione diversa rispetto ad un museo tradizionale.

C’è arte sacra, ma anche scene di vita quotidiana, come i personaggi di una natività che sembrano avere una vita propria, con futuri intrecci amorosi.
Propongo una breve scelta di opere singolari.

Maddalena portata in cielo dagli angeli

Il quadro è del pittore milanese Francesco Cairo. Una bellissima Maddalena, dai lunghi capelli biondi e a seno scoperto, in uno stato di completo abbandono, viene sorretta da deliziosi angioletti. Uno di loro guarda lo spettatore, altri angioletti bambini guardano con curiosità e interesse Maddalena, che ha gli occhi semichiusi in uno stato carico di un erotismo un po’ più che solo suggerito. Una fisicità morbida unita alla bellezza viene valorizzata dal gioco di luci e dai colori morbidi.

La scimmia con il gatto davanti al camino
Di Pseudo Salini (un gruppo di pittori così denominato). Si tratta di un quadro con un soggetto caro alla collezionista Giulia Gastaldi: il gatto. In questo caso si tratta di una favola di La Fontaine che narra di un furto di castagne sul fuoco da parte di una scimmia e di un gatto. I due vengono però scoperti da una serva.

Il dipinto li immortala mentre vengono colti sul fatto. Il gatto, particolarissimo, trattenuto dalla scimmia, ha un’espressione e una postura quasi umane. Più che spaventato, sembra protestare. Probabilmente è una metafora: di fronte alla forza e alla violenza (stanno per essere colpiti da una catena), meglio non reagire apertamente e farsi furbi: la scimmia infatti trattiene il gatto per le zampe impedendogli il movimento.

Il chiromante e il soldato

Pietro della Vecchia. Il chiromante.

Un quadro di Pietro della Vecchia (1603-1678).
Ritrae un vecchio chiromante (un personaggio che ritroviamo in altri suoi dipinti), con occhialini tondi e mani curatissime, che legge la mano a un giovane soldato, mentre due spettatori assistono, suggerendo allo spettatore con la loro espressione che ci sarà di che preoccuparsi.

Il chiromante, con un vistoso copricapo rosso, sembra più uno studioso e un erudito che non un venditore di strada. Le rughe orizzontali sulla fronte e l’espressione intenta e concentrata suggeriscono la figura di un saggio che ha visto di tutto nella vita, ma nonostante questo è rimasto sereno. Ha una compostezza interiore che gli altri personaggi non hanno.

È interessante questa visione del chiromante da parte del pittore: non ricordo di aver visto altri quadri d’epoca in cui ci sia tanto rispetto per chiromanti e affini. Il quadro è posizionato in modo da riflettersi in un prezioso specchio rotondo veneziano del XV secolo.

 

L’incontro al pozzo
Del Pitocchetto. Concludo con un quadro che ha un che di malizioso ed è molto allusivo. Lui incontra lei, lei sta riflettendo se accetterà.

La mano di lui sul braccio di lei, il lungo bastone dritto che impugna con l’altra mano, la brocca piena d’acqua, fortemente simbolica per la figura femminile, ci lasciano indovinare il finale. Due cani osservano. Nei quadri del 5-600, (questo è un po’ più tardo), il cane incarnava la tentazione. Qui forse è solo un ritratto degli amati cani del committente. Non credo che lo sapremo mai.

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Laureata in Lingue e Letterature Straniere, diplomata in chitarra classica e in chitarra ad indirizzo liutistico, si interessa da sempre a tutte le discipline che possono aiutare a definire la conoscenza della persona e il miglioramento dei rapporti sociali e dello stile di vita di ciascuno, nonché alle arti in generale. Le piacciono la storia, i castelli ma anche i monumenti del Neolitico, i misteri irrisolti e tutto quanto può arricchire il patrimonio interiore.