di Giorgio Cozzi. I risultati degli esperimenti per dimostrare scientificamente che esiste vita oltre la vita.
La comunicazione con i defunti ha accompagnato l’evoluzione umana e di essa se ne parla sin dati tempi antichi, con le più svariate forme, credenze, religioni, arte, storia, filosofia, talvolta addirittura come cultura prevalente, come nel caso degli Egizi. Spesso la materia è ammantata di mistero e altrettanto di frequente ha rappresentato un campo di contrapposizione di fedi opposte.
I primi ricercatori: Moody e Ring


In questi ultimi secoli si è affacciato al confronto l’approccio scientifico, sia per cercare una dimostrazione concreta, sia per spiegare fenomeni che sempre più appaiono frequenti e confortanti per una concezione di un’esistenza ulteriore alla vita materiale.
Un supporto fortissimo è venuto dalla rilevazione delle esperienze di premorte, le cosiddette NDE (Near Death Experience, esperienze di premorte), che da semplici racconti ricorrenti e uguali provenienti da tutto il mondo, senza distinzione di razza, cultura, religione o fede, sono passate a oggetto di studio sistematico.
I pionieri della ricerca
Chi si è avvicinato a questo campo ha letto o sentito parlare di Raymond Moody o Kenneth Ring o dei tanti studiosi che hanno portato tanti esempi convincenti.


L’aneddotica è ricchissima di eventi in cui persone che sono state dichiarate morte cerebralmente, ritornate poi alla vita, hanno descritto la loro esperienza con dati inoppugnabili sull’uso di una mente che non avrebbe potuto e dovuto funzionare. Tanto è vero che scienziati aperti hanno impostato ricerche sperimentali assolutamente probanti, valga per tutti il lavoro di Pim Van Lommel.
Un’altra prova di grande valore viene da Melvin Morse che ha analizzato casi di NDE di bambini, che non potevano avere una cultura tale da descrivere nello stesso modo degli adulti i fatti accaduti nella transizione tra momento della morte fisica e un risveglio improvviso e imprevisto.
Questo in estrema sintesi il quadro di riferimento visto dalla parte di chi osserva i fenomeni straordinari, scientificamente inspiegabili secondo metodi tradizionali.
L’ipotesi di sopravvivenza della coscienza
Dall’altra parte esiste una corposa messe di esperienze di contatto con i defunti che il mondo della medianità ha portato in luce e che va ad irrobustire un’ipotesi di sopravvivenza di una coscienza alla morte fisica. Tutto il campo della medianità da un paio di secoli riporta contatti con entità che si presentano tramite un medium che incorpora un defunto e parla come se fosse la persona reale. Testimonianze di rilievo sono state anche riportate da scienziati, soprattutto quando si è costituita la Society for Psychic Research, appunto per indagare su certi tipi di fenomeni.


Su queste pagine se ne è spesso parlato, tuttavia un conto sono le osservazioni e le credenze, ben diverso è impostare una ricerca scientifica con protocolli sperimentali tipici del metodo scientifico.
A questo ha posto rimedio una ricerca finalizzata a determinare se i medium che canalizzano, come oggi si suole dire, anche senza andare in trance, effettivamente entrano in contatto con i defunti.
Tra le sperimentazioni più evolute al mondo, c’è anche la ricerca realizzata dal GRIM (Gruppo di Ricerca Italiano sulla Medianità) coordinato da Fernando Sinesio e composto da Patrizio Tressoldi, Laura Liberale e altri.
Ne ha parlato Fernando Sinesio all’AISM in una interessantissima conferenza alla fine di Novembre 2022, raccontando le sue esperienze con i medium nel libro Al di là del conosciuto, (volume II), sia all’interno di un protocollo sperimentale, sia in una sua indagine effettuata con il tramite dei medium.
L’autore racconta di come abbia acquisito informazioni probanti su diversi personaggi del passato, avendo cura di verificare sempre se i messaggi ricevuti potevano essere considerati proprio dell’entità contattata e non frutto di competenze e abilità dei medium utilizzati.
Va detto che gli eccezionali contatti avuti sono stati realizzati con medium già certificati dai test durissimi che il GRIM aveva realizzato con una tecnica del “triplo cieco”, vale a dire che nessuno dei ricercatori era a conoscenza delle persone da contattare, così come non lo era delle diverse parti del processo di ascolto e trasmissione dei messaggi ricevuti. Anche la valutazione veniva svolta da ricercatori che nulla sapevano relativamente a chi appartenevano le descrizioni raccolte. Infine solo se in due casi avveniva il riconoscimento corretto, si convalidava il risultato.
Le incredibili risposte di personaggi famosi defunti


Al di là della ricerca scientifica, interessa ancora di più il lavoro svolto da Sinesio con le migliori medium incontrate, attraverso le quali è riuscito ad ottenere sorprendenti e incredibili risposte da personaggi famosi che hanno reso facile la loro identificazione e fornito prove concrete delle loro indicazioni, talvolta riconoscibili, talaltra da scoprire nel tempo.
In alcuni casi Sinesio ha cercato il contatto con persone note del passato per testare e provare la veridicità del contatto, ottenendo risposte significative che lascio al suo libro e alle sue comunicazioni di rivelare.
In altri è andato invece a scoprire una strada per se stesso, ottenendo informazioni sulla sua Guida spirituale, sul percorso evolutivo che doveva fare, su enigmi che doveva risolvere: fatti puntualmente accaduti come avevano indicato le entità contattate dalle medium.
Tra queste parla anche di Gustavo Rol, una delle figure più conosciute in Italia nel mondo delle abilità psichiche, che aveva dato prova delle sue qualità a tanti amici e conoscenti, assolutamente certi delle sue doti psicocinetiche e precognitive, di cui hanno parlato molto i media e i libri che lo citano. Tra l’altro l’autore riporta la sua indagine personale che gli ha fatto scoprire soluzioni e corrispondenze di eccezionale valore, grazie ai messaggi ricevuti.
La coscienza non locale
Al ricercatore non rimane altro che prendere atto di eventi che sono a questo punto dimostrati: i fatti sono fatti e un triplo cieco garantisce sull’adozione del metodo scientifico.
Ben diversa è la questione dell’interpretazione.
Dunque l’aldilà esiste? Sopravviviamo alla morte fisica? Esiste la reincarnazione? Domande importanti che richiedono conferme e che riportano alla dicotomia materia-spirito.
A favore di una sopravvivenza si pongono le ricerche sull’OOBE (Out of the Body Experience), le esperienze fuori dal corpo, anch’esse ormai ben documentate da ricerche e sperimentazioni inoppugnabili, secondo le quali la coscienza si distacca dal corpo fisico e si sposta in altri ambienti, anche distanti, osservando una realtà senza l’uso dei 5 sensi, raccontandola nei minimi dettagli.
Dunque se è provato che la coscienza è non locale, allora si può pensare che al momento della morte fisica la stessa coscienza, che è indipendente dal corpo, si stacchi ed abbia una sua vita in una dimensione non più materiale.
E se non fosse medianità? Le altre spiegazioni
Tuttavia potrebbero ancora esistere altre spiegazioni: già Jung suggeriva l’esistenza di un archivio universale (campo di informazioni, Akasha, inconscio collettivo), a cui è possibile collegarsi reperendo tutte le informazioni storiche dell’esistenza materiale di ogni essere che ha vissuto), in qualche modo similmente a quanto prospetta l’Intelligenza Artificiale, il metaverso e un futuro digitale.

Esistono anche teorie sugli universi paralleli, per cui quello che succede nel nostro qui e ora è una realtà che potrebbe essere affiancata da altre realtà in cui accadono cose diverse e in tempi diverse, tanto da rendere tutto possibile su piani e mondi diversi e quindi i messaggi dall’al di là potrebbero provenire da altri “noi” in altre esperienze legate alle molteplici possibilità.
Oppure potrebbe essere che siamo tutti connessi ad un mondo senza vincoli di tempo e di spazio, dove presente, passato e futuro sono indifferenziati e siamo noi a provocare la coscienza della realtà che viviamo in qual dato momento. Margenau e altri filosofi ritengono che esista una sorta di mente universale in cui non solo tutti siamo connessi, formando un’unità che non percepiamo nel mondo fisico materiale, bensì che si manifesta in certi stati di coscienza modificati, dove il tutto compresente diventa realtà di coscienza e conoscenza. Forse si possono immaginare altre possibilità e molti scienziati evoluti ci stanno pensando, molto più autenticamente di quanto non accadesse nel nostro passato.
La ricerca e le esperienze di Sinesio (sulla scorta delle prove sperimentali dei medium nel GRIM), sono un tassello importante e forse anche decisivo per aprire la mente a nuovi modi di essere che stanno avanzando, sempre più velocemente e di cui conviene tenere conto.
Per saperne di più:
Enrico Facco – Esperienze di vita premorte – Edizioni Altravista
Raymond Moody – La vita oltre la vita – Corbaccio
Raymond Moody Jr – La luce oltre la vita – Corbaccio
Kenneth Ring – Progetto Omega – Ed. Mediterranee
Fernando Sinesio – Al di là del conosciuto – vol.I – www.fernandosinesio.it
Fernando Sinesio – Al di là del conosciuto – vol.II www.fernandosinesio.it
Pim Van Lommel – La coscienza oltre la vita – Amrita ed.
Melvin Morse – Più vicini alla luce – Sperling & Kupfer
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