Cavoli, cavolfiori e broccoli sono particolarmente ricchi di nutrienti in grado di combattere lo stress ossidativo: questi i risultati di uno studio pubblicato su Nutrition and Cancer che confermano la capacità di questi vegetali, appartenenti alla famiglia delle brassicacee, di contrastare i danni causati da un eccesso di radicali liberi nell’organismo, grazie al loro elevato contenuto di isotiocianati, composti aromatici contenenti zolfo responsabili del loro odore tipico, di vitamina C, B, PP, provitamina A e di minerali, quali calcio, fosforo, ferro e potassio. Lo studio ha coinvolto venti individui maschi, fumatori e non.
Citiamo in apertura un rilevante studio che non fa altro che confermare, tra migliaia di studi comparati, come l’introduzione di fitochimici naturali, contenuti nel cibo naturale non trattato, porti miglioramenti concreti anche nel caso di importanti patologie conclamate.
Salute, Malattia e stile di vita

Iniziamo da questo numero alcuni articoli sullo stile di vita e sui principali meccanismi dell’instaurarsi di ciò che in medicina ufficiale è chiamata malattia, ma che in realtà è la manifestazione di squilibri che iniziano da molto lontano. Ci occuperemo anche dei sistemi più efficaci di detossificazione e drenaggio, primo passo per ripristinare gli equilibri dimenticati, cioè bloccati, il più delle volte in modo reversibile, sia in senso generale, sia relativo ad organi e apparati specifici del corpo. Inizieremo dal digiuno, che non solo è un potente mezzo depurativo e di rinnovo cellulare, ma anche un mezzo iniziatico di sviluppo di facoltà superiori.
Lo stile di vita inizia ad esercitare i suoi effetti sulla salute di un individuo fin dalle fasi più precoci dell’esistenza, agendo per accumulo fino alla comparsa della malattia; tenendo presente che quelle di tipo cronico – degenerativo non sono altro che il conto che il corpo ci presenta per come abbiamo saputo trattarlo nel corso degli anni. Citare abitudini dello stile di vita come alimentazione, attività motoria, consumi voluttuari (alcol, fumo, farmaci inutili, ecc.) sembra persino banale, tuttavia siamo ancora lontani dal ritenerle patrimonio acquisito: decenni di condizionamento ci hanno indotto a pensare che le malattie hanno scarsa relazione con l’ambiente esterno, con il cibo, con i residui industriali, l’acqua, ecc.
Ora invece l’acquisizione della nozione di Epigenetica non ha fatto altro che ricordarci cosa siamo, la relazione che abbiamo col mondo, le trasformazioni che l’organismo attua, e anche subisce, e ristabilire un rapporto con la Natura consapevole. Quei decenni hanno generato malattie sconosciute in natura, in seguito chiamate dell’occidente industrializzato o della modernità, cioè connesse intimamente con il mondo esterno in costante trasformazione.
Rifiuti e tossine da espellere
C’è consenso dal punto di vista igienistico e della medicina naturale, circa la definizione di sintomo (ufficialmente chiamato malattia, come si diceva): è il tentativo ultimo della Natura, cioè dell’organismo, di eliminare tutte le tossine (alimentari, metaboliche, emozionali, chimico–farmacologiche, elettromagnetiche ecc.) che hanno inquinato il corpo. Le tossine sono mortali.

La tossiemia può essere endogena, quando è interna, di origine cellulare per la ritenzione di metaboliti. Nel processo chiamato catabolismo, i tessuti e ogni singola cellula vengono continuamente distrutti; si tratta di rifiuti tossici che devono essere espulsi quanto prima dall’organismo: su questo si basa il ricambio e la rigenerazione cellulare. Quella esogena, esterna, è provocata da alimenti manipolati e saturi di chimica, sia sul campo sia nella trasformazione, molecole estranee, scorie e lavorazioni industriali, metalli pesanti, batteri, virus.
Quando l’energia interna individuale (cioè l’energia in toto, non solo metabolica, ma anche emozionale, nervosa, mentale) si abbassa, l’eliminazione delle tossine è ritardata con conseguente deposizione di scorie e tossine nei diversi tessuti a minore resistenza (articolazioni, fegato, polmoni, cervello e nervi, vasi sanguigni). Si chiama eliminazione vicariante, che l’organismo opera per diminuire il carico generale: quando il sangue si satura interviene questa eliminazione. La malattia viene sempre dopo una tossiemia generalizzata, la tossiemia viene sempre dopo un indebolimento energetico causato dallo stile di vita non idoneo e naturale. Il riposo e il digiuno, che è una forma metabolica di riposo, giocano un ruolo chiave.
Miliardi di virus e batteri
Nonostante l’insegnamento accademico, sappiamo che agenti esterni come virus e batteri non sono pericolosi per un corpo con un sistema immune forte. Ogni giorno entriamo in contatto con miliardi di questi agenti, il nostro intestino contiene 8-10 volte il numero globale delle cellule di tutto il corpo ed è da questi colonizzato; i virus sono pezzi di RNA, cioè informazioni ricoperti da proteine che viaggiano incessantemente.
I microrganismi interni, lungo il tratto digerente, sono potenti alleati delle cellule immunitarie che si trovano a contatto con il lume intestinale, che nei millenni evolutivi hanno stabilito uno scambio simbiotico: si nutrono di materiale organico presente di origine alimentare, in parte interno e in parte esterno, e in cambio ci proteggono dalle poche specie patogene con cui possiamo entrare in contatto. Inoltre scambiano informazioni con le cellule immunitarie del lume intestinale, in cui risiede circa il 75% di tutto il sistema immunitario. La ragione è evidente: distinguere e riconoscere ciò che può entrare dagli ospiti potenzialmente dannosi. Questo è il motivo per cui si dice che dall’equilibrio e la salute dell’intestino dipende la salute generale.
Se i tessuti sono sani, ossigenati e nutriti correttamente, l’organismo ha numerosi sistemi (pelle, mucose, secrezioni battericide, globuli bianchi, proteine, fegato, milza, linfociti, ecc.) per distruggere i microrganismi che accidentalmente arrivano dall’esterno (cibo, acqua, respirazione, ferite, ecc.).
Il microbiota (nuovo nome funzionale del sistema dei microrganismi interno intestinale) vengono attivati e/o disattivati dal nostro terreno biologico e fungono da veri e propri spazzini che aiutano a pulire il corpo in determinate situazioni patologiche. Gli antibiotici (anti-bios = contro la vita), gli xenobiotici, i vaccini e la maggioranza dei farmaci distruggono tutte le forme di vita, impedendo al microbiota di compiere il suo lavoro simbiotico.
Salute dell’intestino, salute globale
Vediamo meglio il funzionamento. La salute di una persona si basa sull’equilibrio tra il cervello superiore, corteccia, e quello inferiore, intestino. I due cervelli dialogano incessantemente tra loro e usano gli stessi mediatori chimici.
Per esempio i farmaci o particolari cibi ad azione centrale hanno ripercussioni a livello della peristalsi e viceversa, così come il vissuto di coscienza ha ripercussione sul secondo cervello, la pancia (per l’altro cervello ancora più importante, il cuore (vedi https://www.karmanews.it/1198/il-cuore-intelligente/). Materia complessa, ma qui basti un solo interessante esempio: sono state descritte reazioni psichiatriche in associazione con inibitori di pompa (farmaci che agiscono nella produzione di acido cloridrico gastrico, usati in caso di gastriti) che, una volta sospesi, sono scomparse. Le reazioni sono: depressione, aggressività, allucinazioni, confusione, insonnia, apatia, nervosismo, ansia, sonnolenza e incubi (le cause riguardano i recettori GRP peptide del rilascio della gastrina localizzati a livello di ippocampo e amigdala dorsale: panico e ansia). In tutto l’apparato digerente esistono cioè recettori identici a zone specifiche dell’encefalo: interferendo con lo stomaco o l’intestino si interferisce con il cervello. E’ importante questa sottolineatura poiché molte ricerche iniziano a ‘rimettere insieme i pezzi’ e a pensare più globalmente. Disordini intestinali possono generare patologie a distanza: denti, infezioni ORL (orecchio, naso, gola), cefalee, dermatiti, cistiti, stanchezza nervosismo e irritabilità. La creazione di una tossiemia intestinale diventa fonte di autointossicazione organica, con conseguente avvelenamento di sangue, emotossicosi e linfa. La biosfera dunque è un tutt’uno, un immenso sistema vivente integrato: insomma, un organismo. Ed è un tutt’uno con il campo energetico globale.
Nel prossimo articolo ci occuperemo della via maestra della disintossicazione, il digiuno, nelle sue variabili e livelli, degli effetti e trasformazioni che induce, oltre che di alcune modalità pratiche per poterlo realizzare.
pur avendo una formazione professionale come biologa genetista sono riuscita a non cristallizzarmi nell’aspetto “scientifico” della vita, cercando di coniugare la parte imponderabile della nostra essenza con quella che dovrebbe essere “scritta” nel DNA. quindi da tempo, grazie ad un’amica scomparsa quest’anno, mi sono convinta che non siamo meramente programmati dal DNA. questa mia convinzione sta cominciando a farsi spazio anche nelle leggi “fisse” dell’ereditarietà perché la genetica più acquisisce informazioni sulle regole di trasmissione di un carattere più allarga le possibilità che esista un’ influenza dell’ambiente su ciò che dovrebbe meramente essere trasmesso. l’epigenetica è sempre stata una via di fuga della scienza per descrivere aspetti altrimenti non spiegabili sull’espressione genetica, influenzata dalla totalità dell’individuo (quindi non da un solo gene) e dall’ambiente. sicuramente questa apertura “mentale” della genetica avrà una grossa evoluzione nei prossimi anni saluti e grazie per gli articoli e per i libri interessanti che propone. Patrizia