La ragazza della palude

Uan storia potente sulla diversità, la violenza el'amore

La ragazza della palude

di Terry Bruno. Un viaggio tra emozioni e passioni, bene e male, indifferenza e rassegnazione, ma anche rinascita.

Titolo: Where the Crawdads Sing/La ragazza della palude
Regia: Olivia Newman
Protagonisti: Daisy Edgar-Jones, Taylor John Smith, Harris Dickinson,
Anno: 2022
Genere: Drammatico, Giallo
Distribuzione: Sony Pictures/Warner Bros. Pictures
Data di uscita: 13 OTTOBRE 2022

La ragazza della palude
Daisy Edgar Jones. “La ragazza della palude”

Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Delia Owens, scava in profondità nella psicologia femminile e maschile, oltre ad analizzare vari aspetti della società odierna come i pregiudizi, gli isolamenti, le discriminazioni.
La ragazza della palude è un viaggio tra le emozioni e le passioni, tra il bene e il male, tra l’indifferenza e la rassegnazione, tra l’insensibilità e la violenza, tra il senso di perdita e la rinascita.

 

Kya (Daisy Edgar-Jones), vive con la sua famiglia nella palude di Barkley Cove, nel Tennessee, un villaggio di pescatori. All’età di 10 anni viene abbandonata prima dalla madre, vittima di un padre ubriacone e violento, e poi dai fratelli, rimanendo così sola col padre, che alterna momenti di rara attenzione nei suoi confronti, ad altri di assenza e depressione. Ma ben presto Kya viene abbandonata anche da lui, rimanendo sola in quella palude che diventa la sua casa, il suo posto sicuro.

Così la piccola diventa adolescente e guardata con circospezione dagli abitanti di Barkley Cove che la considerano una diversa, una selvaggia, un mostro, a causa della sua vita vissuta in solitudine nella palude.

La ragazza della palude
Kay con Tate (Taylor John Smith),il compagno d’infanzia.

Come normalmente succede, con l’adolescenza nascono i primi desideri, le prime relazioni, la scoperta dell’amore, ma anche del dolore, di un nuovo abbandono e di una nuova esperienza violenta con Chase, un ricco e arrogante ragazzo con cui Kya instaura una relazione, dopo che Tate, che le aveva insegnato a leggere e che nutriva un profondo amore nei suoi confronti, era dovuto andare via per gli studi universitari.

Purtroppo, come spesso succede, la vita ci porta a prendere strade che momentaneamente divergono da quel cammino che sembrava essere quello desiderato. Un nuovo abbandono colpisce Kya, che cede alle lusinghe di Chase.

E quando si è fragili, delusi, ecco che facilmente si riesce a penetrare attraverso la spessa corazza che ci si è costruiti, a mo’ di difesa. In questi momenti non si riesce a scorgere chi veramente si ha di fronte. L’obiettivo è ritrovare un po’ di affetto, di attenzione, di amore che magari non si è avuto nella fase più delicata della propria vita.

Purtroppo la vita di Kya si complica ulteriormente quando viene trovato il cadavere di Chase e accusata del suo omicidio. Ed ecco che i pregiudizi, le paure del diverso, di ciò che non si conosce, prendono il sopravvento. A mano a mano che il caso si sviluppa, però, ciò che è veramente accaduto diventa sempre più confuso e poco chiaro, rivelando molti segreti nascosti all’interno della palude.

Il tema sempre attuale della diversità

La ragazza della palude
Chase interpretato da Harris Dickinson.

Nel film è trattato con delicatezza e crudezza il tema della diversità, di ciò che è considerato fuori dal coro e quindi sbagliato e da emarginare. Si stabiliscono allora relazioni a discapito di altre e chi ne è fuori non può avere alcuna possibilità di poter cambiare la situazione.

Si diventa più facilmente capri espiatori, senza possibilità di discolpa. Ed è proprio questo che Kya ha continuamente vissuto, privata di una sua identità e considerata quasi un oggetto da poter buttare via e dimenticare. Una vita in un mondo che esclude invece di includere.

In queste situazioni di isolamento, occorre trovare un proprio obiettivo, una motivazione che ti porti a non abbatterti, a scoprire le tue potenzialità, le tue risorse. Un qualcosa che ti appassioni e che ti faccia sentire viva, in un apparente deserto che può trasformarsi in un’oasi ristoratrice.

Così Kya disegna, disegna conchiglie, uccelli, farfalle, tutto ciò che la colpisce di quella palude che l’ha accolta come le braccia di una madre amorevole. E questo le dà serenità, conforto, e diventerà per lei l’oggetto di riscatto, di rinascita.

Il rifugio di Kya
Kya trova conforto nel disegnare le creature della palude.

Un altro bellissimo aspetto del film è il rapporto tra l’uomo e la natura, il rispetto verso colei che è fonte della nostra esistenza. Bellissime sono le immagini che si susseguono, sequenze mozzafiato in cui è possibile osservare la brulicante vita della natura.

La ragazza della palude fa riflettere su come l’abbandono reiterato e la violenza possano poi influire sulla propria vita, creando diffidenza e ricreando talvolta situazioni di vita simili a ciò che si è vissuto.

È una storia potente che integra il ritmo del giallo (chi ha ucciso realmente Chase?) con la scoperta della natura e la riflessione sulle dinamiche sociali. Ma è anche un film sull’amore, quell’amore puro che consiste nel rispetto, nell’ascolto e nell’accettazione dell’altro. Quell’amore che non viene distrutto da credenze e false ideologie, ma che risorge con forza soprattutto nei momenti in cui si ha bisogno di non essere più soli.

Per saperne di più:
Vedi il trailer del film
Un altro trailer

Psicologa, psicoterapeuta, trainer in comunicazione e PNL