di Donatella Galletti. Tesori nascosti, cripte segrete, presenze inquiete… Ecco quello che probabilmente non conoscete di Milano
Milano è una città che va scoperta a poco a poco. I suoi abitanti sembrano averne assorbito la storia, o meglio la voglia di fare ed essere sempre in attività, che si tratti di lavoro (quello sempre) o di piacere, andando alla scoperta di nuovi locali, mostre o musei.

Dopo aver parlato dei fantasmi e delle leggende più… turistiche, analizzerò quali siano i luoghi secondo me meno conosciuti, ma che meritano una visita da parte di chi ha una certa sensibilità.
Cimiteri… perché no?
Il Cimitero Monumentale, museo all’aria aperta con monumenti di scultori famosi, luogo di ultimo riposo di personaggi celebri quali Alessandro Manzoni e Salvatore Quasimodo, sepolti nel Famedio, ospita vivi e diversamente vivi.
A volte si scattano foto con effetti particolari di luce che possono essere variamente interpretati. Questo mi è successo fotografando la tomba del Pret dei Ratanà, al secolo Giuseppe Gervasini, un prete spretato che a Milano era diventato famoso come guaritore. La sua “presenza” dà un gran senso di pace, c’è chi lo visita chiedendo una guarigione.
Non si può dire lo stesso se si entra nelle gallerie inferiori – parecchio affollate – e in generale in tutto il cimitero. Sarà per questo che i tour del mistero includono visite notturne. Giusto per chi ama il genere.
L’ospedale costruito nel ‘400 ora è una Università
Forse non tutti sanno che il pregevole edificio dell’Università agli Studi di Milano è nato come ospedale nel 1447, per volere di Francesco Sforza e della moglie Bianca Maria Visconti, su disegno del Filarete. I Duchi di Milano avevano infatti pensato che si dovesse dare assistenza gratuita a chi ne avesse bisogno: il progetto prevedeva quasi 300 posti letto.
Vuoi per le pestilenze, vuoi per la mancanza di conoscenze mediche che potessero salvare parecchie vite, il luogo divenne subito molto affollato, tanto da permetterne l’accesso come pazienti solo a moribondi, che tanto avrebbero liberato subito posti letto, o a chi poteva essere guarito in tempi brevi.
Chi abbandonava questa vita terrena trovava sepoltura nei chiostri, o nei sotterranei sotto la chiesa dell’ospedale, oggi Chiesa dell’Annunciata, ovvero nella cripta e nel sepolcreto, ad oggi visitabili a cura dei Volontari del Touring. Si scende una scala e ci si trova in un ambiente con corridoi che si snodano ai lati.
La Danza della Morte
È un affresco quasi non più visibile: quando ho visitato il luogo, accanto ad esso c’erano sacchi neri pieni di ossa pronte da esaminare per capire qualcosa di più su chi aveva vissuto in tempi antichi. Macabro con la sensazione di irrispettoso. Di lato si snodano corridoi ora illuminati ma non troppo, con qualche sepolcro e statue visibili. Le sepolture sono più di mezzo milione, anche perché ad un certo punto le ossa sono state ammassate a strati, questo fino a ‘600 inoltrato.
Visto il grande affollamento, raccontano le guide, i miasmi e i liquidi filtravano nel Naviglio adiacente, e si dovette trovare un altro cimitero per ragioni igieniche. Si costruì un ponte dalla porta verso Via San Barnaba, dal quale far passare i feretri per portarli alla Rotonda della Besana, che era stata scelta come il nuovo cimitero (1697). Quando studiavo in Università, raramente passavo per quella porta e per la via, non mi piaceva, anche se non sapevo nulla della sua storia.
Durante le Cinque Giornate di Milano i morti furono così tanti da riaprire il sepolcreto e portarli lì, anche per via dell’assedio che non permetteva tragitti più lunghi. Le persone più sensibili provano la sensazione di inquietudine e di non essere soli a visitare il luogo.
Di fianco all’Università c’è la chiesa paleocristiana di San Nazaro. Al suo interno c’è la tomba di un medico venuto dall’Egitto, dell’età di Ambrogio (IV secolo d.C.), che usava radioestesia ed erbe per guarire, ed è ancora molto presente per chi voglia comunicare con lui, gentilissimo, intelligente, disponibile, un vero medico di altri tempi.
Necropoli di Sant’Eustorgio

La chiesa di Sant’Eustorgio merita una visita per i suoi tesori, più che per la necropoli sotterranea, ma quest’articolo è su presenze alternative in città. Chissà quante altre necropoli ci sono, ormai sepolte e non visitabili.
Tra tombe e lapidi, se ne può leggere una di un esorcista di nome Vittorino, morto il 3 novembre 377, recita la lapide, quando era vescovo Ambrogio. Direi che in generale non è una visita adatta a persone troppo sensibili, dato che è un altro luogo denso di abitanti, non tutti di buon animo, nonostante si trovi accanto alla chiesa.
Di esorcisti a Milano e dintorni devono essercene stati molti nei secoli. Ai musei del Castello Sforzesco, entrando sulla destra si può vedere un esorcismo raffigurato su una colonna antica risalente al XII secolo.
Le Foppe

Il Foppone, Via la Foppa, il Fopponino, erano tutti cimiteri o fosse comuni. Ora ci sono palazzi, spesso le ossa sono state portate via, ma non tutte. Se qualche lettore ha notizia di visitatori diversamente vivi nelle case di Milano, ci scriva e gli dedicheremo spazio in un articolo o sotto forma di racconto.
“Ciò che sarete voi noi siamo adesso/ chi si scorda di noi scorda se stesso”. È quanto si può ancora leggere su quello che era l’ingresso di un grande cimitero in Via San Michele del Carso. La scritta fu messa lì per l’inaugurazione nel 1630 durante un’epidemia di peste, si andò avanti con le sepolture fino a fine ‘800. Tutto sparito in una città indaffarata? Chissà.
Tuttavia le misteriose presenze a Milano non si trovano solo nei cimiteri. Probabilmente nei luoghi dove si sono verificati disastri potrebbe esserci un’anima che non si è ancora staccata dalla Terra.
Nel 2001 ci fu un disastro aereo a Linate tra due velivoli in pista, nel quale persero la vita 118 persone. Uno degli aerei fu spinto verso una parte dell’aeroporto adibita a deposito bagagli, sfondandola. E nell’aeroporto c’è uno spazio dove ancora aleggiano le anime dei poveretti che hanno perso la vita.
San Giovanni in Conca

Dopo qualche divagazione, torniamo in centro: dall’Università Statale si arriva a piedi in Piazza Missori, dove rimane solo un muro della chiesa di San Giovanni in Conca, chiesa una volta talmente importante da avere un passaggio privato e coperto dalla reggia dei Visconti, che si trovava dove oggi c’è Palazzo Reale. Sempre a cura dei Volontari del Touring è visitabile la cripta.
Sembra che sia stata trovata una statua di Mitra, ma oggi non ne rimane traccia. Mi sembra plausibile che si trattasse di un mitreo, visto che Milano è stata per più di cento anni, sotto Diocleziano, capitale dell’Impero Romano di Occidente. L’atmosfera è molto carica di storia e probabilmente di altro, di riti che si sono sovrapposti nei secoli, non a caso la sede della Libreria Anima è vicinissima.
Palazzo Reale
La prima sede dei Visconti fu a Palazzo Reale, poi tagliato e distrutto per metà per la costruzione del Duomo.
Dal momento che Piazza Duomo doveva essere abitata già in epoca celtica, si può immaginare che soprattutto in alcune sale di Palazzo Reale, in genere visitabili durante le mostre, ci sia una storia sovrapposta di antichi riti, alchimisti, dame e cavalieri che i più sensibili potranno percepire. Affascina.

Chiesa di San Sepolcro
La chiesa di San Sepolcro si trova in quello che veniva considerato il vero centro di Milano, all’incrocio tra il Cardo e il Decumano romani. Ha più di mille anni di storia.
San Carlo Borromeo era uso meditare lì per ore. In chiesa è esposta una copia della Sacra Sindone. Alcuni radiestesisti che hanno misurato i Bovis (ovvero l’energia che emana) dicono che è altissima pur essendo solo una copia.
Per visitare la cripta si scende una lunga scalinata, l’ambiente è a diversi metri di profondità, ricco di ricordi depositati.
Lì vicino in epoca romana c’erano la zecca, il Circo, il Palazzo Imperiale.
Alla Scala canta ancora la Callas
Il nome viene dall’antica chiesa di Santa Maria alla Scala, che si trovava in cima ad una scalinata. Milano non era e non è tutta in pianura. Per costruire il teatro si demolì la chiesa e penso anche alcune case. Molti sostengono che aleggi il fantasma della Callas e ci sono palchi e zone nel teatro dove aleggiano voci antiche.
Palazzo Marino, un passato inquietante
Di fronte alla Scala si trova Palazzo Marino, e di fianco ci sono Le Gallerie d’Italia, oggi spazio museale che dà accesso alla Casa del Manzoni, costruita su edifici più antichi. L’atmosfera di entrambi, nonché gli affreschi, valgono la visita. Palazzo Marino è visitabile al pian terreno in genere sotto Natale, quando viene esposto al pubblico qualche capolavoro. La sala entrando a sinistra è particolare, e ve ne dirò i motivi.

Tommaso Marino era un mercante vissuto nel Cinquecento, che fece costruire il sontuoso palazzo con i proventi dei commerci e delle tasse sul sale, sulle quali aveva il monopolio. La tradizione lo tramanda come crudele e strozzino, tanto che sul palazzo fu lanciato all’epoca un anatema: “La struttura in pietre, innalzata col frutto di tante ruberie, o brucerà o cadrà in rovina o se la porterà via un altro ladrone.”
Tra le malefatte di Marino ci fu anche aver ucciso per impiccagione la moglie, la bellissima fanciulla veneziana Arabella Cornaro, per gelosia. Uno dei figli, Niccolò, si era macchiato anche lui di uxoricidio, nella tradizione di famiglia e si era sottratto al patibolo facendosi frate, mentre Andrea, fratello di Niccolò, aveva assassinato a sangue freddo un servitore quanto aveva solo 14 anni, e si era salvato con una cauzione di 25000 scudi, penso pagata da papà. La Monaca di Monza, nipote di Marino, di nome Marianna, nacque con probabilità nella sala dove ora c’è l’ufficio del sindaco.
Per quanto riguarda le presenze alle Gallerie d’Italia, sul lato di Via Case Rotte esisteva la chiesa barocca di San Giovanni Decollato, luogo di sepoltura dei condannati a morte di nobili origini, mentre in un cimitero contiguo c’era una fossa comune per i popolani pure condannati a morte.
San Protaso: la gesa de lusert

L’Oratorio di San Protaso, soprannominato la chiesa delle lucertole, si trova al Lorenteggio. Un gruppo di cittadini coraggiosi ha sfidato i lavori della metropolitana, che avrebbero rischiato di distruggerlo, per salvarlo.
La chiesa è molto antica, minuscola, ed è stato oggetto di studio da parte dei radiestesisti dell’AIR di Milano e di alcuni medium, che hanno rilevato presenze di parecchie anime di bimbi, che hanno cercato di aiutarle, mandandoli verso la Luce, come avviene nel telefilm Ghost Whisperer. I radiestesisti hanno individuato il tunnel che in tempi antichi si diceva la collegasse a Sant’Ambrogio o al Castello. Secondo alcune ipotesi, non provate da un punto di vista scientifico, poteva essere stato creato come punto di incontro per i raggi del sole all’equinozio, ed essere stato in seguito un tempio di Giove.
Chiesa di San Maurizio e museo archeologico
Suggerisco di concludere la visita sedendosi nel chiostro interno dell’antico monastero di San Maurizio, ora Museo archeologico. La chiesa e il museo sono imperdibili, l’atmosfera del chiostro riporta ad uno spazio che non c’è: si può osservare una delle torri romane che appartenevano al Circo romano. Il chiostro è un luogo ideale per meditare, non si direbbe di essere nel cuore di Milano.
Tra gli oggetti “magici” è presente una sfera di ametista classificata in modo anonimo, appunto come ametista.
Tutte le foto sono di Donatella Galletti
Per saperne di più:
- Sito del Cimitero Monumentale
- Storia della Ca’ Granda
- Foto lapide esorcista Vittorino
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