Musica e emozioni

Quando idee e cambiamenti sociali diventano musica 

di Roberto Lomonaco. Con la rivoluzione socio-culturale del ’68 nascono anche nuove tendenze musicali.

Con questo articolo inizio una rubrica su Karmanews in cui parleremo di musica, esaminando gruppi musicali di vari periodi storici, che riguardano un po’ tutto il mondo.

Musica e emozioni
Woodstock, 1969. Una foto storica di uno dei più grandi Festival musicale rock.

Inizio quindida un anno molto importante sia per l’America che per l’Europa: il 1968.

1968: l’anno della Controcultura

Tutto nasce negli Stati Uniti ed in Inghilterra con le prese di coscienza giovanili che sarebbero sfociate poco dopo nelle rivolte studentesche.
Obiettivo: sovversione del sistema universitario in prima battuta, poi trasformatosi in una vera rivoluzione culturale e sociale.

In Europa il cambiamento socio-culturale è iniziato, sempre nel ’68, col “maggio francese”, ma è soprattutto dall’Inghilterra che emersero le nuove tendenze che riguardano ogni aspetto della vita.

Musica e emozioni
Londra. I King Crimson.

Il Rock era cresciuto con nuove sonorità e sperimentazioni, ma il vero inizio è stato col concerto di Hyde Park a Londra nel 1969. Suonano i King Crimson e lì si “capisce”. Modello da seguire per molti con progressioni verso il futuro.

Il Beat lascia il posto a riferimenti colti con testi favolistici e composizioni musicali ardite e complesse. Nasce il Progressive Rock. Non un genere nuovo, ma un genere che contiene tutti gli altri. Si attinge alla musica classica (Nice, Exeption), al blues, al jazz (tutta la scuola di Canterbury), al folk, alla musica sinfonica, all’elettronica (Stockhausen). Non ci sono limiti. Si parla di contaminazione.

Tutti i dischi sono vere e proprie opere rock

Musica e emozioni
La Premiata Forneria Marconi (PFM).

I suoni si arricchiscono di nuovi strumenti. Non più solo chitarra, basso e batteria, ma si assiste all’introduzione delle tastiere. L’organo Hammond, il Mellotron capace di riprodurre i suoni degli archi, ma soprattutto i sintetizzatori con nuove sonorità, capaci di creare timbriche e atmosfere di un’orchestra sinfonica. Il primo e più famoso sintetizzarore, Moog, fu portato al successo dall’utilizzo fatto da Keith Emerson (ELP).

E in Italia? Molti gruppi si sono formati cogliendo le idee di cambiamento e fermento di quegli anni, traducendoli in musica. Alcuni nomi tra i maggiori e più conosciuti: Premiata Forneria Marconi, Banco del Mutuo Soccorso, Orme, New Trolls, Osanna. Ma vi è stato tutto un sottobosco musicale formato da gruppi con tanta voglia di esprimere che non hanno avuto il successo commerciale che gli spettava.

1976: nasce il gruppo Celeste

 Musica e emozioniVorrei soffermarmi su un gruppo: Celeste, formato da 4 componenti. Giorgio Battaglia (basso), Leonardo Lagorio (tastiere e fiati), Ciro Perrino (percussioni, flauto e voce), Mariano Schiavolini (chitarre e violino).
Nasce nel 1976 nella zona di Imperia sulle ceneri di altre formazioni ed esce con il suo album di esordio Principe di un giorno. Il disco era già pronto due anni prima, ma non si capisce perché sia stato pubblicato solo successivamente.

Non ha avuto grande successo commerciale perché il periodo storico-culturale non era più pronto a ricevere un lavoro di una delicatezza e profondità sonora con pochi eguali. Si cominciava a sentire l’avvento del Punk, la dissacrazione dell’armonia.

È un lavoro soffuso, mai sfrontato ed irruente, giocato sui toni di chitarre classiche arpeggiate, mellotron usato con classe ed intelligenza e sax. Va ascoltato in tutta calma, senza frenesie e ci sentiremo trasportati all’interno della nostra anima. Fa vibrare le corde di ciò che siamo perché giunge a toccare delicatamente la nostra essenza. È un “mezzo” su cui dobbiamo salire per arrivare alle nostre più profonde emozioni.

Ciro Perrino, un grande artista misconosciuto
Dopo questo disco il gruppo si è sciolto e solo Ciro Perrino ha continuato una attività solista molto interessante. Ha pubblicati diversi lavori musicali, cominciando da Solare nel 1980, poi Far East, Inner Gardner, De rerum natura, Moon in the water e molti altri. Tutti lavori che denotano la sensibilità e immensità musicale di Ciro Perrino. Dischi quasi tutti strumentali, poco cantati, ma che riescono a “pizzicare” qualcosa dentro ognuno di noi….

Il suo ultimo lavoro Absence of time ci fa meditare verso spazi interiori profondi che forse non conosciamo. Come Celeste Ciro Perrino ha pubblicato altri lavori: I suoni di una sfera uscito postumo. Poi Il risveglio del principe e nel 2020 Il principe del regno perduto. Tutti lavori da ascoltare che danno continuità al progetto iniziale.

Ho avuto l’opportunità di ascoltare alcune tracce dell’ultimo lavoro che uscirà entro l’anno eseguito con un’orchestra sinfonica. Veramente maestoso…
Dispiace pensare che se un artista come Ciro Perrino fosse stato supportato da una diffusione ed una distribuzione dei suoi dischi più attenta e capillare, ci troveremmo davanti ad un personaggio di levatura planetaria al pari di Vangelis oppure J. M. Jarre.

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Medico chirurgo, odontoiatra, collezionista ed appassionato di musica dagli anni '70 in avanti. Ha sempre considerato la musica quella forma di arte che più si avvicina al nostro Sé più profondo, dove chi compone è solo un tramite che canalizza vibrazioni superiori per metterle a disposizione di tutti e dove ognuno, in base alla sua sensibilità e conoscenza, ne diventa il Compositore.