di Anna Colombo. È ora di fare un salto quantico della coscienza, passando dal 3° chakra (voglio) al 4° (amo incondizionatamente).
Il cambiamento epocale che stiamo vivendo e attraversando è un tempo di grandi sfide, e altrettante grandi opportunità, perché ci offre la possibilità di evolvere ai livelli di coscienza superiori e, in particolare, al livello di coscienza del cuore. È in questo processo evolutivo che ora ci troviamo tutti noi esseri umani, a livello individuale e collettivo: è il risveglio alla consapevolezza, è un viaggio alla riscoperta di noi come esseri multi-espressivi e multidimensionali, materia e spirito.
Un difficile cambio di livello di coscienza

Proviamo a dare una lettura energetica a questo difficile cambio di livello di coscienza.
Ci aiuta il nostro sistema energetico, l’invisibile e inesauribile fonte di energie fisiche, affettive, mentali spirituali, che trova nel corpo il suo veicolo di espressione e alimenta i nostri livelli di coscienza e ogni aspetto di noi e della nostra vita.
Conoscerlo è conoscerci, essere più consapevoli delle nostre innate risorse di benessere ed evoluzione, e di come attivarle pienamente nel cammino dell’autorealizzazione.
Il passaggio da un’era ad un’altra è impossibile che avvenga in maniera indolore.
Dal punto di vista energetico l’Era dei Pesci equivale al Corpo Sottile Emozionale -3°Chakra -Centro Medio (Plesso Solare), mentre l’Era dell’Acquario corrisponde al Corpo Sottile Affettivo – 4°Chakra – Centro Cardiaco (cuore).
Il Corpo Emozionale è l’alimentatore energetico del respiro, delle emozioni e del potere personale. Permette il primo passaggio da fuori a dentro di noi: stimolando l’introspezione, ci spinge a stare in contatto con noi stessi/e, ad ascoltarci, per riconoscere i nostri bisogni e i nostri stati d’animo. Possiamo facilmente comprendere quanto questa funzione sia importante a livello esistenziale e relazionale, perché è ciò che sentiamo “a pelle”, consciamente o inconsciamente, a generare la risposta all’esperienza, alla situazione, all’incontro che stiamo vivendo.
Terzo chakra: emozioni e potere personale

Il livello di coscienza del 3°Chakra, collegato a questo Corpo Sottile, è molto importante per il processo di individualizzazione che ogni essere umano deve compiere: ritrovarsi per poi potersi riaprire al mondo, all’altro, con fiducia e poter fare il passaggio dal plesso solare al cuore.
La persona concentra tutta l’attenzione su di sé, immersa in un’intimità esclusiva con se stessa, che esclude ogni fuori, ogni altro da sé; un ripiegamento in sé, una sorta di bozzolo fetale, con un imprescindibile bisogno di accudirsi, soddisfare i propri bisogni, sentire e vivere sensazioni, emozioni, con accentuata sensibilità, quasi un’assenza di pelle.
Energeticamente le emozioni condividono il plesso solare con il potere personale, il sostegno interno su cui poggiarci per osare, rischiare, esplorare nuove possibilità, per vivere dinamicamente tutta la gamma delle nostre emozioni, con libertà, sentendo che abbiamo potere su di esse, il potere di lasciarle emergere ed esprimerle, il potere di uscirne quando riconosciamo che è il momento appropriato.
Il potere personale, il nostro “Io posso”, è il diritto inalienabile che abbiamo come esseri umani di governare la nostra vita, operando i cambiamenti necessari per esprimerci in modo autentico, con scelte che rispecchino la nostra volontà e il nostro intuito, con la fiducia che saremo capaci di superare gli ostacoli interni ed esterni che inevitabilmente incontreremo.
Siamo vittime delle circostanze o individui responsabili?

In questo Chakra può avvenire la trasformazione dal sentirci vittime delle circostanze alla consapevolezza di essere responsabili del nostro mondo interiore e delle nostre azioni.
È il livello di coscienza che permette di passare dal “vorrei ma non posso” al “voglio e posso”.
È l’affermazione, l’atto di volontà di decidere e assumerci la responsabilità di decisioni, scelte, obiettivi, stando attenti/e a rileggere la parola “responsabilità” come abilità attiva a darci risposte e a rispondere, a confrontarci con le circostanze esterne e con gli altri.
Una lettura ben diversa da quel peso che, secondo il mito di Atlante, graverebbe alla cieca sulle nostre spalle e che ci hanno insegnato a sopportare con rassegnazione.
È importante tracciare una linea di demarcazione ben chiara tra “potere interiore” e “potere esteriore”, perché il nostro potere personale è ben diverso dal potere politico, economico, finanziario, e da ogni genere di potere che abbia in sé l’obiettivo della sopraffazione, della manipolazione, qualunque ne siano il destinatario e i modi in cui si manifesta.
Tutte queste forme di potere sono espressioni di un distorto esercizio dell’introversione che si snatura diventando un egoistico “riconosco i bisogni del mondo, ma i miei bisogni vengono prima”, tutto ciò che è fuori deve rispondere e corrispondere a questa concentrazione egocentrica su di sé. Allora il mondo e l’altro sono visti come torna utile vederli e devono adattarsi ai “miei” bisogni, essere i servitori del “mio” star bene.
Uscire dalla trappola emozionale della separazione

Chi è intrappolato in questa dinamica emozionale preferisce cambiare il mondo esterno piuttosto che fare il lavoro interiore per modificare la sua risposta a esso.
Lotterà per assicurarsi la possibilità di esercitare il potere in ogni ambito della vita che riterrà essenziale per soddisfare la visione distorta dei suoi bisogni, trasformando tutto ciò che è fuori in oggetti del desiderio da conquistare, possedere, usare.
Comprendiamo che questo è ancora un livello di coscienza immerso nella dualità, nella trappola della separazione. In particolare, nella relazione affettiva, quando è presente questa distorsione nell’uso dell’energia di questo Chakra, parliamo di amore condizionato, che si fonda su una precisa intenzione, conscia o inconscia che sia: “Ti amo a condizione che tu mantenga le caratteristiche per cui ti ho scelto e di cui “penso” di essere mancante. Quindi ho assoluto bisogno di viverle attraverso di te per sentirmi intero/a e stare bene. Se cambierai, ti sostituirò con una persona che avrà quelle caratteristiche che tu non avrai più”.
Il Corpo Affettivo o Relazionale

Il Corpo Affettivo o Relazionale è il Corpo successivo al Corpo Emozionale. L’energia di questo Corpo sottile permette il passaggio dall’io al noi: dalla visione dell’altro come oggetto di desiderio, che soddisfa un piacere egoistico, alla relazione con l’altro, nutrita di empatia e contatto di cuore.
Permette il passaggio dall’introversione all’estroversione, dalle emozioni ai sentimenti, dall’egocentrismo all’altruismo, ed è per queste sue caratteristiche che viene anche detto Corpo Relazionale.
Il Corpo Affettivo modella l’energia per il primo passo oltre la separazione della dualità, “io di qua, il mondo di là”, portandoci oltre la paura di mancare di qualcosa, che alimenta la forma pensiero “prima io, poi tu”. Il suo compito è aprirci all’inclusione, all’amore, alla condivisione, alla possibilità di evolvere verso l’amore incondizionato e l’amore universale.
È nel 4° Chakra, collegato a questo Corpo Sottile, detto anche il Chakra del Cuore, che avviene l’incontro equilibrato tra spazio interno e spazio esterno, dimensione interiore e mondo esterno, tra io e tu alla pari, che rende possibile il noi. È il punto di svolta dalla dipendenza all’interdipendenza, la consapevolezza di essere tutti interconnessi e interdipendenti.
Attivando il chakra del cuore, impariamo ad amare veramente l’altro
L’essenza dell’energia di questo Chakra nella sua matura evoluzione è in questa apertura del cuore, unita alla capacità di vedere e accettare l’altro così com’è veramente; ci accadrà allora di sentire che naturalmente vogliamo il suo bene, anteponendolo al nostro, senza che sia un sacrificio.
E saremo contenti/e di impegnarci a costruire e nutrire la relazione, mantenendola radicata nella realtà del momento, evitando di dare per acquisito qualcosa che sentiamo essere dinamicamente in continuo cambiamento, dentro e fuori di noi. L’onestà con noi stessi/e è necessaria al nostro cuore come l’aria al respiro.

Dobbiamo aver prima visto e accettato noi stessi/e così come siamo e amarci per chi siamo per poter vedere e accettare chi è altro da noi così com’è veramente. La relazione “cresce” insieme a noi nella misura in cui inseguiamo sempre meno illusioni e aspettative, riconosciamo i nostri attaccamenti e impariamo a lasciarli andare.
Solo così avremo la trasfomazione dall’avere all’essere.
E quando questo avverrà potremo evolvere dall’amore condizionato del plesso solare all’amore incondizionato del cuore. La massima del plesso solare “sono consapevole dei bisogni del mondo, ma i miei bisogni vengono prima” si dissolve nell’attitudine del cuore “rispondo ai bisogni degli altri come se fossero miei”.
Il livello di coscienza del 4° Chakra porta nella nostra vita le qualità del Corpo Affettivo Relazionale, ad es. mobilità, leggerezza, amore, felicità, inclusione, comprensione, compassione, inter-essere…
Nutre la disponibilità al “movimento verso”, da noi verso l’altro e il mondo, specchi di noi stessi/e, opportunità per scegliere cosa vogliamo riflettere: se critiche e giudizi o comprensione e compassione, se sfiducia e chiusura o fiducia e condivisione, se disvalore o apprezzamento,
Aprirsi alla Mente Superiore e alla Dimensione Spirituale
Con il livello di coscienza del cuore possiamo far fiorire nelle nostre vite benessere ed evoluzione, bellezza e felicità e irradiarle intorno a noi. Ci incamminiamo sulla Via dell’Essere, unione perfetta di Materia e Spirito e ci apriamo ai successivi livelli di coscienza della Mente Superiore e della Dimensione Spirituale dentro e fuori di noi.
Cresciamo in consapevolezza, e, più consapevoli, possiamo accompagnare il cambiamento epocale in atto e formare la massa critica necessaria al salto quantico di coscienza dell’intera umanità.
Nella nostra vita il cambiamento avviene quando il vecchio è per noi “fuori tempo” e sentiamo che qualcosa urge dentro, ci obbliga ad accettare di impegnarci ad affrontare l’ignoto, un territorio per attraversare il quale riteniamo di essere sprovvisti/e di mappe. Ma non è così, perché le mappe sono inscritte dentro di noi, nel nostro sistema energetico.
Anche a livello collettivo il processo è lo stesso. Occorrono eventi potentemente fuori dall’ordinario, che obblighino a riprogrammare valori e visioni di noi e della vita fino ad allora seguiti. Questa riprogrammazione può essere guidata dall’esterno o possiamo esserne noi gli artefici. Questa è la scelta di fronte alla quale ci troviamo almeno dall’inizio di questo millennio, che si è aperto, è proseguito e prosegue con avvenimenti fuori dall’ordinario.
Possiamo identificare il filo rosso di questo crescendo di avvenimenti, generatori di paura e instabilità, nel venir sempre meno della sicurezza a cui eravamo abituati/e e che poggiava fuori di noi, su beni materiali e sulla voluta negazione dell’impermanenza, il continuo naturale processo di continuo cambiamento che attraversiamo dalla nascita alla morte.
La falsa sicurezza dell’eterno progresso
È proprio la morte che abbiamo cercato di esorcizzare con la falsa sicurezza dell’eterno progresso, del consumismo, estraniandoci sempre più dal nostro Essere per immergerci nell’avere.
Ritrovare la sicurezza è diventata l’assoluta necessità, che ci pone di fronte ad un bivio: continuare a delegare ad altri la sicurezza della nostra vita, o ritornare alla vera sicurezza che possiamo trovare solo dentro di noi, ritrovando quel nucleo solido della nostra personalità, l’Io Sono, a cui la nostra parte spirituale può collegarsi, per comodità chiamiamola il Sé, che ci fa da ponte con il Sé cosmico.
Credo che sia proprio questo il significato più profondo di tutto quanto abbiamo vissuto e stiamo vivendo dal 2001, ma già presente anche dai decenni precedenti: un Atto d’Amore Cosmico che ci mette di fronte alla scelta di rinnovare totalmente il nostro modo di relazionarci tra di noi, con Madre Terra, con tutti gli esseri viventi con cui la condividiamo e con il Cosmo.
A ciascuno di noi la scelta, con la consapevolezza che la scelta personale in questo tempo di cambiamento epocale diventa scelta collettiva. L’imperativo è: ricordati chi sei.
Per saperne di più:
Anna Colombo – “Corpo e coscienza” – Anima ed.
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