di Elettra Re. Ho scoperto che l’amore per gli animali può essere una nuova chiave per vivere in modo più consapevole.


Vivo in un posto dove non serve correre per raggiungere sempre qualcosa di nuovo.
Qui ho imparato a fermarmi e guardare dall’alto della collina tutto con il giusto distacco.
È il mio piccolo paradiso dove l’amore per gli Anima~li mi ha insegnato molto di più di quello che ho imparato in un mondo fatto di competizione e non di condivisione.
Mia mamma avrebbe voluto fare la veterinaria, ma la vita l’ha portata altrove e poi, finalmente, ha ritrovato la sua missione prendendosi cura, ogni giorno, delle nostre galline, oche, anatre, pecore e asinelle. Ho imparato da lei, osservandola e acquisendo, quasi per osmosi, la capacità di comunicare con la loro Anima.
Così ho scoperto che l’amore per gli Animali può essere una nuova chiave per vivere in modo più consapevole.
Ho deciso di far conoscere questo nuovo mondo ai bambini perché possano entrare immediatamente in sintonia con loro.
Appena un bambino accarezza una pecora, tiene tra le mani un pulcino o abbraccia un’asinella, si crea subito una nuova energia, come un filo d’amore, che sentono entrambi. Prenderci cura di loro, in realtà, cura anche noi.
E l’amore che nasce trasforma completamente le nostre e le loro vite.
Qui, in questo luogo fatato, ho raccolto tante esperienze, tante storie sul feeling che nasce tra un adulto o un bambino e uno dei miei animali. Storie che vi racconterò in una prossima puntata,
Ma tra tutte oggi ho scelto quella di Aurora, una mia piccola ospite.
Storia di una bimba

Eccomi sto arrivando. Mi chiamo Aurora e abito a Milano. Ho cinque anni.
Ho la sindrome di Charge. La mia mamma è stanca, tanto stanca, sono io la causa, lo so…
Lotta ogni giorno perché io faccia un piccolo passo in avanti verso la normalità.
Oggi mi portano da Elettra, dai suoi asini, dalle sue pecore nane, galline e pulcini, oche e anatre, cani e gatti.
Appena scendo dalla macchina vedo una gatta nera, sembra una pantera che corre via libera nei campi… La guardo e sento quello che prova, mi viene voglia di correre, anche se sono in discesa, non ho paura e urlo dalla gioia: «Sola!»
Corro verso il cancelletto della fattoria dove mi aspettano Cherie e Chanel, muovono le loro orecchie lunghe, mi guardano e abbassano il loro muso morbido e bianco perché le accarezzi. Mi piace tantissimo la loro criniera, sembra quella delle zebre; insieme ad Elettra le spazzoliamo e le facciamo belle per uscire in passeggiata.

Siamo pronte, Andiamo! Le asine lo sanno che io sono particolare, con me sono più pazienti, attente, riflessive, non sbagliano un passo.
Non so se ha parlato loro la mamma o Elettra, fatto è che mi aiutano, io mi calmo.
Saliamo su per la collina e ogni cosa si perde nella mia mente, il verde, l’azzurro il bianco entrano nel mio cuore, si dissolvono e lasciano un tiepido profumo di prati, cielo, nuvole.
A volte mi portano in groppa, altre volte cammino tenendo le loro redini, tutto diviene stranamente normale e fluisce dentro e fuori di me. Qui non ho paura.
Ci fermiamo in un prato bellissimo con tanti fiori, si vedono i conigli selvatici che corrono tra i trifogli e io quasi mi incanto…

La mamma mi abbraccia mentre sono su Cherie e dice che sono nel mio mondo. Sento che anche la mamma è tranquilla e mi basta questo per essere felice.
Quando torniamo tutti gli animali mi vengono incontro ed io vorrei riempire la macchina del loro pelo, lana, piume, ali, ali potenti che mi fanno salire su lontano dal mio dolore, dalla mia imperfetta essenza.
Porto via con me una piuma nera con i riflessi verde, è del galletto Millefiori che guarda tutto dall’alto del fico.
In macchina, al ritorno, piango, faccio i capricci e stanco la mamma, ma quando arriviamo a casa apriamo il quaderno delle esperienze, disegniamo la giornata e io mi addormento e sogno che sono ancora là, con le loro zampe sul mio cuore.
Per saperne di più:
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Diego Santini: Amicizia tra cuccioli
Filippo Falzoni: Gli animali sono sensitivi?
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