di Tiziana Etna. L’incredibile storia di una comunità aliena che ha vissuto per anni nei pressi di Pescara.
Nello scorso numero di Karmanews ho chiuso la prima parte del servizio con l’invito a tener presente che chi ha fatto un’esperienza diretta – ed è certo di ciò che ha visto e sentito con i propri organi di senso – avrà un’opinione diversa da chi semplicemente ascolta o legge racconti di avvistamenti, contatti ed incontri ravvicinati di vario tipo.

Di recente sono giunta ad una nuova conclusione. Quest’estate ho scoperto che diversi amici hanno scaricato sul proprio cellulare un’applicazione per osservare le stelle e in più occasioni mi sono ritrovata a faccia in su in compagnia di qualcuno che non avrei immaginato.
Non avevo mai detto a nessuno prima di non sentirmi di questo mondo e di guardare alle stelle con un lieve senso di malinconia. Eppure è la stessa risposta che ho ricevuto da ben tre persone.
Questo mi ha portata a pensare che sostanzialmente l’argomento interessa per lo più a chi crede già di non essere l’unico essere senziente dell’universo, a chi sente di avere una diversa origine o appartenenza e a chi ha avuto un’esperienza autentica.
Quello che riporto a rigor di cronaca può e dovrebbe essere filtrato attraverso le proprie conoscenze empiriche ed il proprio sentire. Ci sono racconti che vengono rilegati all’ambito della ricerca ufologica, ma che a mio avviso avrebbero bisogno di uno studio multidisciplinare (non necessariamente accademico).
Quattro grandi ondate di avvistamenti
Il fenomeno UFO ed alieni offre due ambiti di ricerca ben precisi: quello della paleo-astronautica e di un passato remoto che rimette tutto in discussione, e quello dell’ufologia moderna ricca di testimonianze che se pur sconfinano facilmente nelle teorie del complotto, avvalorano l’ipotesi di una diversa storia umana. Ed è in favore di quest’ultima che sono andata alla ricerca di casi relativamente giovani considerati inspiegabili: prima in Russia, poi in America ed infine in Italia. D’altronde, come la stessa paleo-astronautica dimostra, fatti inspiegabili si verificano dall’inizio dei tempi in ogni luogo del mondo.
Storicamente in Italia si parla di quattro grandi ondate di avvistamenti Ufo ed Uso (oggetto sottomarino non identificato), nel 1950, nel 1954, nel 1973 e nel 1978; tuttavia si tratta di un’attività incessante. Durante il lockdown, nel 2020 si sono registrati numerosi avvistamenti in tutto il mondo ed un po’ ovunque nelle nostre regioni: Sardegna, Abruzzo, Veneto, Emilia Romagna, Calabria, Toscana, Basilicata ecc.
Le basi aliene in Italia

Gli avvistamenti localizzati e confermati da più persone fanno presumere l’insediamento di basi aliene sotterranee o sottomarine, offrendo al contempo un’idea delle zone in cui potrebbero trovarsi.
Gli ufologi stimano circa 1400 basi in tutto il mondo, Italia compresa. Lucio Tarzariol in Presunte basi aliene in Italia scrive: “Per quanto concerne le basi Italiane leggiamo della loro locazione nel Mare adriatico, a Est della Sardegna e della Corsica, Mare Mediterraneo, a ovest della Sicilia presso l’Etna, a Nord-est di Malta, Valmalenco, Pordenone, Parma, Salò sul lago di Garda, Pisa, Aspromonte, ecc., ma l’area 51 Italiana è nella zona pedemontana pordenonese, vicino alla base militare USA di Aviano. Qui ci sarebbero addirittura due basi UFO ospitanti alieni grigi ed altre specie con le loro astronavi.
Per insediare le basi, gli alieni sembrerebbero fare con facilità un’azione per noi molto difficile da concepire. Un racconto di tali basi aliene, dove tra l’altro viene fornita una spiegazione del processo di realizzazione, lo ritroviamo nel famoso Caso Amicizia. In poche parole sembrerebbe che gli extraterrestri riescano a dilatare lateralmente la materia terrestre e a creare un vuoto all’interno di essa. Rimuovendo questi enormi campi di forza possono poi richiudere le cavità e non lasciare traccia”.
Il caso Amicizia
Il fatto ha inizio nella primavera del 1956, quando tre amici di Pescara si avventurano in una sorta di caccia al tesoro presso la Fortezza Pia di Ascoli Piceno e vengono avvicinati da due figure dall’aspetto umano ma di dimensioni insolite: uno alto circa tre metri e l’altro basso circa un metro. Questo incontro segna l’inizio di una fantastica storia d’amicizia che si protrae per oltre un ventennio.

Lo scrittore Bruno Sammaciccia, dotato di telepatia e considerato capofila del gruppo, riceve in dono una mappa su pergamena della Fortezza Pia, la mostra ai suoi amici Giancarlo e Giulio e, supponendo che possa trattarsi di una mappa del tesoro, vanno più volte insieme sul luogo a curiosare, fin quando una sera di aprile entrano in contatto con i primi due extraterrestri.
Pur restando un caso segreto, nel corso degli anni questo contatto coinvolge oltre un centinaio di persone, alcune delle quali considerate illustri ed attendibili, che chiamano W56 gli alieni con i quali sono entrati in contatto, anche se il vero nome è Akri (i Saggi, in sanscrito). I W56 sembrano non essere un’unica razza aliena, bensì ce ne sono diverse e differenti, militari o simili che riferiscono di essersi insediate in una base sotterranea nella zona dell’Adriatico.
La testimonianza dei coniugi De Lama
A rendere noto l’episodio nel 2007 è l’ingegnere Stefano Breccia, autore del libro Contattismi di massa. Il caso incontra le testimonianze di alcune persone che l’hanno vissuta, in particolare quelle di Gaspare De Lama e della moglie Mirella, i quali, in possesso di molta documentazione e di una lucida memoria, continuano a divulgarla ancora oggi. Stando ai loro racconti, questi esseri emanavano amore puro ed incondizionato e parlavano un italiano fluente, dicendo di essere sulla terra da molto tempo, non per conquistare ma per aiutare l’umanità a non distruggere il pianeta.
«Ad un certo punto gli alieni cominciarono a mostrarci addirittura le loro astronavi, dandoci appuntamenti precisi per farle fotografare», raccontano i De Lama. «Oppure comunicavano inserendosi nelle frequenze di una comune radiolina, donando apporti che si materializzavano dal nulla ed elargendo informazioni preziose, probabilmente per testare la fiducia reciproca. Poi incominciarono a chiedere container di frutta, acqua ed un minerale all’epoca inutile ma oggi fondamentale per la nostra tecnologia».
Al momento e nel luogo fissato, mentre gli amici stellari svuotavano il furgone con il teletrasporto, gli amici terrestri erano chiamati a distrarre l’autista.
L’incredibile uso dell’energia generata dall’amore

Con il perpetuarsi delle richieste all’interno del gruppo cominciò a crearsi una certa diffidenza e malumori, tant’è che l’armonia ne risentì fino allo scioglimento dello stesso nel 1978, anno di numerosi avvistamenti proprio sull’Adriatico.
Gaspare e Mirella spiegano che i W56 sono a conoscenza di una dozzina di energie a noi sconosciute e che sfruttano per i loro mezzi. «L’amore è energia, l’odio è energia, noi che sembriamo materia siamo energia, tutto è energia! L’Uredda è l’energia che scaturisce dall’amore e che a loro serve per alimentare gli strumenti, per creare basi e far volare i velivoli.
Fin quando siamo stati uniti ed abbiamo alimentato l’Uredda è andato tutto bene, ma quando l’ego di ognuno di noi è riemerso portando gelosie ed invidie, si è rotto qualcosa. L’Uredda ha iniziato a diminuire e i W56 se ne sono dovuti andare».
L’Uredda che potrebbe apparire come una sorta di vampirismo energetico da parte degli alieni, ha il potenziale di rivelarsi uno scambio naturale, come il rapporto ossigeno-anidride carbonica tra l’uomo e le piante.
Angeli e razze aliene
Grazie alle numerose ricerche, ai documenti trapelati e de-secretati, alle testimonianze di contattisti e contattati, ai racconti di abduction sotto ipnosi e non, tra i quali il famoso caso Zanfretta (il metronotte genovese che dal ‘78 all’’81 ha avuto ben undici incontri ravvicinati di 3°e 4° tipo con alieni grigi chiamati Dargos, secondo gli ufologi tutt’altro che amici), è stato possibile individuare razze, costellazioni di provenienza e grado di evoluzione degli extraterrestri.
Nel 1983 Giorgio Dibitonto pubblicando il libro Angeli in astronave apre uno scenario nuovo sull’argomento angeli, che proprio in quegli anni si manifestano a molte anime in cammino e si avviano ad uscire dal monopolio della religione, mettendo in discussione il credo fino alle apparizioni mariane.
Il bene e il male restano concetti universali, per tanto non è da escludere l’esistenza di razze aliene amiche e altre nemiche, che forse sono gli esseri che il nostro retaggio culturale ci fa interpretare come angeli e/o demoni, che operano da sempre sul nostro pianeta ad un livello esistenziale che oltrepassa la nostra possibile comprensione, non ancora accessibile alla nostra consapevolezza.
La foto di copertiana è di CoolCatGameStudio da Pixabay
Per saperne di più:
Le altre puntate su UFO e alieni di Tiziana Etna:
I casi UFO negli Stati Uniti
UFO nei cieli della Russia
UFO sopra i cieli italiani
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