di Manuela Pompas. Se ne è andato Miro Silvera, scrittore e poeta, un uomo gentile, generoso, discreto, un vero amico.

Te ne sei andato il giorno del tuo compleanno, come i grandi saggi, in silenzio e senza dar fastidio, discreto come tuo solito, lasciando un grande vuoto.
L’abbiamo verificato – se ce n’era bisogno – in una commovente serata organizzata da Andrée Ruth Shammah al teatro Franco Parenti, dove i tuoi amici – tanti, quelli che hanno potuto venire – hanno ricordato stralci della tua vita e delle tue opere, ma soprattutto hanno portato testimonianze affettive.
Eri nato ad Aleppo il 22 maggio ’42, ma vissuto a Milano tutta la vita, lavorando per riviste, case editrici, teatri. Avevi scritto romanzi, saggi, poesie e persino la sceneggiatura di un film, I giardini dell’Eden, tratto dal tuo romanzo Io Yeoshua chiamato Gesù. E ti interessavi anche d’arte…
A 80 anni eri un giovane vecchio, ma questi due anni di isolamento-Covid avevano inciso pesantemente su di te. Eppure, pur stanco e provato, avevi in programma altri libri, altre opere, saggi e romanzi.
Eri un uomo buono, profondo, colto, modesto, non facevi mai pesare la tua cultura, quasi avessi silenziato il tuo ego. Eri gentile, sapevi ascoltare, placare il dolore altrui. In tanti anni di frequentazione non ti ho mai sentito giudicare, fare una critica; cercavi di capire gli altri e se possibile li aiutavi. Non volevi vedere il male, dato che anche questo fa parte del disegno divino.
Sei stato un vero amico
Sei stato uno dei miei amici più cari e mi sei stato vicino nei momenti difficili della mia vita. Ci eravamo conosciuti 50 anni fa, io giovane giornalista timida ma piena di sacro fuoco e tu, con qualche anno di più e un animo allora fragile e tormentato. Poi ti ho visto diventare negli anni un piccolo gigante.
A quei tempi eri già lanciato nel mondo editoriale e intellettuale: frequentavi la scuola del Piccolo Teatro di Paolo Grassi (su cui recentemente stavi raccogliendo del materiale per scrivere un saggio) e poco più tardi avresti co-fondato il Salone Pier Lombardo (oggi Franco Parenti) con Shammah.
Per Bompiani leggevi e traducevi saggi e romanzi (tanto per citare due miti di allora, Françoise Sagan e Jack Kerouac). In seguito hai ideato due collane di spiritualità per la Sperling & Kupfer.
Erai anche critico cinematografico e Maurizio Porro, con cui avevi scritto La cineteca di Babele, ha fatto un video per ricordarti con tanta stima e affetto, autentici.
La ricerca spirituale ti ha accompagnato tutta la vita e anche nei salotti dove la parola spirituale faceva storcere la bocca, tu sorridente e con calma, quasi sottovoce, gettavi delle piccole perle di saggezza, quasi a voler risvegliare chi aveva l’anima addormentata.

A volte proponevi la lettura di qualche pagina che toccava le corde dell’anima, che ci faceva vedere la vita e i problemi da una prospettiva più alta.
Da buon ebreo credente citavi spesso la Torah, ma eri aperto alle grandi anime, a qualunque religione appartenessero. Negli ultimi anni spesso, nel momento del saluto, alzavi la mano per benedire, un gesto che mi commuoveva sempre.
La mattina che te se ne sei andato sei venuto a svegliarmi alle 4,45 e sei tornato altre due volte, forse per avvisarmi che c’eri, cosciente del “luogo” dove ti trovava ed eri vicino alle persone che amavi. E credo che ti sia fatto sentire anche da altri amici, che ne hanno avvertito la presenza.
Non aveva paura della morte, sapevi che c‘era una vita dopo la vita e una presenza divina e questo ti ha permesso di trovarsi di là consapevole, in un luogo amico.
Ciao Miro, mi – e ci – mancherai. Tanto. Per la tua curiosità intellettuale, la tua capacità di ascolto, la tua gentilezza. Spero che tu possa seguirci nel nostro cammino più di quanto abbia fatto finora.
I suoi libri
Tra i titoli più significativi dei suoi scritti citiamo:
I romanzi: di Frassinelli ed., L’ebreo narrante, Il prigioniero di Aleppo, Attraversando i giardini dell’Eden, Margini d’amore, Il senso del dubbio.
E poi Il passeggero occidentale (Ponte alle Grazie), Io Yeoshua chiamato Gesù (et al).
Libri di poesia: Arti e Misteri (Marcos y Marcos).
Saggi: Moda di celluloide (con M. Somarè, Idea Libri), La cineteca di Babele (Milanolibri), Dio nei dettagli (Aletti), Contro di noi-Viaggio personale nell’antisemitismo (Frassinelli), Libroterapia 1 e 2, Cinematerapia (Salani).
Per saperne di più:
Fiona Diwan: Miro Silvera: «I libri sono la farmacia dell’anima. E possono, a volte, salvarci la vita»
Marina Gersony: “L’erede della Herzkultur: Addio a Miro Silvera, ultimo intellettuale milanese di un tempo che non c’è più”.
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