di Elettra Re. Il racconto autobiografico di una crisi esistenziale superata grazie alla scelta di lasciare la città per vivere in mezzo alla Natura e gli animali.
Elettra, mi hanno chiamato così, un nome un po’ impegnativo per una bambina così timida. Crescendo, ho capito che mia mamma ha sempre voluto infondermi coraggio, anche con il mio nome.
In effetti ho imparato a non avere paura e a far valere i miei diritti, sentendomi sempre un po’ Don Chisciotte.
La soddisfazione di essere fra le più brave dalle elementari all’Università mi ha fatto da scudo per vincere le mie insicurezze. Ero come protetta da una luce che mi faceva sempre uscire vincente.
L’Ayurveda mi ha fatto scoprire la nostra interconnessione con la Natura
Poi, credo sia successo lentamente, ogni giorno di routine che passava, mi allontanavo sempre più dalla sua luce e dal suo entusiasmo. Il lavoro dei sogni nell’ufficio stampa di una casa di moda italiana non mi rendeva più orgogliosa di me. Sapevo di essere fortunata, ma si era rotto qualcosa dentro. Ho iniziato ad imparare l’arte di saper perdere, quando è mancato mio nonno, per me il pilastro della nostra famiglia.
Allora ho iniziato la ricerca verso la vera Elettra. Ho studiato la medicina Ayurvedica per scoprire la nostra interconnessione con la Natura e mi si è aperto un mondo. Francesca e Kandeepan mi hanno insegnato i segreti di una medicina così antica in grado di curare anche l’Anima.
Seguire la loro scuola è stato come fare un viaggio e tornare in una vita passata. Ho imparato ad utilizzare gli olii medicati per curare il corpo con il massaggio abyangam, a cucinare riscoprendo il cibo come fonte di nutrimento e cura e ad applicare i principi di questa disciplina nello stile di vita quotidiano.
Partendo dai 5 elementi che ritroviamo in Natura e nel nostro corpo, come energie di trasformazione, è incredibile come si possa identificare la radice di ogni squilibrio psico-fisico per mantenerci in uno stato di benessere e non curare solo il sintomo.
Per me è stato come recuperare un sapere dimenticato. E ogni volta che riesco a ricostruire il profilo di una persona che si rivolge a me, posso aiutarla a riconoscere la sua costituzione, a capire quali elementi, e quindi quali Dosha, sono in squilibrio, e come fare nella pratica di ogni giorno a curarsi: dalla pulizia mattutina, alle attività consigliate durante le varie fasce orarie, all’ambiente in cui vivere e all’alimentazione, sostanze naturali e pietre da prediligere.
La ricerca di una vita più naturale
L’ho sperimentato in prima persona e da lì è iniziato il mio viaggio.
I ritmi frenetici, le ore davanti al Pc a perdere la vista, la passione per la moda si sono trasformati in desiderio di avere ritmi più naturali, imparare dalla Natura e dagli animali, e liberare tutta la creatività che non esprimevo più da quando ero bambina.
Mi sono ricordata di quanto ero felice quando dipingevo con gli acquerelli insieme a mio nonno e ho ritrovato il sorriso di quella bambina così luminosa. Dovevo andare alla ricerca di me stessa, della vera Elettra.
Sono andata indietro nel tempo e mi sono ricordata di tutte le volte che al mattino, fin da piccola, praticavo yoga con mia zia, ai tempi vedevamo ancora i corsi in videocassetta.
Così da grande, ho deciso di tornare a studiare e diventare insegnante. Yoga e Ayurveda sono correlate, si completano perfettamente e così non mi sono più fermata. Ho capito che potevo unirle: applicare Vyniasa Yoga per ogni costituzione e squilibrio che identificavo con la medicina ayurvedica.
Secondo step, la cura degli animali
Poi negli anni, la mamma, che ha sempre avuto il dono naturale di comunicare con gli animali, mi ha insegnato a prendermene cura: dalle galline alle anatre, dalle pecore alle asine. Lei mi ha permesso di entrare immediatamente in sintonia con loro, leggendone l’anima.
Due asinelle Chérie e Chanel, madre e figlia, inseparabili mi hanno rubato il cuore. Abbiamo imparato a portarle in passeggiata, attraversando i vigneti, a passo lento, riscoprendo insieme la leggerezza di camminare immersi nella Natura.
Gli asini sono degli animali particolari, con i bambini sono più pazienti e giudiziosi come se sentissero che devono proteggerli.
Tra i boschi di Compiano, vicino a Borgotaro, la mia amica Anna mi ha insegnato a lavorare la lana a mano: dal lavaggio, alla cardatura fino a filarla con fuso e filatoio.
È un mestiere antico che ti riporta a casa: quando faccio vedere ai bambini come aprire la lana con le dita è come se insegnassi loro a districare ogni pensiero e liberarlo nel cielo come nuvole.
Ho imparato a colorare le emozioni
La colorazione della lana è un nuovo capitolo che sto scoprendo insieme a loro: raccogliere i fiori, usare le bucce e gli estratti di verdure per tingere la lana è come dare un colore alle nostre emozioni.
E poi mi piace prendere spunto dagli animali, osservandoli, per avvicinare i bambini alla disciplina dello Yoga, che insegno da alcuni anni. Partiamo dal cigno, ci trasformiamo in aquile, poi in tacchino, pavone, cavallo, leone e delfino. Giochiamo con il nostro corpo percependo quello che sentono i nostri amici animali.
Così ho deciso di tornare in un altro per magico, nell’entroterra ligure, in quello che da bambina chiamavo il Bosco delle Fate. Qui ho ritrovato Elettra, insieme ai bambini, facendo una seria di attività, come camminare a passo d’asino, emozionarmi davanti ad un pulcino appena nato, correre dietro le pecore e colorare il suo mondo con gli acquerelli.
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