di Donatella Galletti. Il creatore di Sherlock Holmes aveva una moglie medium ed era interessato all’aldilà.

La vita di Conan Doyle è molto interessante e complessa, associata nella sua ultima parte allo spiritismo.
Nato il 22 maggio del 1859 da madre scozzese e padre irlandese, studia medicina e inizia a lavorare in Groenlandia su una baleniera chiamata Hope (speranza). Il troppo freddo non gli fa bene, spera forse nel caldo abbraccio dell’Africa e si imbarca su un battello a vapore per l’ Africa Occidentale, la “Mayumba”.
Il destino spesso ci fa virare rotta per portarci a lidi predisposti per noi: una forte tempesta, un incendio a bordo e la sopraggiunta malaria fanno finalmente capire a Doyle che è meglio tornare sulla terraferma. Diventa un oculista, ha pochi pazienti e tanto tempo libero, inizia quindi a scrivere.
L’importanza di una moglie
Si dice che dietro ad un grande uomo ci sia sempre una grande donna: Doyle ha avuto la fortuna di avere ben due mogli. A 26 anni si innamora della sorella di uno dei suoi rari pazienti, Louisa Hawkins, e la sposa. Sarà lei a incoraggiarlo a scrivere.

Uno studio in rosso, uno dei racconti più famosi di Sherlock Holmes, rifiutato da parecchi editori prima di vedere la luce, è comprato alla fine per 25 sterline, una somma misera, da un editore evidentemente poco convinto.
Doyle prova allora col romanzo storico; ma due anni dopo, nel 1887, quando si trova a cena da un editore insieme ad Oscar Wilde, viene loro proposta un’opera. Nasccono così Il ritratto di Dorian Gray e Il segno dei Quattro, altra avventura di Sherlock Holmes, che inizia a prendere vita e notorietà diventando un successo quattro anni più tardi.
Leggendo in trasparenza, vedo un disegno del destino predisposto per Doyle da tempo, mentre probabilmente all’epoca lui vedeva solo le difficoltà di mantenere una famiglia e seguire comunque una passione, quella dello scrivere, che sembrava non decollare.
Una svolta dolorosa e lo spiritismo

Louisa, la prima moglie, muore nel 1906.
L’anno dopo Doyle sposa un’amica della moglie per la quale nutriva una passione platonica da una decina di anni, Jean Elizabeth Leckie, di 25 anni più giovane di lui. I biografi sottolineano “platonica”. Ormai il successo con Sherlock Holmes è stato raggiunto. La seconda moglie si scoprirà medium.
Durante la prima guerra mondiale Doyle è così entusiasta e patriottico da chiedere di arruolarsi, ma a 55 anni viene considerato troppo vecchio. Il giovane figlio invece va in guerra e muore nel 1918 per le ferite riportate.
Doyle ha un dolore così intenso che cerca di contattare il figlio tramite vari medium. Inoltre si interessa di spiritismo, fenomeni paranormali, fate. Famoso l’episodio di Cottingley, nel quale delle bambine mandano a Doyle alcune foto loro in compagnia di fate, che Doyle “certifica” come reali.
Ricordo a tal proposito la tradizione irlandese della quale ho parlato in un precedente articolo e il fatto che Doyle avesse sangue irlandese. Le fate per un irlandese sono un dato di fatto. Le foto all’epoca erano difficili da modificare, ma era fattibile. Ha importanza?
L’amicizia con Houdini e le discussioni sullo spiritismo

Tra le sue amicizie più interessanti ricordiamo quella con Harry Houdini, il prestigiatore e mago ungherese diventato famoso in USA.
Quando questi perde l’amatissima madre nel 1913, cerca di contattarla sperando che i medium siano in grado realmente di fare quanto gli promettono: ma da prestigiatore scopre che parecchi di loro imbrogliano ed arriva addirittura ad assoldare detective privati per smascherare gli inganni e a proporre una legge che proibisca agli spiritisti di esercitare.
Ne fa quasi una ragione di vita, tanto da fare spettacoli nei quali mostra quali siano i trucchi dei vari medium, dando loro “un aiutino” per sbagliare, con finti consultanti che inventano i propri problemi. Ovviamente il pubblico è pagante.
Gli spiritisti perdono la pazienza ed asseriscono che morirà giovane e di morte violenta, prima del novembre 1926. In effetti verrà colpito da uno studente con dei pugni allo stomaco e morirà pochi giorni dopo, il 31 ottobre 1926, a 52 anni.

Parallelamente agli show di Houdini, Doyle fa conferenze in USA sullo spiritismo e sulla sua realtà, facendo non solo un tutto esaurito, ma dovendo ripetere la stessa conferenza per accontentare i numerosi spettatori.
Per convincere Houdini e i suoi amici scettici, mostra loro uno spezzone di film con dei dinosauri in movimento (da un suo racconto), concludendo che se sembra vera una realtà fittizia, perché negare il mondo degli spiriti? Il film, uno dei primi, fa molta presa. Ironico, no? Usa un trucco coi prestigiatori per dimostrare una realtà invisibile. Un trucco migliore dei loro..
L’amicizia tra i due ha alti e bassi. Interessante il fatto che Doyle asserisca come Houdini sia un grande prestigiatore in quanto sensitivo ed aiutato dagli spiriti, e si offra, con la moglie, di contattare la madre dell’amico. La moglie di Doyle scrive undici pagine di scrittura automatica, ma Houdini, pur turbato, non è convinto che si tratti davvero della madre, che si esprime in inglese (lingua che da viva non conosceva) invece che in tedesco.
Alla morte di Houdini, i Doyle rivelano che la madre in seduta medianica aveva detto al figlio che sarebbe trapassato giovane, ma sperando in un errore lo avevano tenuto per sé.
Il racconto di un amore impossibile nell’Antico Egitto
Tra i tanti racconti del mistero e dell’orrore scritti da Conan Doyle, ne ho scelto uno su un antico amore in Egitto.
Nel 1895 Doyle visita l’Egitto con la moglie Louisa, malata di tubercolosi. Forse che là rivive una vita precedente? L’anello di Toth è ambientato al Louvre ed ha per protagonisti un sacerdote dell’antico Egitto che aveva inventato e assunto un siero dell’immortalità ed un egittologo. Particolare il fatto che Doyle descriva il sacerdote con occhi “rettiliani” e che parli di una peste, curata con un siero inventato da lui.
L’unica a non essere stata curata era stata proprio la fanciulla amata che, presa da mille dubbi sul prendere il siero e diventare immortale o no, aveva perso tempo, si era ammalata ed era morta.
Il sacerdote rivale in amore del protagonista, con fare vendicativo gli aveva rivelato di aver trovato un antidoto al siero dell’immortalità, che aveva assunto: lui sì sarebbe stato in grado di unirsi all’amata. Il povero sacerdote immortale trova l’antidoto solo dopo qualche migliaio di anni di ricerche, precisamente in un antico anello al Louvre.

Mentre toglie le bende, una ad una, alla mummia dell’amata, scoprendone il volto dai lineamenti fini e bellissimi, l’egittologo lo spia non visto.
L’immagine a contatto con l’aria si disintegra lasciando gli occhi incavati. Il sacerdote dice che l’involucro non ha nessuna importanza e che lui finalmente raggiungerà l’anima dell’amata. Chiaro il pensiero sull’aldilà di Doyle.
Il tema è se l’immortalità terrena sia un bene oppure no: proprio per coincidenza (chiamiamola così) in questi giorni è tornato alla mia attenzione un capitolo dai Viaggi di Gulliver (1726) di Swift, nel quale Gulliver incontra a Luggnagg esseri normali ed altri immortali, gli ultimi annoiati e per nulla contenti. Che ce ne facciamo dell’immortalità se gli altri muoiono e non sappiamo rinnovarci negli interessi?
Le mogli alla ricerca di Doyle e Houdini oltre il velo
Dopo il passaggio terreno di Houdini, la moglie cercò di contattarlo tramite medium ogni 31 ottobre: si erano accordati su un codice segreto che un medium avrebbe dovuto trasmettere, ma nessuno riuscì a riprodurlo, confermando ironicamente i dubbi che Houdini aveva su un contatto con l’aldilà. Dopo dieci anni di tentativi, la moglie desistette. Mi sembra un lasso di tempo equo, da un punto di vista terreno.
La moglie di Conan Doyle partecipò ad un evento pubblico nel quale una medium avrebbe dovuto contattare Doyle. Accanto a lei c’era una sedia vuota per lui. La medium le si avvicinò e le disse come lo vedeva vestito ed altri particolari che la convinsero che si trattasse proprio del marito. Ne concludo che se era una medium non aveva bisogno di intermediari ed eventi, ma immagino che i destini di Doyle ed Houdini fossero legati e le loro discussioni sull’aldilà dovessero continuare pubblicamente.
Per saperne di più:
Video in inglese “Harry Houdini, Sir Arthur Conan Doyle, and the Crusade Against Spiritualism”
Video in inglese sull’amicizia tra Doyle & Houdini
Fotografie d’epoca sugli spiriti
Storia in inglese delle fate di Cottingley
Film “Fairy Tales, una storia vera”
Un sito esauriente su Conan Doyle
Il primo film su Houdini “Il mago Houdini”
Film “Houdini, ultimo mago”, su Wikipedia
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