I Registri dell’Akasha

o “Libro dell’Anima”, poiché contengono tutte le informazioni di passato, presente e futuro

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

di Marco Cesati Cassin. Affascinanti e rivelatori, i Registri sono la memoria cosmica.

I Registri dell’Akasha
Lo scrittore Marco Cesati Cassin.

I Registri dell’Akasha sono conosciuti sin dall’antichità. L’umanità ne sa della loro esistenza da così tanti secoli da perdersi nella notte più profonda dei tempi. Nonostante le diverse aree geografiche, culture e religioni, i Registri sono presenti e l’uomo li ha chiamati con differenti nomi: “Tavole di Thoth” in Egitto; “Libro della Vita” nella Bibbia, “Banco Psi” nella cultura Maya e“Tavola Eterna” in quella Islamica.

Poiché la loro conoscenza è determinante per la nostra vita, perché sono la memoria della vita stessa, ogni essere umano dovrebbe sapere sin dall’adolescenza cosa sono i Registri, che sono allo stesso tempo affascinanti e rivelatori.

Ci indicano che sotto le apparenze superficiali dell’esistenza, c’è un mondo interconnesso “olograficamente in-formato” in cui tutte le cose si incontrano immerse in una trama. Un’infinita ragnatela fitta di incroci che rappresentano l’esistenza, il destino di ogni pietra, pianta, animale ed essere umani in questo mondo e in tutti gli universi a noi sconosciuti.

Il libro dell’Anima

I Registri dell’Akasha
Foto di Mystic Art Design da Pixabay.

I Registri ci rammentano che gli uomini sono inconsapevoli che realmente apparteniamo all’UNO insieme al Mondo e all’Universo; che il Macrocosmo sta nel Microcosmo e che le nostre singole azioni influenzano tutto.

Ci ricordano inoltre del Potere Creatore che abbiamo dentro di noi, della nostra responsabilità ma anche delle nostre infinite possibilità. I Registri vengono chiamati anche “Libro dell’Anima” poiché vi è racchiusa l’informazione illimitata passata, presente e futura di tutto l’universo e di tutti gli esseri che lo popolano.

Ogni oggetto, cosa, pietra, pianta, animale e persona ha un Registro Akashico personale.  Qui è contenuta tutta l’informazione karmica e delle esperienze dello spirito, le cose positive fatte e gli errori che devono equilibrarsi attraverso le reincarnazioni. Ci sono i ricordi della nostra anima di tutte le vite passate e tutte le possibilità di crescita futura, virtù, missioni e doni di ogni individuo.

La cosa più stupefacente è però un’altra: la scienza nell’ultimo secolo, grazie alla fisica dei quanti, ha scoperto l’effettiva esistenza dei Registri chiamandoli “campo dei quanti”, ovvero un insieme di informazioni atemporali e non locali che permea l’universo. È una scoperta così importante per i giovani che dovrebbe essere materia scolastica sin dagli anni delle medie. L’universo non è composto soltanto di materia che obbedisce alle classiche leggi meccaniche di causa ed effetto in uno spazio vuoto e passivo. Negli ultimi anni sono state fatte molte scoperte sorprendenti.

Le scoperte scientifiche sui campi quantici

Lo scienziato Ervin Laszo

Gli scienziati più avanzati di oggi vedono nell’universo incredibili relazioni quantiche generali.

Ad esempio “ogni particella che abbia assunto lo stesso stato quantico di un’altra, resta collegata a quest’ultima in maniera non-locale” (Erwin Laszlo, lo “scienziato e filosofo della pace”).

Questo significa che una parte di particella seppur fosse staccata dall’altra sua parte per migliaia di chilometri, ne subirebbe pienamente la sua influenza e viceversa.

Le deduzioni degli scienziati hanno fatto così asserire che a livello cosmologico esistano gli stessi collegamenti sottili, al di là dallo spazio e del tempo, osservati in campo quantico.

Nikola Tesla

Già agli inizi del ventesimo secolo Nikola Tesla, padre della moderna tecnologia delle comunicazioni, parlava di un “medium originale” che riempiva lo spazio, paragonandolo all’Akasha, l’etere portatore di luce. Nel suo articolo inedito del 1917, La più grande conquista dell’uomo, egli scriveva che questo medium originale, una sorta di campo di forze, diventava materia quando il Prana (l’energia cosmica) agiva su di esso, mentre quando l’azione cessava, la materia svaniva e avveniva il ritorno all’Akasha.

Nikola Tesla.

Poiché questo medium riempiva tutto l’universo, ogni cosa che accadeva nello spazio poteva essere riferita a esso. Lo spazio curvo proposto da Einstein, sosteneva Tesla, non era la risposta.

Ma la scoperta che fa tremare le vene ai polsi, è quella che ci riguarda più da vicino e che è stata definita “Connessioni transpersonali”, ovvero che collegano la consapevolezza degli individui alla consapevolezza e al corpo di altre persone, a prescindere dal tempo e dalla distanza.

Ecco perché la famosa frase “siamo tutti interconnessi” ha un aspetto fondamentale per la nostra vita. E tutto questo è grazie ai campi quantici che altro non sono che i Registri.

Il termine “Akasha” è in sanscrito (Akash, Ākāśa, आकाश) e significa etere, ed è allo stesso tempo il corpo e la mente di Dio.
Il motivo per cui oggi possiamo accostare la scienza al divino è presto spiegato: l’Akasha è l’archetipo originale della Creazione sotto forma di frequenze le quali esistono da sempre e per sempre. È la realtà onnipresente del Tutto.

Possiamo definire l’Akasha, il contenitore di tutto ciò che esiste, che è esistito e che esisterà, sotto forma di onde magnetiche, quindi di vibrazioni, frequenze e quindi suono. Ogni, pensiero, azione, intenzione, gesto, ogni foglia che cade, ogni soffio di vento, in pratica in Tutto quello che è successo e succederà, ha una traccia permanente, indelebile.

Tutto esiste già nella memoria akashica

I Registri dell’Akasha
Foto di Gerd Altmann da Pixabay.

Attingere ai Registri significa avere a disposizione tutta l’evoluzione dell’Universo. Ogni soluzione già esiste nella memoria akashica, ogni invenzione o scoperta, non è altro che la connessione ad un’informazione che già esiste allo stato latente.

Durante la nostra esistenza basterebbe connettersi con quella data frequenza contenente l’informazione di cui abbiamo bisogno. Quando noi comunichiamo con quello che possiamo considerare un enorme computer, accediamo di fatto ad infiniti files che contengono la fonte di tutto quello di cui abbiamo bisogno per la nostra evoluzione e apprendiamo tutto secondo quello che il nostro livello di coscienza ci permette di apprendere.

Questo significa che il nostro livello di coscienza è anche il nostro limite per la nostra evoluzione. Più frequentemente riusciamo a connetterci con questa infinita Sapienza, e quindi ad attingere sempre di più informazioni da Essa, più abbiamo la possibilità di unirci ed essere parte dell’Uno primordiale.

Perché consultare i Registri

I Registri dell’Akasha
Foto di Gerd Altmann da Pixabay.

I Registri sono la memoria della Creazione, l’Akasha è il vuoto prima del Big Bang ed è il tutto dopo il Big Bang. Ma quello che più conta è che “consultando” il proprio Registro Akashico si “sente” con incredibile intensità l’Amore Divino.
Si comprende che Dio è amore, che tutto è amore. Si sperimenta la Grazia Divina, che può cancellare in un istante qualunque debito karmico.

Quello che non ci permette di fluire nell’armonia che esiste da sempre anche nel nostro mondo, sono tutte le strutture che da secoli ci siamo creati da noi stessi, dovute alle paure, ai condizionamenti ed al potenziamento dell’ego.

La mancanza di coraggio ci ha indebolito a tal punto da aver formato enormi barricate tra noi e il Vero. Abbiamo perso così di vista la vera ragione dei nostri passaggi su questo pianeta. Tutto questo è andato e andrà a far parte della memoria Akashica, la quale, essendo Essa l’essenza dell’Universo stesso, tenderà a far rispettare la legge dell’equilibrio. Vale a dire che farà in modo che tutte le frequenze dovranno tendere all’armonia, che è appunto l’equilibrio.

Quindi, l’universo si predisporrà verso di noi in modo da compensare in armonia, tutto quello che nelle vite passate e in quella attuale abbiamo creato di disarmonico. Questo, secondo me, è il modo con il quale l’Universo ha programmato la legge del Karma. Ognuno di noi, quindi, è responsabile dell’equilibrio dell’universo intero, per questo siamo così importanti nella nostra divina unicità. In questo momento particolare della nostra esistenza, dove è in atto un cambiamento vibratorio su scala planetaria, abbiamo l’opportunità di ri-compensare l’equilibrio di cui l’Universo ha bisogno.

Il corpo, veicolo dell’anima
I Registri dell’AkashaSe riesci ad accettare che noi siamo anima e null’altro, che il corpo altro non è che una carrozzeria, un veicolo per esistere in questa meravigliosa dimensione.

Se sei consapevole che potrai percorrere migliaia e migliaia di chilometri ma che un giorno, come si fa con le automobili, dovrai portare il tuo veicolo al suo cimitero e da lì uscirai come quando si chiude per l’ultima volta la portiera dell’auto, allora tutto diverrà più facile e magico. E dove andrai?

Lo studioso americano Stuart Hameroff e il fisico inglese Roger Penrose, scienziati di fama mondiale ed esperti in fisica quantistica, hanno recentemente affermato che si può dimostrare l’esistenza dell’anima. I due studiosi hanno sviluppato una teoria quantistica della coscienza affermando che la nostra anima è contenuta all’interno di strutture chiamate microtubuli che vivono all’interno delle cellule cerebrali (i neuroni). L’anima è composta da prodotti chimici quantistici che al momento della morte fuggono dal sistema nervoso per entrare nell’universo.

La coscienza sarebbe una sorta di programma per contenuti quantistici nel cervello che persiste nel mondo anche dopo il decesso di un essere umano. Le anime degli uomini pertanto, sarebbero molto di più che la semplice interazione dei neuroni nel cervello: sarebbero della stessa sostanza dell’universo ed esisterebbero sin dall’inizio dei tempi.
Con la morte «Il cuore smette di battere, il sangue non scorre, i microtubuli perdono il loro stato quantico», affermò il dottor Hameroff, aggiungendo che «l’informazione quantistica all’interno dei microtubuli non è distrutta perché non può essere distrutta e si distribuisce soltanto e dissipandosi nell’universo».

Cosa ci succederà dopo la morte fisica?

Se colui che ha avuto una esperienza di pre-morte, risuscita, torna in vita, questa informazione quantistica può tornare nei microtubuli. Mentre nel caso di morte accertata è possibile che questa informazione quantistica possa esistere al di fuori del corpo a tempo indeterminato come anima.

A questo punto, abbandonato il corpo, diventati sostanza dell’universo con memoria e coscienza, cosa ci accadrà? Andremo incontro ai Registri dell’Akasha. Come se fossimo comodamente seduti davanti ad un grande schermo sul quale, invece di vedere l’ultimo lavoro di Spielberg, scorreranno le immagini della nostra vita.

Tutto ciò che abbiamo provato, generato, sentito, amato, odiato, causato verrà vissuto intensamente sotto tutti i punti di esperienza. Come disse Rudolf Steiner, “vivrai lo spinto di chi hai spinto”. Mai nessuna frase è stata più eloquente. Significa vivere in tutta la sua potenza ciò che la persona ha sofferto a causa nostra. Un tradimento, una violenza, una mancanza di affetto, una lontananza, incluso un omicidio.

Naturalmente questo varrà anche per il bene che abbiamo generato e l’amore che abbiamo dato. Rivivremo le lacrime di gioia, le emozioni di felicità, l’estasi della nascita di un figlio…

Abbiamo tutti lo stesso destino finale

Foto di Tumisu, da Pixabay.jpg

Ecco perché è molto importante che durante questa nostra vita possiamo – finchè siamo in tempo (in questa dimensione) – riconsiderare ciò che abbiamo fatto di sconveniente agli altri e, dove è possibile, intervenire per rimediare.
Anche se la persona, cui abbiamo causato del male, non è più in vita, potremo comunque riparare chiedendole, ad esempio, perdono o riparando materialmente il danno creato.

Ecco perché è importante sapere che esistono i Registri. Ogni essere umano ha lo stesso identico destino che l’attende. Povero o ricco che sia, potente o emarginato su questo mondo, nulla servirà più davanti alla Soglia e tutti saranno uguali quando saranno spogliati della loro veste mortale. In una dimensione senza tempo, senza luogo e senza spazio, ogni essere umano leggerà i suoi Registri e si evolverà.

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