La coscienza e il campo unificato

La seconda puntata di "Scienza e spiritualità"

Foto di Gerd Altmann da Pixabay1 1

di Ubaldo Carloni. Tutto è Maya, illusione: la materia è energia e tutto l’universo, in continua apparente trasformazione, è un campo di coscienza.

Nella prima puntata, Scienza e spiritualità, concludevo con un assunto basilare circa la natura del campo energetico globale, convenzionalmente denominato ‘il Tutto’, e cioè: ‘Quale sia la natura di questo campo di energia di dimensioni intergalattiche i fisici non possono dircelo, perché non lo sanno’.

Ubalo Carloni
Ubaldo Carloni, nutrizionista e ricercatore.

Un campo di infinite possibilità, un campo che crea veramente tutto ciò che conosciamo compresa la mente e la materia? Sì, un campo dove esistono tutte le possibilità. Un campo che crea tutto ciò che conosciamo e tutto ciò che esiste. La coscienza è una realtà inerente all’esistenza, presente anche quando non è attiva in superficie, ma silenziosa e immobile, come nel coma o esperienze extrasensoriali o stato di premorte fisica.

È presente anche quando è invisibile in superficie, quando non ha alcun effetto sulle cose esteriori né è ad esse sensibile, ma ritirata e attiva o inattiva all’interno; è presente anche quando ci sembra completamente assente e quando l’essere stesso ci sembra incosciente e inanimato, attiva anche dopo l’abbandono del corpo fisico, il grande tabù della morte.

Tutto è Maya attorno a noi
Nei Veda Indù si parla di Maya, I’illusione fenomenica in cui si cela la vera Realtà, la Verità. Maya è ogni aspetto del nostro rapporto con la vita, con gli avvenimenti, con noi stessi. Ma Maya è anche intesa come l’illusione di fissità, “di non-cambiamento momento dopo momento”. Se così fosse, se la realtà fosse non-cambiamento, sarebbe la negazione di ogni possibilità spirituale, sarebbe il perdurare buio e cieco della vita meramente materiale, non vita, dunque incomunicabile.

Un esempio ci è fornito dai miracoli di Gesù, così come sono descritti (non voglio entrare qui in questioni specificamente storico-teologiche circa la loro veridicità), che suppongono la rinuncia a credere alla realtà illusoria che è percepita dai sensi e a credere invece alla vera Realtà, che nel suo linguaggio è il Regno dei Cieli, in cui Tutto è possibile e non esistono limiti.
Ma anche a credere che possa semplicemente accadere poiché è voluto nel profondo con una scelta non esteriore, non di libero arbitrio, ma che corrisponde al Sé. La connessione con il Sé prescinde dallo spazio e dal tempo e da ogni costrizione esterna.

La stessa parola Dio, per Gesù perde il significato religioso convenzionale, è una parola vuota, dunque suscettibile di qualsivoglia significato e il suo uso religioso ‘convenzionale’, benché egemone, non è compatibile con nessun vero messaggio Spirituale. Tutti gli esseri spirituali sono connessi con la Realtà, ciascuno nel proprio grado evolutivo, ed è questo che va riconosciuto.

I miracoli sono possibili a una condizione
La coscienza e il campo unificato.Usiamo ora il linguaggio della fisica moderna: i miracoli sono possibili a condizione di riconoscere l’illusorietà dell’apparenza, cioè di rinunciare a dichiarare Verità la misera porzione che percepiamo attraverso l’illusione Elettromagnetica (5-7%), che nel linguaggio dei Maestri è denominata “mondo”. Questa misera porzione forse non è casuale, corrisponde alla già citata porzione di DNA codificante.

Anche l’esperienza di non-cambiamento momento dopo momento del corpo umano è del tutto apparente. Il corpo cambia rapidissimamente, di continuo, in uno scambio dinamico con quell’unico campo di energia che è l’Universo.
Scambia con l’Universo attraverso certi processi come il respirare, il mangiare, il digerire, il metabolizzare, l’evacuare. Inalazione, esalazione, ingestione, digestione, metabolismo, evacuazione sono tutte fluttuazioni di energia in quel campo vuoto, che è invece pieno di coscienza.

Se vogliamo essere solo per un momento completamente materialistici, possiamo prendere uno di questi processi, respirare, ad esempio, e vediamo che ad ogni respiro inaliamo un numero di atomi equivalente a 10 al fattore 22 e che questo numero astronomico di atomi diventa le cellule del nostro cuore, dei reni, del fegato, del cervello, della pelle. Analogamente a ogni respiro esaliamo un identico numero astronomico di atomi di cellule del nostro cuore, dei reni, del fegato, del cervello, della pelle. E infatti tutti questi atomi, cellule e organi ce li scambiamo uno con l’altro momento dopo momento. Ecco un’altra dimostrazione dei limiti della nostra percezione sensoriale: i bordi o limiti del nostro corpo sono un artificio. Siamo parte di un corpo cosmico che è costantemente in un processo di scambio con se stesso.

Il 98% degli atomi del corpo si rinnovano in meno di un anno
La coscienza e il campo unificato.Il fegato si rinnova in sei settimane. La pelle in un mese, il rivestimento interno dello stomaco in 7-8 giorni (per es. la medicina naturale suggerisce un digiuno di 5-7 giorni con lo scopo di rinnovare le cellule dello stomaco e modificarne la secrezione e innescare l’autoguarigione di patologie come la gastrite).

Anche le cellule del cervello, ai movimenti del quale diamo tanta importanza, il suo materiale fisico, gli atomi di carbonio, ossigeno, idrogeno, l’anno scorso non c’erano. E gli atomi di DNA, che conserva la memoria evolutiva di milioni di anni, nella loro componente fisica più grezza, vengono cambiati ogni sei settimane.

Il corpo materiale con cui ci identifichiamo è un corpo che ci sfugge continuamente e che torna costantemente in una forma che crediamo di conoscere.  Il corpo che invecchia nel tempo è in realtà la forma dell’apparenza della nostra percezione, dei nostri occhi, non della realtà intima energetico-atomica-spirituale!

Dal punto di vista del campo energetico globale, le differenze (razziali, etniche, ideologiche, religiose, morali, e molte altre ancora) sono in realtà un artificio della mente, una modalità della percezione mediata dai sensi, nel linguaggio della psiche sono gabbie percettive.

Dovremo interrogarci sul perché la nostra attuale civiltà è caratterizzata dall’esasperazione di ciò che non appartiene al livello più profondo della Realtà, dove le differenze non sussistono ne sono mai esistite, e quali sono le forze che la alimentano e perché.

La natura della realtà
La coscienza e il campo unificato.È vero che i fisici dicono che le forze della natura vengono da un fondamentale campo unificato la cui singolarità è di esprimere se stesso interagendo con se stesso; è vero che dicono che spazio, tempo, materia, energia provengono tutti da questo campo unificato, ma per il resto cade il silenzio, del resto non vogliono parlare di intelligenza o consapevolezza la quale non può essere portata dentro l’equazione. Non è possibile dimostrare come essere fuori da questo campo.

Dobbiamo dunque includere l’informazione, l’intelligenza, la Conoscenza, la Coscienza (le parole qui sono usate secondo la normale sedimentazione dei significati del sapere convenzionale, ma c’è un reale bisogno di chiarirli).
Il materialismo biologico sostiene che la coscienza, qualunque sia la sua estensione, è un fenomeno materiale inseparabile dai nostri organi fisici, essendo un loro risultato e non ciò che li utilizza.

Appare sempre più chiaramente che non solo la capacità totale della nostra coscienza supera di gran lunga quella dei nostri organi, dei nostri sensi, dei nostri nervi, del nostro cervello, ma che anche per il nostro pensiero e per la nostra coscienza ordinari, questi organi rappresentano solo gli strumenti di cui si servono abitualmente e non la causa che li ha generati.

La coscienza non è un prodotto del cervello

meditazione coscienza
Foto di Gerd Altmann da Pixabay.

La coscienza utilizza il cervello che è un prodotto dei suoi sforzi per venire alla luce, manifestarsi, e non è il cervello a produrre e a usare la coscienza. La manifestazione nella realtà ordinaria è la base di tutte le apparizioni degli esseri spirituali, non creatori di religioni ma portatori di messaggi spirituali al fine di sollecitare il risveglio spirituale umano.

Lo stato materiale è dunque un vuoto di coscienza o non è piuttosto un sonno della coscienza? E per sonno intendiamo il suo raccogliersi interiore lontano dalla risposta fisica. E non è forse così ogni esistenza che non abbia ancora sviluppato i mezzi per comunicare col mondo fisico esterno?

La comunicazione esterna infatti ha bisogno di canali, come la parola, i concetti, i significati, ma essi sono il tramite, come nei miracoli appena nominati; ma se l’intento di coscienza assume l’energia e la forza del campo globale e con essa risuonano, vibrano in coerenza, allora è possibile che la parola o il concetto diventino atti creativi. È stato detto che appunto noi umani siamo Creatori della realtà, e da questo punto di vista è proprio vero.

(2° puntata -continua)

Già ricercatore in biochimica nutrizionale e farmacologia; nutrizionista, diploma e membro AMIK ( Associazione Medica Italiana Kousmine). Autore di varie pubblicazioni scientifiche e divulgative. Specializzazione in Kinesiologia Applicata-Olistica. Master in Zen Shiatsu, esperto in MTC. Ha studiato alla Facoltà Teologica; ricercatore indipendente in discipline Spirituali, Teologiche e Scienza. Tiene corsi e conferenze di Bioenergetica, rapporti tra Chimica, Nutrizione, Ecologia e Salute; Evoluzione Spirituale, Globalizzazione. Mailto: ubacarloni@gmail.com - tel. 348.3150214.