di Tiziana Etna. Sulla Scalinata di Antignano, che termina in mare, decine di pietre ricordano chi ci ha lasciato.
Qualche turista o chi non conosce la storia, arrivando sulla riva della Scalinata di Antignano a Livorno e vedendo il Mare dei Ricordi fatto di pietre incise con nomi di persone, penserà ad una nuova moda, forse l’assocerà al palo dei lucchetti di Ponte Milvio a Roma. Ma è molto diverso. Sicuramente non nasce per moda e non trae ispirazione da un film per adolescenti, bensì da una storia vera e forte, che si è evoluta negli anni filtrando un dolore. Si è poi trasformata nel tempo dando vita ad un moderno luogo di memoria che celebra l’essenza pura dell’amore.
Livorno, cinquecento anni di storia

Livorno è una città portuale di contenute dimensioni, affacciata sul mar Tirreno di fronte a Corsica e Sardegna. Verso sud il selvaggio litorale di scoglio con i suoi castelli arroccati a picco sul mare, le piscine naturali ed i piccoli sentieri, prima in discesa per raggiungere l’acqua, ma poi faticosamente in salita.
Verso nord invece, superato il porto industriale in direzione Pisa: hotel, centri benessere, campeggi, confortevoli stabilimenti balneari a schiera e case abitate per lo più in estate.
Al centro c’è Livorno che accoglie i turisti con il suo porto e la statua dei Quattro Mori. A contornare la città due bellissime fortezze sull’acqua. La piazza principale è la piazza ponte più grande d’Europa. Il cuore della città è immerso in un gioco di canali che sfociano al mare pieni di barche che i più facoltosi acquistano e parcheggiano a caro prezzo, donando fascino ai canali e ai quartieri.

Anche il Palio, famoso in Toscana per non dimenticare la gloria rinascimentale, in questa città è Marinaro.
Se a questo si aggiunge che nasce porto franco sotto l’impulso di Ferdinando De Medici che per popolarla promulga la Costituzione Livornina, offrendo condoni e richiamando discutibili mercanti da tutto il mondo – da cui l’antico detto “se vuoi fare come ti pare a Livorno devi andare” – si denota una chiara e recente origine multietnica, contenitore di culti ed usanze diverse.
A Livorno non solo è impossibile dissociare la quotidianità dal mare, ma è anche possibile avere credenze e festività diverse ancora oggi. Inoltre, è ricorrente anche se non proprio legale, sentire qualcuno dire di aver sperso le ceneri del propri caro defunto in mare.
La storia del Signor Mario e del suo lutto
Cinquecento anni di storia, la discendenza multi etnica e il mare, non sono gli unici alleati di Mario Bartoli. Lo è anche il piccolo centro dove “tutti sanno tutto di tutti”, o cosi pensano.

Mario Bartoli è un padre che nel 1998 perde tragicamente il figlio in un incidente stradale. Ognuno metabolizza il dolore a suo modo. Lui, dopo aver donato gli organi del figlio, ne abbraccia la causa ed inizia ad essere attivo nel sociale.
Dedicando una statua al figlio Christian e all’importanza di sostenere la continuità della vita attraverso la donazione degli organi, alimenta il desiderio di mantenerne vivo il ricordo.
Quello che ottiene dall’allora sindaco è uno spazio proprio in prossimità della Rotonda di Ardenza che, a sue spese e tante cure, diventa negli anni un simbolo del perseguire i valori dell’esistenza.
Quando il figlio Jacopo porta a casa Kyra qualche anno dopo, la mission del signor Mario si rinnova. Con lei vive una nuovo ciclo, s’impegna nel fare informazione nelle scuole e si dedica a portare conforto là dove c’è disagio e sofferenza.
Kyra, la cagnolina mascotte
Con Kyra raccoglie soldi per fare doni di Natale ai bimbi di famiglie in difficoltà. È una spalla, la fedele compagna, “una figlia” come lui stesso la definisce; e lei, la cagnolina è brava e lo aiuta dimostrandosi un’audace ed instancabile volontaria, una gentile amica dei bambini.
Per anni Kyra è stata la mascotte di tante iniziative, rafforzando l’impegno sociale iniziato con la donazione degli organi di Christian. Tanti l’hanno conosciuta ed amata a Livorno, un po’ di più conoscendo la storia del signor Mario.
Tre anni fa Kyra muore. Alla sua morte Mario Bartoli e la compagna tristi e stretti nella mancanza evocano l’amore della cagnolina là dove correva e giocava, così prendendo uno sasso dal mare con il pennarello indelebile scrivono Kyra e lo rilanciano in acqua.
Centinaia di pietre in acqua
Questo accade sul lungomare, dopo la Rotonda, esattamente alla Scalinata di Antignano che termina in mare. È oltre il centro cittadino, da qui progressivamente si abbandonano le case per andare verso la parte selvaggia. Dopo poco tempo il sasso è in acqua ma la scritta è cancellata, quindi decidono di incidere il sasso.
È così che Kyra ha posto la prima pietra nel Mare dei Ricordi. La sua morte ha dato vita ad un fenomeno che ad oggi consola tante persone, offrendo un luogo alternativo al cimitero per ricordare chi non c’è più.
Oltre quattrocentocinquanta livornesi ad oggi vengono ricordati con una pietra nel Mare dei Ricordi, collocato infondo alla scalinata di Antignano. Da allora la scalinata si riempie ogni giorno di più di pietre con nomi incisi, anime livornesi, dove forse la preghiera può non avere un dogma ed emanare solo l’amore puro.
Una statua per Kyra, vicina a Christian
Ogni giorno Mario Bartoli, con la pioggia e con il sole, incide nuovi sassi e cura gli esistenti, li sistema. Si trova spesso a parlare con chi si reca in quel luogo per sentirsi vicino a qualche caro e tante volte condivide celebrazioni istintive e personali, curando così anche i rapporti sociali che diventano profondi e condivisi.
Il Mare dei Ricordi © e della manifestazione dei valori di chi ha il cuore lacerato. Il quadro della livornesità mi è stato utile a chiarire come le cose possano evolversi naturalmente, trovando un luogo comune ed autentico. Sicuramente in riva al mare ci si sente più vicini al divino, ad un’altra dimensione. Dal Mare dei Ricordi, che nasce “per caso” volendo mantenere vivo il ricordo dell’operato di Kyra, Mario Bartoli chiede di poter realizzare una “statua per Kyra”.
Il sindaco non ha propriamente declinato la richiesta di uno spazio per la statua, ha proposto di porla in un giardino. Tuttavia l’istallazione in memoria di Christian e della donazione degli organi si trova in quella zona, come il Mare dei Ricordi, ispirato dalla cagnolina.
Secondo il signor Mario dovrebbe restare nei paraggi, proponendo in alternativa un’aiuola che sistemerebbe a suo spese. Molti livornesi appoggiano Mario Bartoli nel suo desiderio, tant’è che è nato anche un gruppo facebook e molti media locali e nazionali si sono interessati
Mario Bartoli, che ha scritto Dopo di te lei, non esita a mostrare la lunga lista d’interventi assistiti da Kyra. Il sindaco, con spiegazioni di demanio e difficoltà strutturali, ribadisce l’impossibilità di lasciar istallare una statua, forse temendo di dover poi accondiscendere a richieste analoghe da parte di altri cittadini.
Una grande solidarietà per tante vittime

I livornesi si stringono intorno a Mario Bartoli, perchè è molto bello come ha saputo trasformare il dolore, per come si dedica agli altri e perchè è affascinante ricordare un nostro caro in riva al mare.
I livornesi creano post, i giornali locali ne parlano, il gruppo facebook “una statua per Kyra” cresce. È chiaro che è opera di Mario Bartoli, la cui mission continua ogni giorno con le caviglie nell’acqua ma senza Kyra.
Il suo dolore, la sua avventura e la sua voglia di esorcizzare il male praticando il bene, rende tutti consapevoli che Kyra e Mario Bartoli sono la stessa cosa, il simbolo di un genitore che affronta il suo destino.
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