La Esomeditazione è una forma particolare di Meditazione Trascendentale, basata sulla stimolazione vibrazionale di alcuni centri fisiologici ed energetici situati nel cervello umano – quali ad esempio la ghiandola pineale e l’amigdala – per potere vivere esperienze di particolare intensità, di grande valore archetipico, simbolico e spirituale. Il vantaggio di questa tecnica rispetto ad altre è che la manifestazione dei risultati esperienziali avviene di solito in breve tempo e non dopo anni di tentativi e lunghe pratiche corporee, come di solito avviene con i metodi classici di meditazione.
Questa disciplina si basa su alcuni semplici principi, che poi vengono messi in pratica attraverso un metodo già sperimentato in gruppi complessivamente di duecento persone di diversa collocazione geografica, età e sesso, le cui esperienze sono state condivise su Facebook, al fine di potere trarre validi elementi che incoraggiano la diffusione e la validazione del metodo. Qui si elimina la ritualità: quindi niente posizioni particolari, ma posture comode erette o sdraiate, in poltrona o a letto, purchè si possa stare comodi e predisposti ad un buon rilassamento. Niente candele, incensi, rituali propiziatori, anche se possono essere utilizzati alcuni aromi che favoriscono la visione e la concentrazione. Il metodo nasce da una ricerca originale dello psicologo palermitano Vittorio Paola (www.aiutonaturale.it), che ha coniugato saperi e conoscenze diverse, attinte dalle profondità della storia ma anche da scoperte recenti, come la fisica quantistica, la fisica delle vibrazione e la conoscenza degli stati alterati della mente indotti per mezzo di energie vibranti. Inoltre vi è anche un apporto “ispirato”, che consiste nella sapienza e nel messaggio che le Guide hanno voluto benevolmente inviare per rendere tutto ciò possibile. La chiave di tutto risiede nella riattivazione funzionale di alcune parti anatomiche del nostro cervello che fungono da interfaccia con il corpo energetico, attraverso la localizzazione dei Chakra e che, non essendo state utilizzate, con il passare del tempo si sono atrofizzate perdendo la loro funzione principale.
Meditando, si attivano anche le facoltà psichiche
Per provocare questo risveglio si utilizzano determinate vibrazioni (frequenze sonore) che, entrando in risonanza con il Chakra corrispondente, attivano la corrispondente parte anatomica provocando la funzionalità piena del sistema. Ad esempio la riattivazione della ghiandola pineale e il riequilibrio del corrispondente sesto Chakra, provocano la visione multidimensionale, che si tramuta poi in consapevolezza. I soggetti sottoposti a tale trattamento sviluppano facoltà di channeling e di visione estesa, aumentano considerevolmente la loro attività onirica, diventano più ricettivi e sensibili e attraverso la consapevolezza cominciano a farsi strada verso la comprensione cosmica degli eventi. Dunque è la musica, o meglio alcune frequenze che compongono la musica, che riesce ad interagire con la nostra matrice energetica, con conseguente produzione di effetti tangibili sia sul piano materiale che su quello spirituale. In tal senso la Esomeditazione considera il piano materiale dell’esistenza una condizione temporanea e al contempo l’identità energetica multidimensionale definitiva ed eterna.
Che l’energia vibrazionale fosse qualcosa di molto potente non è una fatto nuovo: infatti troviamo riferimenti di ciò praticamente in ogni testo sacro o tramandato; vi è persino un repertorio cabalistico nello Zohar che indica con precisione alcune frequenze energetiche in relazione al loro impiego. Tuttavia la pura e semplice somministrazione di frequenze non produce nessun risultato tangibile, perché le frequenze indicate devono essere armonizzate con un processo preliminare di fusione energetica, con le due risonanze di base, che sono la risonanza di Schumann e la frequenza cosmica di 432 Hz. Infatti tale frequenza è la cinquantaduesima armonica di 8 Hz. Il procedimento di costruzione di un file sonoro per Esomeditazione passa dunque attraverso due fasi: la prima è l’armonizzazione naturale e la seconda è l’utilizzazione di una musica particolare considerata di trasporto. Tutto ciò era molto chiaro alle antiche sapienze e agli antichi popoli, che passavano molto tempo cercando di costruire suoni creativi (energie creative): basti pensare a molti oggetti piccoli e grandi costruiti con grande sapienza e sacrificio soltanto per produrre suoni ed armoniche perfetti, che provocavano effetti in “chi sapeva ascoltare”, una capacità che rappresenta il completamento della ricerca. Infatti non basta essere in grado di produrre suoni ed energie che risuonano con le componenti materiali ed energetiche del nostro corpo e della nostra realtà, ma è anche sinergicamente necessario che queste energie siano in qualche modo accettate, comprese, amate e che superino le naturali barriere difensive della mente.
La Esomeditazione è una filosofia di vita basata su tre principi fondamentali:
1) Principio della intermediazione: ci hanno sempre insegnato che abbiamo bisogno di qualcuno migliore di noi per fare alcune cose: abbiamo bisogno di un sacerdote per parlare con Dio o per confessarci e la religione ci dice come e dove e quando possiamo parlare con questo Dio. Ci dicono che per contattare un trapassato abbiamo bisogno di un medium, un mediatore; insomma ci dicono che abbiamo sempre bisogno di qualcuno perchè noi non siamo capaci. Questi messaggi sono completamente falsi e sono responsabili della nostra chiusura energetica che ci fa pensare di essere quello che pensiamo di essere e non quello che siamo realmente.
2) Concetto quantico del libero arbitrio: io non scelgo come modificare gli eventi proposti in una semplice lista, ma quello degli infiniti eventi che desidero fortemente. Il mio atto di volontà, insito nell’asse della coscienza quale archetipo all’opera, farebbe in modo di scegliere tra i vari eventi quello che mi interessa: sposterebbe l’attenzione della coscienza da una sfera di infinite possibilità probabilistiche del verificarsi di un evento verso un solo punto della griglia olografica. In quel punto l’evento mi apparirebbe proprio come io desidero che sia, perché ho coscienza solo di quella tra le tante possibilità.
3) Principio della semplicità: tutto quello che ci circonda è semplice. Il principio della creazione si basa su cose semplici alla portata di tutti, ma la mente umana ha una grande capacità di complicarle senza motivo. Tutta la materia che ci circonda, noi compresi, è formata da diverse aggregazioni di semplici mattoncini (protoni, elettroni e neutroni, atomi). E’ un po’ come il Lego: mattoncini elementari colorati che possono essere assemblati per costruire qualunque cosa: case, scuole, aerei, pupazzi, basta avere un numero sufficiente di mattoncini.
La Esomeditazione è la chiave di accesso alla consapevolezza del Sé identità. Chi medita con tale intendimento cambia progressivamente il proprio modo di relazionarsi con gli altri, migliorando il proprio carattere e la propria personalità attraverso un profondo processo di sensibilizzazione. Poco per volta si illuminano i processi e i meccanismi che governano il subconscio e conducendo alla corretta interpretazione dei fatti, rivelandoli proprio per come sono, senza pregiudizi e travisamenti. È straordinario osservare come i processi armonici della corretta pratica esomeditativa riescono a produrre tutto questo e in più profondere in noi quelle particolari intuizioni che frequentemente si dimostrano vere e proprie rivelazioni.
Allora, durante l’
esomeditazione, mi è successo questo:
Mi trovo su una spiaggia, vicino alla riva, vedo
un cerchio di nebulosa sulla sabbia, il centro giallo che allargandosi diventa
rosso, gira in senso antiorario.
Nella parte rossa della nebulosa vedo delle
persone, però solo come ombre, seppur ben definite.
Sono in cerchio, con le gambe intrecciate,
sedute sulla sabbia.
Subito dopo mi vedo anche io seduta tra loro.
La nebulosa gira velocemente, ad un certo punto mi
accorgo che io mi stò sollevando da terra, ma sono sempre nella nebulosa rossa.
Mi accorgo che mi alzo sempre più, vedo gli altri
piccoli piccoli, ancora seduti laggiù.
Mi accorgo che la nebulosa, pur restando rossa, è
il filo che mi tiene ancorata giù, si è sbrogliato tipo spirale.
Mi sento felice, mi guardo in giro, attorno a me
vedo costellazioni, altre nebulose, le stelle luminose, nuvole.
Non è buio, sono immersa un un blu azzurro; allungo
le gambe e comincio a volare felice, mi comporto come se sono in mare, faccio
tuffi nel bleu, mi giro, mi volto, volo in giù ed in su.
Mi fermo, guardo in giù, vedo gli altri
piccolissimi puntini ancora laggiù.
Con il pensiero li chiamo su e comincia a salire
questa spirale di persone, attaccate tra loro.
Mi raggiungono, riconosco solo il volto diuna
persona, donna. Li prendo tutti in un girotondo, sempre in senso antiorario e
comincio a vedere che al rosso si aggiunge il verde.
Ad un certo punto, tutti i colori spariscono,
rimane solo l’ azzurro, il cerchio si ferma e cominciamo a scendere.
Piano, piano e con delicatezza, torniamo seduti
sulla spiaggia.
Mi sembra di intravedere una figura che ritengo la
Madonna, allora le chiedo di incontrare mia madre, quindi mi stacco dal cerchio
e mi avvio verso di lei, ma mi ritrovo in casa di un mio amico, stà pitturando
un quadro, gli dico di disegnare una corona sul capo dell’ immagine femminile e
quell’ immagine si riveste di luce bianca, luminosa.
Vado via di li e mi accorgo che stà spuntando l’
alba, vedo una fascia in cielo color rosa.
Mi incammino, torno a rivedere i normali colori
della mia aura, il lilla mischiato al giallo oro, poi vedo una lucina pulsare,
torno alla realtà e mi rendo conto che quella lucina è dell’ MP3.