Medianità e reincarnazione

di Manuela Pompas. Si può comunicare con una persona già reincarnata? Che intelligenza ha un handicappato? I dubbi di chi non ha mai sperimentato la medianità o la reincarnazione.

Purtroppo quando faccio dei video su YouTube non sempre riesco a leggere le domande, che meriterebbero di essere prese in considerazione.
Per esempio quando parlo di reincarnazione mi arrivano lettere accorate di chi ha perso un proprio caro e ha paura di non rivederlo più.
Una di queste, che mi è rimasta impressa, mi chiede:
“Ma come si conciliano medianità e reincarnazione? Se uno si reincarna come fa a comunicare con i propri cari?”.

Il tempo in cui si rimane nell’aldilà in genere è legato alla nostra evoluzione. Intanto chi va di là quasi sempre ha come compito di seguire i propri cari: l’amore (quello autentico) è un legame che non si spezza con la morte, anzi, noi ci ritroveremo per continuare un cammino insieme. Inoltre si diventa lo spirito guida di un/una figlio o di un/una nipote, che viene seguito finchè ha bisogno di un sostegno.

In “Always”, Richard Dreyfuss guarda la sua ragazza (Holly Hunter) corteggiata da un giovane pilota.

Un bel film che cito sempre è Always (1989), di Steven Spielberg, in cui Richard Dreyfuss è un pilota dell’aviazione antincendi che, dopo essere morto per salvare un collega, diventa lo spirito guida di un giovane aviatore. E deve anche accettare l’amore che sboccia tra questo e la sua fidanzata, staccandosi da un possesso terreno.

Ritornando alla nostra questione, possiamo dire che un tempo medio in cui si rimane nell’Oltre è tra i cinquanta e i cent’anni.
Potrebbe reincarnarsi subito chi per qualche motivo non riesce a nascere (un bambino abortito), chi muore giovanissimo per un incidente o in guerra, o anche un’anima primitiva alle sue prime esperienze.
Ma c’è un’altra considerazione curiosa. Noi pensiamo che possiamo comunicare solo con chi è trapassato. Ma ci sono stati dei medium che hanno canalizzato persone vive durante il sonno, sia registrando la loro voce di notte su un registratore rimasto in una stanza chiusa, sia comunicando con la scrittura medianica. Se così è, significa che si può ricevere un messaggio anche da chi si è già reincarnato.

I disabili hanno un’anima senziente?

Dustin Hoffman e Tom Cruise in “Rai man”.

Donatella Martinello mi chiede proprio in occasione di un video su YouTube.
“Ciao, ho guardato la tua  diretta, molto interessante come sempre. Io ho 4 figli, una in cielo. La mia domanda è legata all’ultima figlia disabile, che ho scoperto da poco essere medianica. Mi avevano detto che i disabili hanno una anima a riposo; inoltre la cosa sconvolgente che è identica fisicamente alla figlia che non c’è più e a ha atteggiamenti identici”.

Le rispondo volentieri. Non so che tipo di handicap abbia sua figlia (che potrebbe anche essere la reincarnazione dell’altra, chissà), ma in ogni caso non è l’anima a essere bloccata ma il cervello, quindi il ragionamento, la comunicazione, la logica. Queste persone spesso hanno una grande intuizione e sono in contatto con altre dimensioni, ma non riescono a comunicarlo. La figlia autistica di una mia amica ha scritto “accompagnata” un libro spiegando che i pensieri le si formano nel cervello, ma poi non riesce a esprimerli.
Lei le parli come se capisse tutto, senza aspettarsi però nessuna risposta.
Può darsi che sia scesa nella sua famiglia per aiutarla a rimediare a un errore karmico e a evolvere”

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Giornalista, scrittrice, ipnologa, è considerata un'importante divulgatrice nel campo della medicina olistica, la ricerca psichica, la psicoterapia transpersonale. Ha scritto numerosi libri su questi argomenti e la sua ricerca cardine riguarda la reincarnazione attraverso l'ipnosi regressiva. Spesso ospite nei convegni come relatrice sulle tematiche che riguardano la sopravvivenza, è stata spesso in radio e in Tv e ha condotto anche trasmissioni in una Tv privata. Mailto: manuela.pompas@gmail.com