Per questo mio primo articolo, ho pensato di interrogarmi in profondità, per scoprire il mio punto di vista su ciò che è l’Essenza di ognuno: ma sono finito in un vicolo cieco, perché mi sono accorto di non essere in grado di sostenere un punto di vista. Mi sono infatti reso conto che indagando sull’Essenza vengono meno i confini definiti della personalità e cessa di esistere un “Io” identificato con essa che possa sostenere o argomentare opinioni. Poiché l’Essenza è al di là della comprensione razionale di ognuno di noi, trascende i limiti di una incarnazione umana, spingendosi ben oltre ciò che è conosciuto e comunemente accettato ed al tempo stesso abbracciando tutto quanto, ma da una prospettiva più alta.
Per comprendere l’Essenza e rispondere alla fatidica domanda: “Chi sono Io?” occorre prima di tutto un coraggioso atto di sacrificio. Sull’altare della conoscenza del nostro Sé reale dobbiamo immolare la personalità, l’ego-mente che si nutre di separazione e pone ovunque paletti invalicabili. Poiché l’Essenza sussurra una sottile musica onnipervadente lo spazio, con parole a malapena percettibili, che solo una mente allenata al silenzio può comprendere. E questa delicata ed ineffabile melodia ripete in varie modulazioni un’unica informazione: “Ascolta, Io Sono l’Eterno, noi siamo sempre stati Uno. Io Sono la Vita. E se cederai ciò che tu credevi di essere potrai fonderti con me, vincendo questo meraviglioso gioco illusorio di osservazione”. Ascoltare questa melodia appena sussurrata, ma potente da scuotere le fondamenta stesse del mondo, rende molto umili ed al tempo stesso grandiosi.
Poiché è vero, è vero senza errore, è certo e verissimo (parafrasando Ermete Trismegisto), il Telesma del mondo è qui, celato nella consapevolezza di essere la vita in emanazione attraverso lo spazio. Una Vita che merita di essere scritta con la maiuscola, poiché cosciente di sé, ispirata a manifestare energia e materia a partire dal Grande Vuoto, per ricongiungersi in un eterno abbraccio con Luce Vera.
La ricerca dell’Assoluto
Non vi nascondo che la mia mente all’inizio ha rifiutato la bontà di queste informazioni. Naturalmente era una sua prerogativa farlo, tanto più che la personalità che era stata da sempre processata dal mio cervello come unica verità, veniva da essa indotta ad una sorta di suicidio. Allora mi sono ricordato che una persona molto saggia un tempo mi rivelò che l’illuminazione è un suicidio assistito, per indurre la nostra coscienza a lasciare l’identificazione con una forma fisica e mentale finita ed illusoria e poter spiccare il volo verso l’Assoluto, l’unione mistica con il tutto al di là delle polarità di questo gioco duale. Quindi prima di rifiutare le informazioni che l’Essenza sussurrava al mio orecchio ho chiesto ulteriori delucidazioni, esigendo nutrimento razionale che potesse in qualche misura convincere la mia mente a lasciare la presa sulla mia coscienza. L’Essenza mi ha rivelato che in principio era Luce Vera, definendo Luce come la sostanza vibrazionale di cui sono fatti i sogni realizzati. Luce Vera amava donare appagamento illimitato di qualsiasi desiderio e proprio per questo una parte di sé diede vita alla anime, affinché potessero ricevere Luce ed essere amorevolmente nutrite. Questo meraviglioso connubio tra Luce ed anime durò eoni, lasciando profondamente radicata in noi la volontà di desiderare.

Purtroppo, come in ogni favola che si rispetti, qualcosa turbò questa magica armonia, la particolare richiesta delle anime di voler donare esse stesse Luce. Ed ovviamente Luce Vera non poteva esimersi dall’accontentarle, quindi si ritrasse assumendo le vesti del Grande Vuoto, il tutto potenzialmente, il nulla materialmente, per poter fornire alle anime l’opportunità di generare Luce da esso. Il moto di sconforto e paura delle prime anime che si trovarono al buio, dopo eoni di amorevole cura e nutrimento, fu tale da abbassare la frequenza quel tanto che fosse sufficiente affinché giungesse l’oblio, la dimenticanza della richiesta originaria di manifestare loro stesse Luce e con essa la perdizione. Solo poche anime mantennero integro il focus originario, manifestando nel Grande Vuoto un centro di Luce Vera, un punto focale di attrazione per ogni anima affamata, la creazione del principio maschile della Volontà Divina. Le anime si affollarono in questo punto di Luce, caratterizzato da una frequenza elevatissima, e dopo essersi nuovamente nutrite e tranquillizzate, iniziarono ad osservare il Grande Vuoto, avviando il gioco illusorio di osservazione tramite la prima creazione dello spazio. Man mano che le anime osservavano, l’altissima frequenza del Centro di Luce veniva protesa in ogni direzione, rallentando ed espandendo l’onda di consapevolezza. Così nacque il principio femminile dell’amore e le anime si identificarono anche con esso.
Poi venne il tempo dell’Unione mistica delle due polarità, sotto la legge dell’Uno, e le anime ebbero la loro prima opportunità di raggiungere la perfetta androginia, per la creazione dell’essenza del Figlio, una frequenza con le caratteristiche della volontà e dell’amore bilanciate nella saggezza. Da allora in poi le anime compresero di essere ad immagine e somiglianza della Luce e si divertirono a continuare un gioco illusorio di osservazione del Grande Vuoto, per protendersi verso di esso alla ricerca della Luce originaria, che si era ritratta per consentire alla scena di questa tragedia/commedia di esistere.

L’Essenza quindi mi ha svelato che ogni anima anela alla Luce, ogni cuore serba in sé il ricordo dei primordi, quando l’appagamento era completo. Ma questa continua, a volte disperata ricerca di Luce ci distoglie dal nostro fine reale. Se dedichiamo tutta la nostra attenzione ad osservare ciò che ci è esterno, finiremo con l’attribuire un potere enorme all’illusione. La chiave di volta è semplice: sarebbe sufficiente volgere la nostra capacità di osservazione all’interno, sapendo che, come ci ha insegnato la fisica quantistica, possiamo cambiare noi stessi e di riflesso ciò che ci circonda. Allora a quel punto giungiamo ad interrogarci sull’Essenza e ci viene donata la conoscenza che apre il nostro cuore al raggiungimento del Vero Fine.
Non siamo venuti qui, attraversando lacrime e polvere, per mendicare la Luce perduta. Siamo incarnati su questo pianeta per essere noi stessi Luce per il mondo. Siamo qui per emanare la sottile vibrazione che consente ad ogni anima di appagare ogni desiderio. Siamo qui per illuminare ciò che è esterno, sapendo che la nostra Essenza è essere tutta la Vita, quindi stiamo illuminando noi stessi. Siamo qui affinché il nostro primordiale desiderio animico venga esaudito.
Ed allora la mia mente inferiore non ha avuto più obiezioni e si è ritirata nel silenzio. Ho stabilito di lasciare andare ogni punto di vista, ogni velleità di argomentare e dibattere, e semplicemente, con la naturalezza di quel sussurro, ho iniziato ad illuminare ciò che noi siamo.
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