Ma quante sono le medicine?

Conosciamo tante metodiche terapeutiche: ma la medicina è una, quella idonea al malato

di Ester Patricia Ceresa. Breve excursus sulla differenza di approccio fra le varie medicine, quella tradizionale, accademica, olistica, energetica e quantistica.

Se la medicina nasce con l’uomo sociale perché richiede da una parte una persona che accusi sintomi e dall’altra una persona che li osservi e che fornisca una diagnosi ed indicazione terapeutica (quindi un osservatore ed un osservato), le conoscenze le pratiche e l’etica medica cambiano e si evolvono con la storia dell’umanità.

Medicina e medicamento appartengono al complesso culturale di ogni popolo ed esprime la sua specificità. La stretta relazione della medicina con i concetti fondamentali dell’esistenza, quali la vita e la morte, la lega direttamente al livello filosofico religioso prima ancora che a quello empirico tecnico-scientifico.

Facciamo un salto nel tempo per scoprire l’avvicendarsi delle diverse medicine dalle origini ad oggi. Quante medicine esistono?

Raffaello Sanzio. Platone, tratto da “La scuola di Atene”

La medicina tradizionale
La medicina tradizionale, che si basa sulla pratica e sull’esperienza, mirava a ripristinare l’equilibrio. Basti pensare agli sciamani, ai sacerdoti, ai re taumaturghi, ai curanderi. Platone, qualche secolo fa, distingue tra Medicina degli schiavi, basata sulla cura del sintomo e Medicina dei liberi, basata sull’individuazione della causa. La prima deve essere rapida, rivolta ai sintomi, senza cercare i motivi, la seconda per sua natura è più lenta in quanto mira a trovare e rimuovere le vere cause delle malattie.

“Ci sono due tipi di medicina: quella degli schiavi e quella degli uomini liberi. Quella per gli schiavi, sintomatica, prevede la rapida rimozione del sintomo, perché il soggetto possa tornare al più presto al lavoro. Quella per gli uomini liberi, eziopatogenica, prevede la conoscenza e la comprensione del sintomo, il suo significato per la salute complessiva del corpo, per l’equilibrio della persona e per la sua famiglia.” (Platone, filosofo greco IV secolo a.C.)

Se pensiamo che questa affermazione è stata fatta qualcosa come circa 2600 anni fa ed è sorprendentemente attuale, si aprono numerosi spunti di riflessione in merito.

La medicina accademica

Il fisico statunitense Michio Kaku.

Questa si basa sulla scienza e sull’osservazione della natura. Il suo quadro di riferimento è scientifico-sperimentale. Siamo intorno al 600 ed ha approccio positivistico.

“Nata con Ippocrate e Galeno, sviluppatasi in un milieu culturale correlato con la logica greca, fondata sul metodo anatomo-clinico, alleata delle scienze sperimentali (…) sostenuta da un metodo scientifico rigoroso e immutabile (…) nasce dallo studio diretto e indiretto della realtà sensibile; usa un linguaggio rigoroso che non si presta ad equivoci o doppi sensi, tendendo a tradurre i fenomeni in linguaggio matematico”. (1)

In questo senso nella Natura Dio diventa matematica, così come ilarmente affermato in tempi moderni dallo scienziato fisico giapponese Michio Kaku, un contesto nel quale nasce e fiorisce l’industria farmaceutica chimica.

EBM – Evidence Based Medicine

David Sackett, medico canadese, pioniere della EBM.

Si basa sulle evidenze ovvero sugli studi pubblicati delle prove di efficacia. Una modalità che  viene così definita da David L. Sackett, considerato il padre del metodo (2):
“Prevede l’uso esplicito e coscienzioso delle migliori prove scientifiche nel prendere decisioni nella pratica medica”.

Sebbene si tratti di una metodologia che usi, come quella accademica, i dati scientifici,  la EBM rappresenta un approccio più rigoroso e sensibilmente diverso da quello storicamente praticato in precedenza, tanto che tutto quello che non viene pubblicato, pur essendo efficace, rischia di non essere preso in considerazione.

Secondo la Treccani “Sul piano metodologico, il procedimento della EBM di fronte a un problema clinico segue quattro tappe: (a) trasformare la necessità di informazioni in domande semplici; (b) cercare e selezionare le risposte negli studi clinici migliori pubblicati in proposito (consultando per lo più banche dati); (c) valutare criticamente gli studi trovati in rapporto alle domande poste ; (d) applicare infine opportunamente, se è possibile e giustificato, i risultati al caso concreto.

La medicina difensiva
Si basa su linee guida, protocolli e percorsi consigliati, al di fuori dei quali il medico risponde in prima persona. Un approccio difensivo che cambia l’etica medica: da “Fai del bene in scienza e coscienza”, principio universale ed eterno, a “Fai come dicono le linee guida per evitare di essere attaccato” dai pazienti, dagli ordini, etc.
In questo contesto nasce il fenomeno della diagnostica esagerata, mirata ad essere certi prima di qualsiasi agire medico e terapeutico.

La medicina olistica
Si basa sull’alleanza terapeutica e sul recupero del fattore umano: ascolto, abbraccio, consolazione, compatimento, incoraggiamento e tutto quanto crei un’interazione che realizzi  fra malato e terapeuta che lo accompagna nel percorso di guarigione. Il paziente viene visto nel suo insieme, come nella visione di Paracelso, invece di concentrarsi sul male, ci si concentra sulla persona e si basa sull’alleanza terapeutica.

La medicina integrata

Luigi Oreste Speciani, il primo a teorizzare una “medicina integrata”, fino a fondarne una Scuola nel ’73.

Si basa su quello che funziona, utilizzando un approccio integrato fra le diverse medicine. In questo contesto la mente assume un ruolo ancora più  importante, basti pensare al famoso effetto placebo, ovvero di come sia risultato parimenti efficace per il paziente sia assumere un principio attivo che anche il solo essere convinti di averlo assunto. In sostanza questo approccio è meno rigoroso perché dettato più che dal protocollo dal tradizionale buon senso.

Si potrebbe continuare parlando della Medicina Naturale, della Medicina Energetica, della PNEI, della psicosomatica e molte altre; concludiamo aprendo una piccola finestra sulla possibile affascinante medicina del futuro.

La medicina quantistica
Si basa sull’intenzione, ovvero sul presupposto che i nostri pensieri in quanto vibrazioni, a livello energetico sono informazioni, diventano energia creativa della realtà. Essendo gli esseri umani fatti di onde proprio come il pensiero, si entra nel concetto di risonanza e di una realtà deterministica dove l’osservatore cambia il processo: non è la materia che genera il pensiero bensì viceversa, è il pensiero a generare la materia.
I nostri pensieri ci condizionano, ci fanno ammalare o guarire. In questo contesto prende spazio anche l’Epigenetica, che studia gli effetti delle influenze interne ed esterne sul nostro DNA ovvero delle informazioni ricevute da pensieri, emozioni, parole, ambiente, cibo, acqua, aria, movimento, casa, lavoro, soldi,  etc. ovvero tutto ciò che in qualche modo interagisce in senso positivo o negativo con l’esistenza dell’essere umano.

Forse in un futuro prossimo la medicina sarà questione di informazioni, un ritorno al passato dove la farmacia sarà prendersi cura della salute invece che della malattia, così come nelle intenzioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che nel 1946 decretava: “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità”.

Per saperne di più: 
Tugnoli, 1981, Respirazione, pp. 104, 106. Società Stampa Sportiva. Roma
Sackett DL, Rosenberg WM, Gray JA, Haynes RB, Richardson WS (January 1996). “Evidence based medicine: what it is and what it isn’t”.

Loading

Academy Master Trainer in Ipnosi e Coaching, si occupa di sviluppo del potenziale umano e QuantumNeuroTraining. Docente e relatore internazionale in Ipnosi, Psicologia Quantistica, Enneagramma, CNV e PNL3, ha elaborato la nuova Morfofisiognomica, una metodologia innovativa nel campo delle discipline sul Linguaggio del Corpo mirata al benessere psicofisico. Autrice del “Manuale di Morfofisiognomica - Corpo e volto rivelano i tratti del temperamento, del carattere e della personalità" (CISU ed.). Presidente di I.P.C.A (International Professional Coaching Association), organismo promotore di iniziative e congressi internazionali nel campo del Coaching e dell’Ipnosi.