Roberto Setti e il Cerchio Firenze 77

Un'altra avvincente puntata sui grandi personaggi della medianità

di Giorgio Cozzi. Un medium straordinario che per anni ci ha trasmesso in trance messaggi di alta levatura filosofica e incredibili fenomeni fisici, come apporti e levitazioni.

Nel panorama delle esperienze medianiche un posto speciale è sicuramente ricoperto da Roberto Setti, di Fireze, che è stato il perno del famoso Cerchio Firenze 77, per molti anni  al centro dell’attenzione del mondo spiritico per i risultati che venivano prodotti.

Sappiamo che Roberto non ha mai cercato pubblicità e non ha mai chiesto soldi a nessuno, conducendo una vita riservata. Egli ha vissuto questo dono – il poter essere un mezzo per entità disincarnate che parlavano attraverso di lui – come una possibilità di aiutare a sviluppare la conoscenza dei fondamenti della vita.
La narrazione è cospicua ed è confermata dalla testimonianza dei partecipanti storici e da quanti hanno avuto occasione di frequentarlo, compresa la sorella Luciana che, dopo la sua scomparsa, ha continuato a organizzare gruppi per diffondere i messaggi del Cerchio.Personalmente non sono riuscito a partecipare e quindi posso riportare solo i pareri di amici che hanno preso parte alle sedute di quel gruppo.

Roberto Setti e il Cerchio Firenze 77
Roberto Setti (1930 – 1984).

Cosa avveniva al Cerchio 77?
Durante queste serate spesso con ospiti nuovi, Roberto Setti entrava in trance e attraverso di lui parlavano entità con voci, inflessioni e toni diversi, spesso dissertando in modo elevato su principi e valori e sull’esistenza, tanto da poterne scrivere libri di alto contenuto morale.

Ma c’erano anche tanti fenomeni cosiddtetti fisici. Muovendo le mani, illuminate da luci fosforescenti, Roberto produceva apporti, ossia materializzava apparentemente dal nulla oggetti che donava agli intervenuti. Centinaia di testimonianze confermerebbero questi eventi straordinari. Le entità indicavano che si trattava di oggetti perduti e quindi la loro smaterializzazione da dove si trovavano e la materializzazione in quella stanza non dava danno a nessuno.
Qualcuno dei testimoni sostiene che talvolta il medium levitava, fenomeno già presente in altri medium di grande notorietà, come Demofilo Fidani.

La testimonianza di Paola Giovetti
Una testimonianza interessante sugli apporti di Setti l’ho raccolta da Paola Giovetti, che indaga da molti anni nel campo del paranormale e ha scritto molti libri su questi argomenti.

«Durante una seduta, Roberto mi aveva dato un oggetto luminoso e informe che si era formato nelle sue mani, dicendo di tenerlo stretto perché era ancora in formazione», racconta la giornalista. «In effetti l’avevo sentito muoversi tra le mani, come se stesse prendendo forma.
Si trattava di un reliquiario d’argento con dentro un pezzo di stoffa, indicato come “velo della Madonna” e chiuso con ceralacca.

In un’altra seduta seduta, attraverso la voce mutante di Roberto Setti, si era presentata Lilly, una bimba di 6-7 anni che si manifestava spesso durante le sedute di Setti, la quale si mise a correre tra i presenti.
La cosa più strana è che l’avevo percepita come se avesse un corpo fisico: infatti mi aveva toccato più volte, facendomi percepire mani piccole da bambina, ben diverse dalle mani grandi del medium, che era alto 1 metro e 87 centimetri e mani in proporzione».

La straordinaria testimonianza di Alfredo Ferraro

Roberto Setti e il Cerchio Firenze 77
Una maschera d’argento  materializzata per Nuccia Ghezzi e la figlia Orietta.

Un’altra testimonianza interessante è quella del fisico Alfredo Ferraro (scomparso dieci anni fa), anche lui autore di vari libri sullo spiritismo, che negli anni era intervenuto più volte al Cerchio 77. Tra i vari apporti di cui parla, c’era anche una maschera d’argento materializzata da Setti per la medium Nuccia Ghezzi e la figlia Orietta.

Inoltre Ferraro appunta uno strano fenomeno correlato con gli apporti.
“Dal punto di vista oggettivo, quell’apporto, come tanti altri, è stato caratterizzato da un fenomeno che, penso, sia la prima volta che viene divulgato. Infatti è stato ripetutamente accertato che oggetti fotografati subito dopo la seduta con una macchina immediata (Polaroid) non erano… fotografabili.

Indubbiamente da essi veniva emanato un quid – che bruciava – come si suol dire – la pellicola, come si fosse fotografata una lampada accesa. Il giorno appresso, invece, gli oggetti caratterizzati da detto fenomeno potevano essere regolarmente ripresi fotograficamente.

È evidente come un tale fatto, ripetutamente accertato sul piano testimoniale, lo si sarebbe potuto chiarire soltanto in un laboratorio scientifico, in grado di rilevare le presunte radiazioni e di definirne, se possibile, la natura. Non essendo ciò stato fatto, non v’è che considerare questi ripetuti accertamenti, come un indizio aneddotico di paranormalità, purtroppo non convalidato”.

Il più straordinario fenomeno di alta medianità spirituale

Roberto Setti e il Cerchio Firenze 77
Le due fasi di un apporto (foto di A. Ferraro)

Roberto Setti aveva intrapreso questa attività in modo spontaneo perché gli era capitato di rendersi conto che aveva accesso a dimensioni diverse da quelle puramente materiali, anche se ciò accadeva attraverso una perdita di coscienza. Siccome da giovane il tavolino ballava solo quando c’era lui, si capì che doveva avere una medianità speciale.
Un innesco sembra essere stato rappresentato dalla perdita del fratello maggiore, con cui mantenne un contatto post mortem, rilevato in sedute casalinghe avvenute appunto per contattare il fratello morto in guerra.

Tra gli studiosi che si sono occupati del Cerchio 77 spicca Enrico Ruggini, che ha scritto 3 volumi su quelle esperienze, tracciandone la storia e evidenziando i portati filosofici che si manifestavano, oltre alla conferma della numerosità e della qualità degli apporti.

Ruggini indica il Cerchio 77 come il più straordinario fenomeno di alta medianità spirituale di tutti i tempi, descrivendo “una vicenda a dir poco eccezionale… un’Opera che di fatto è incontenibile in una storia di uomini, immergendoci in esperienze e dimensioni di esistenza assolutamente straordinarie”.

“L’Immensità è vicina e accessibile a chiunque”
Ne consegue che “l’Immensità non è altrove e irraggiungibile; è invece vicina, è intorno a noi, ed è accessibile a chiunque”. Essa  “indica una strada possibile per l’uomo di oggi e di domani verso ciò che può dare senso al nostro vivere ed anche al nostro passare. Esseri di grande levatura spirituale guidano gli uomini nel superamento di quel senso di separatività che li divide e li allontana gli uni dagli altri, rendendoli avidi ed egoisti, e che genera la sofferenza che dilaga nel mondo”.

Dal punto di vista della ricerca scientifica Roberto Setti è rimasto un mistero. Infatti non è mai stato verificato e controllato nelle sue sedute da esperti parapsicologi  secondo protocolli convenzionali, sebbene i membri del CSP (Centro Studi Parapsicologici) di Bologna abbiano potuto presenziare a una seduta del Cerchio 77 e quindi i fenomeni che si manifestavano in  quegli incontri, classicamente al buio, non hanno possibilità di essere provati se non attraverso le numerose testimonianze di chi vi aveva partecipato.

Tante conferme, tanta stima… e qualche dubbio

Roberto Setti e il Cerchio Firenze 77
Piero Cassoli con la moglie Brunilde

La quantità e la qualità degli apporti ha generato ovviamente sospetti in quanti non credono nella possibilità dei fenomeni di materializzazione e portano come esempio una fotografia scattata durante una delle sedute in cui appare visibile una lampada di ottone sotto la poltrona del medium, che poi verrà presentata come materializzata. Fatto che ha suscitato dubbi sull’autenticità dei fenomeni di apporto.
Il CICAP scrisse un articolo al proposito, in cui oltre alla foto, viene citata la possibilità di illuminare i polpastrelli con l’uso del fosforo, peraltro evidenziando che la riproduzione col trucco di un evento, non significa di per sé che l’evento non sia genuino.

Ciò che resta indubitabile è il materiale prodotto dalle cosiddette entità spirituali che si alternavano nelle sedute medianiche, parlando attraverso il medium in completa trance, sebbene sia possibile sostenere che quel voluminoso materiale sia stato prodotto inconsciamente dallo stesso soggetto. Il fatto è che Roberto Setti non sembra possedesse quel “sapere” che, con diverse voci, toni, inflessioni, esponeva, interpretando o dando modo ai personaggi di riferire insegnamenti morali comunque di alto spessore intellettuale.

Lui si professava sempre umile strumento di comunicazione, ignaro di quanto lui stesso diceva in trance e di cui veniva a conoscenza solo dopo le sedute. Peraltro dalle poche indicazioni fornite in pubblico si percepisce chiaramente una sintonia di valori con gli insegnamenti, chissà se frutto di saperi interni o di convincimenti appresi. Se il dubbio rimane, non resta che andare a leggere i numerosi libri su questo gruppo o ascoltare i nastri registrati, ciò che le entità gli hanno dettato mentre era in trance.

Per saperne di più:
I libri sul Cerchio Firenze ’77 (Edizioni Mediterranee)

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Presidente AISM (Associazione Italiana Scientifica di Metapsichica), sociologo e psicologo, coach e trainer. Ricercatore psichico, studia i fenomeni paranormali, i sensitivi, la medianità. Ha pubblicato libri di management e di parapsicologia (“Con gli occhi dell’anima” e “Dimensione Venia”, entrambi Golem libri e "Il fatto QP" con Amazon). Mail: cogios12@yahoo.it