L’anima segreta delle piante

di Manuela Pompas. Le piante sono esseri viventi, dotate di sensibilità, memoria, emozioni. Gli studiosi che hanno scoperto le loro proprietà e i benefici che trasmettono al nostro organismo.

Sempre più persone si stanno occupando dell’intelligenza, della sensibilità e dell’energia benefica delle piante.
Da qualche anno si pratica anche in Italia lo Shinrin-Yoku o Forest Bathing, nato in Giappone nel 1982 come parte di un programma sanitario nazionale per affrontare i disturbi legati allo stress e anche per proteggere le foreste.​ C’è addirittura un’associazione internazionale, il Forest Therapy Institute (FTI), che raggruppa professionisti di tutto il mondo per promuovere programmi di benessere e salute e soddisfare la necessità di un contatto con la natura.

Marco Nieri e le gite benefiche in mezzo alla Natura

Marco Nieri.

Da noi in Italia Marco Nieri, ecodesigner e bioricercatore bolognese, autore di La terapia segreta degli alberi, sta portando avanti una ricerca interessante: prima di tutto ha misurato il campo elettromagnetico delle piante, ovviamente diverso per ogni esemplare, scoprendo i benefici che ne traggono le persone che si avvicinano a loro.

Quindi organizza gite e corsi nei boschi, durante i quali tra l’altro insegna a utilizzare l’antenna Lecher polarizzata. «Un raffinato strumento biofisico indispensabile per misurare i campi bio-elettromagnetici che caratterizzano la vita nella Biosfera, nell’uomo e nelle piante», dice. «Io non posso parlare di guarigione, ma certamente si possono verificare gli effetti benefici, una maggiore calma, benessere, armonia».

Inoltre nel suo corso le persone potranno apprendere come creare un giardino bioenergetico o individuare le aree benefiche del proprio spazio verde.
I suoi prossimi corsi, lockdown permettendo, saranno dal 7 al 9 maggio al borgo storico di Dozza (Bologna), e in giugno, dall’11 al 13 all’Oasi di Zegna e dal 18 al 20 in val d’Orcia.

Quando le piante parlano alla macchina della verità
Nel 1973 uscì per la SugarCo (allora di Paolo Pillitteri, che poi diventerà sindaco di Milano) un testo affascinante, La vita segreta delle piante, di Peter Tompkins e Christopher Bird. I due autori esponevano una teoria allora abbastanza pionieristica e cioè che le piante fossero in grado di comunicare e avessero emozioni.

La loro ricerca era partita dagli esperimenti di Cleve Backster, che usava un galvanometro come macchina della verità negli interrogatori che faceva per la CIA e che in seguito fonderà una scuola per il rilevamento delle bugie.

Negli anni ’60 Backster si imbattè negli studi dello scienziato indiano Jagadish Chandra Bose, che lo appassionarono e tentò di replicarne gli esperimenti. Attaccando uno strumento poligrafo alle foglie di una pianta si accorse che veniva registrato un cambiamento nella resistenza elettrica qualora il vegetale veniva danneggiato o persino minacciato. In seguito a questi esperimenti formulò la teoria sulla “percezione primaria”, sull’intelligenza e la sensibilità del mondo vegetale.

Quando per misurare le reazioni delle piante attaccò degli elettrodi alle foglie di una dracaena e pensò di bruciarla, subito il suo strumento impazzì, registrando un alto tasso di stress.
Questo risultato gli permise in seguito di scoprire il responsabile di un delitto avvenuto in un ufficio, dove non era stato possibile individuarlo. Fece sfilare tutti gli impiegati, una alla volta, in mezzo ad alcune dracaene presenti nel luogo dove era avvenuto il crimine e quando passò l’assassino – che poi confessò – una pianta svenne.

Interessanti sperimentazioni a Damanhur

Una pianta di sanseveria.

Tali esperimenti furono ripresi in Italia da Oberto Airaudi, allora guaritore e ghostbuster, che avevo incontrato negli anni ’70 nella trasmissione Italia sera, ospiti entrambi di Enrica Bonaccorti.
Qualche tempo dopo lo andai a intervistare quando faceva il guaritore, prima ancora che fondasse la comunità di Damanhur.

Mi mostrò come aveva “istruito” alcune piante, collegandole a degli elettrodi. Ad esempio una era collegata a una lampadina, che accendeva o spegneva a seconda di quando aveva bisogno di luce; un’altra comandava il dispositivo che alzava o abbassava una tapparella.

Spinta a fare una verifica personale, mi concentrai senza dirglielo su una sanseveria e la visualizzai nel deserto sotto il sole cocente, indirizzando un fascio di luce su di essa, credendo di farle un favore: e invece, come la mente creò quell’immagine, uno spadone si riempì d’acqua e svenne.

Anni dopo Oberto, diventato Falco – e incarnando ahimè, non tanto il dio Toth, ma il capo di una setta – portò avanti questi esperimenti anche nella sua comunità di Damanhur. Uno, molto carino, era quello in cui la pianta veniva collegata alla serratura di una porta, che apriva solo al proprietario di cui riconosceva, chissà, la voce o la frequenza.

Un grande precursore, lo scienziato indiano Bose

Sir Jagadish Chandra Bose.

Precursore di tutti questi ricercatori fu senza dubbio il fisico indiano Jagadish Chandra Bose, laureato prima a Calcutta in scienze naturali e poi a Cambridge, dove ottenne un diploma in fisica. Di lui sir Nevill Francis Mott, Premio Nobel per la fisica nel 1977, scrisse che era in anticipo di 60 anni rispetto al suo tempo.

Dal 1894 al 1900 condusse una serie di esperimenti sulla propagazione delle onde elettromagnetiche. Durante i suoi esperimenti produsse onde corte di 5 mm, studiandone la riflessione, diffrazione e polarizzazione.
Utilizzò la galena (un minerale, solfuro di piombo) per costruire un diodo semiconduttore primitivo, che utilizzò come captatore delle onde radio.

Dopo il 1900 lo scienziato cambiò i suoi interessi, indirizzandosi verso la fisiologia vegetale, producendo lavori pionieristici sulla crescita delle piante e sulle loro reazioni in presenza di campi elettromagnetici.
Creò uno strumento chiamato crescografo, che usò per valutare esattamente il tasso di crescita dei vegetali, capace di ampliare fino a 10.000 volte le variazioni di crescita riscontrate.

L’incontro di Bose con Paramhansa Yogananda
«Gli eloquenti grafici forniti dal mio crescografo dimostrano anche ai più scettici che le piante hanno un sistema nervoso sensibile e una multiforme vita emotiva», disse Bose a Yogananda, quando il guru indiano andò a trovarlo a Calcutta. «I sensibili strumenti di mia invenzione dimostrano l’inscindibile unità della vita in tutte le sue forme».

Lo scienziato, come racconta lo stesso Yogananda in Autobiografia di uno yogi, alla cerimonia di inaugurazione del suo Bose Institute, affermò:  «Oggi inauguro questo Istituto non come un semplice laboratorio ma come un tempio. Nel condurre le mie ricerche sono stato inconsciamente indotto a inoltrarmi nella regione di confine tra la fisica e la fisiologia.

Con mio grande stupore ho visto sparire le linee di demarcazione ed emergere i punti di contatto tra la sfera del vivente e quella del non vivente. La materia inorganica è risultata essere tutt’altro che inerte: essa vibrava sotto l’azione di molteplici forze».

In effetti, secondo le sue rilevazione, metalli, piante e animali presentano gli stessi fenomeni di stress e depressione, con possibilità di ripresa ed esaltazione o una mancanza di reazione associata alla morte.
«L’opera già svolta al Laboratorio Bose sulla reattività della materia e le inattese rivelazioni sulla vita vegetale hanno aperto amplissime prospettive di ricerca in fisica, fisiologia, medicina, agricoltura e persino in psicologia. (…) Ogni scienziato sa che il vero laboratorio è la mente, nella quale, dietro le illusioni, egli scopre le leggi della verità».

 

La foto sulla Home Page è di jplenio da Pixabay.

Per saperne di più:
Libri:

Marco Nieri e Marco Mencagli, La terapia segreta degli alberi, Sperling & Kupfer
Bettina Lemke, Piccolo manuale dello shinrin-yoku, Macro ed.
Stefano Mancuso, La nazione delle piante, Laterza ed.
Paramhansa Yogananda, Autobiografia di uno yogi,  Ananda ed.

Siti:
Il sito di Marco Nieri
E sempre di Marco Nieri, Archibio
Chi è Cleve Backster, su Wikipedia.
Chi è Jagadish Chandra Bose, su Wikipedia.


 

 

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Giornalista, scrittrice, ipnologa, è considerata un'importante divulgatrice nel campo della medicina olistica, la ricerca psichica, la psicoterapia transpersonale. Ha scritto numerosi libri su questi argomenti e la sua ricerca cardine riguarda la reincarnazione attraverso l'ipnosi regressiva. Spesso ospite nei convegni come relatrice sulle tematiche che riguardano la sopravvivenza, è stata spesso in radio e in Tv e ha condotto anche trasmissioni in una Tv privata. Mailto: manuela.pompas@gmail.com