Leonardo, genio immortale

Le grandi figure del passato

di Tiziana Etna. Nella sua vita vi sono alcuni misteri: da dove proviene il suo genio? E cosa è accaduto nei due anni di cui non si hanno notizie, passate forse in una grotta?

Leonardo, genio immortaleLa mente umana possiede capacità incredibili che, se fossimo in grado di riconoscere e destreggiare, la nostra specie si aprirebbe ad impensabili verità. Tuttavia, la storia ci mostra come ad ogni generazione qualcuno con una mente straordinaria ponga le basi per il salto evolutivo successivo.

Secondo l’ipotesi sostenuta da alcuni ricercatori del paleo-contatto, la razza umana sarebbe stata creata in laboratorio da esseri superiori provenienti da altri mondi i quali, scesi sulla terra hanno modificato geneticamente il primate, come abbiamo avuto modo di vedere nei precedenti articoli “Siamo figli delle stelle” e “Visitatori dallo spazio”.

È anche possibile che abbiano progettato l’essere umano con una mente capace di attivare qualità psico-spirituali molto alte e che, benché intuibile attraverso le capacità dei pochi eletti che scrivono la storia, i cosi detti geni, ancora oggi questo modello non si sia perfezionato.

In questa ottica la genialità è il potenziale raggiungibile in un futuro lontano dall’essere umano, ma nel passato e nel presente chi ha manifestato tale peculiarità, sempre secondo gli studiosi del paleo-contatto, è stato ed è guidato da intelligenze ultraterrene preposte ad aiutare l’umanità ad apprendere tutte le sue occulte funzionalità.

Nella mente del genio
Grandi uomini di scienza animati da un pensiero logico e strutturato si sono dovuti arrendere alla mistica ispirazione per formulare teorie e invenzioni; e grandi artisti hanno dovuto accogliere la conoscenza empirica della geometria e della matematica per donarci immortali opere.

Questo perché il cervello umano è costituito da due emisferi, divisi ed uniti tra loro dal corpo calloso, due emisferi di cui ognuno ha una propria funzione: l’emisfero sinistro che comanda la parte destra del corpo è preposto alla logica, alla razionalità, è organizzato ed organizzativo, con caratteristiche maschili, solari, attive e tende a produrre pensieri di separazione e critica.

L’emisfero destro che comanda la parte sinistra del corpo è preposto all’intuizione, all’immaginazione, alla creatività, ha caratteristiche femminili, notturne e passive e tende a produrre pensieri d’amore e di espansione. Va da sé che la collaborazione, l’interazione tra i due emisferi amplifichi le capacità psichiche e psico-emotive e spirituali umane. È probabile anche che la sapienza non si raggiunga solo con il cervello e con le qualità psico-spirituali che permettono conoscenza empirica e sensibile, ma che venga anche ispirata dall’esterno e dall’universo in un rapporto uomo-cosmo.

Nei tempi antichi il genio era uno spirito esterno ed autonomo che s’impossessava del corpo e da ciò ne nasceva la sapienza e l’arte: un esempio è costituito dalle muse per i Greci.

Il genio attinge dalla memoria cosmica?
Leonardo, genio immortaleSiamo portati a pensare al tempo in modo lineare ma per molte tradizioni il tempo è ciclico, si ripete all’infinito ed i vari cicli sono interconnessi tra loro in moto sincronico.

Oggi teoricamente sappiamo che potenzialmente tutti possono attingere da altri piani di realtà, ampliare la coscienza per ricevere informazioni a più livelli e giungere alla consapevolezza di una visione superiore che trascende l’esperienza comune.
Tuttavia, lo sappiamo solo a livello teorico e potenziale. Per gli induisti e gli esoterici la memoria cosmica è contenuta nei documenti akashici, in questa visione ogni fatto passato e futuro è qui contenuto, se riusciamo a sintonizzarci a questi registri con la forza pensiero e la lunghezza d’onda dello spirito possiamo ricevere informazioni.

Può essere “genio” colui che ha l’abilità di accedere ai registri akashici?
Non è raro che grandi uomini di scienza, tra questi anche Steve Jobs, affermino di aver ricevuto in sogno o grazie alla meditazione rivelazioni che hanno fatto progredire il mondo.

Sono state riscontrate caratteristiche comuni come l’irrequietezza, la curiosità e la perseveranza ed è frequente comprendere tra le note biografiche del genio che ha dovuto affrontare e superare pregiudizi e opposizioni. È capitato spesso nella storia anche che più inventori abbiano seguito lo stesso flusso di coscienza, lavorando a prototipi simili se non uguali nello stesso momento storico, come fossero guidati da qualcosa di superiore e come a dire: ora, l’umanità è pronta.

L’eretico divino: Leonardo Da Vinci

Leonardo, genio immortale
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C’è stato un genio tra i geni, indiscusso e forse mai eguagliato nella storia del mondo: Leonardo Da Vinci, una mente eccelsa, di cui alcuni studiosi degli antichi astronauti arrivano addirittura a credere non umana. Altri ricercatori sostengono fosse in contatto diretto con entità superiori e tale genio, come il profeta Enoch, portato a bordo di un’astronave; altri ancora credono che fosse capace di attingere dal registro della memoria universale e destreggiare con la stessa abilità entrambi gli emisferi celebrali.

Chi era Leonardo Da Vinci?
Prima di farsi un’idea in merito è interessante conoscere qualche dettaglio della vita di questo uomo straordinario. Leonardo Da Vinci era un artista: pittore, scultore, musicista. Era un uomo di scienza: ingegnere, biologo, zoologo, geologo, e anche un profondo conoscitore della cultura classica. Era un bell’uomo, stravagante e sicuro di sé; ma anche un bastardo, nel senso letterale del termine: un dettaglio importante, perché libero dalla convenzione ha potuto essere se stesso.

Nasce ad Anchiano, frazione di Vinci in provincia di Firenze, il 15 aprile 1452, a cavallo tra i secoli, quando abbandonata alle spalle c’è l’era buia del Medioevo e chi non era figlio legittimo non poteva prendere il nome del padre ma prendeva quello del luogo d’origine.

Pur essendo accolto dal nonno paterno, grazie al quale ci arrivano annotazioni sulla sua infanzia, a livello di vita sociale e del bisogno di conoscenza Leonardo non ha affatto vita semplice.
Intanto per la sua origine non ha accesso agli studi accademici: ma, paradossalmente, sembra proprio questa libertà formativa a concedergli di manifestare la sua genialità.

Cresciuto nella casa di famiglia, prima di essere accolto nella bottega di Andrea Verrocchio, dove ha inizio l’operato noto dell’artista, viene istruito dal nonno, dallo zio e dal prete, ma gli viene data una formazione disordinata e lui è un allievo inconcludente che dibatte tutto.
In questa fase gli impongono l’uso della mano destra per scrivere, in quanto i mancini e lui sembra esserlo, sono considerati sbagliati e pervertiti, cosa che probabilmente gli ha permesso fin da giovane di pensare all’interno della propria mente attivando entrambi gli emisferi celebrali e dando origine al suo codice più famoso: la scrittura a specchio.

Leonardo, genio immortaleNel ‘500 Leonardo è un artigiano presso il Verrocchio a Firenze, la culla del Rinascimento e dell’umanesimo di cui Lorenzo De Medici, signore della città è fervido promotore. Solo qui una personalità anticonvenzionale come quella di Da Vinci può essere lasciata libera di esprimersi.

Il Papa, che a Roma detiene ancora il potere, è il miglior cliente degli artisti ed esercita la forza  della conoscenza nascosta negli archivi segreti del Vaticano.
Solo a Firenze “l’eretico libero pensatore” può raggiungere la considerazione per il genio che è. Uomo molto intelligente che eccelle in tutto, di bell’aspetto, stravagante e che incarna il punto di scontro tra la cultura classica e quella del cristianesimo, è un profondo osservatore della natura, affamato di conoscenza, ossessionato dai particolari e dalla perfezione.

Durante la sua vita vive e lavora anche a Milano e Roma, dove rischia perfino la morte pur di non rinunciare alla possibilità offerta dai freschi sotterranei vaticani di conservare i corpi, per  esplorarne l’anatomia praticando delle autentiche autopsie. Muore a Amboise il 2 maggio del 1519.

Due anni di mistero nella vita di Leonardo

Tele, sculture, disegni, invenzioni belliche, macchine volanti, studi sull’anatomia e tantissimi scritti documentano il genio Da Vinci, ma poche note biografiche o personali ci giungono direttamente da lui, eccetto un’esperienza giovanile avvenuta in una grotta. Per due anni della sua vita non vi sono notizie: dal 1476 al 1478 sparisce da ogni documentazione storica e quando riappare esplode in tutta la sua sapienza.

Leonardo, genio immortale
Particolare della “Vergine delle Rocce”. La grotta è quella di Laorca (Lecco), una di quelle visitate da Leonardo.

Non si sa se l’esperienza nella grotta e l’assenza siano conseguenziali.
Ma questi due anni di mancata documentazione è l’unica esperienza personale annotata di suo pugno, che porta i ricercatori a supporre varie e talvolta bizzarre ipotesi.

Tra queste, quella del contatto con gli extraterrestri o del viaggio in astronave, spiegando così anche le sue mappe aeree.

L’evento della grotta deve essere stato importante. Per questo si è ipotizzato che vi avesse trovato un portale e che avesse viaggiato nello spazio-tempo o, ancora, che avesse un incredibile capacità di sintonizzarsi con il registro akashico.

Una cosa è certa, l’uso dei codici, che meriterebbero un’esamina a sé, sia per quanto riguarda la scrittura a specchio che i particolari contenuti nelle opere a lui sicuramente attribuite, evidenziano la portata di conoscenza non facilmente acquisibile in epoca rinascimentale e aggiungono mistero all’aurea di quest’uomo che ancora pervade l’etere e la coscienza umana.

Alla luce di quanto detto finora i ricercatori del paleo-contatto sostengono che l’ossessione per i particolari di Leonardo nascondesse un sapere segreto e i codici, se decifrati, sono in grado di svelare i segreti dell’universo.

Leonardo Da Vinci sosteneva che ciò che si può immaginare si può realizzare prima o poi; e sono veramente tantissime le cose che ha immaginato e che qualcuno secoli dopo, anche mezzo millennio dopo, ha realizzato grazie ai suoi studi: il carrarmato, l’elicottero, il paracadute sono solo piccolissimi esempi.

Per saperne di più:
Marco Milani Il genio che vide nel futuro
Riccardo Magnani. La missione segreta di Leonardo

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Livornese, ha studiato all'Università di Pisa. Giornalista pubblicista presso "Polo Artistico Vinile", redattrice www.fiofamagazine.com presso "Diamo Voce Alla Musica"