di Tiziana Etna. Gli scavi fatti a Gobekli Tebe, in Turchia, portano alla luce un’antica civiltà – forse aliena – con conoscenze e tecnologie molto sofisticate

Gobekli Tepe è un sito archeologico straordinario (protetto dall’Unesco) situato ad una ventina di kilometri a nord-est dalla città di Şanlıurfa, in Turchia, vicino al confine con la Siria.
Pur essendo stato riconosciuto sito archeologico nel 1963, è solo a metà degli anni ’90, grazie all’archeologo tedesco Klaus Schmidt e alla moderna tecnologia, che si svela la singolarità di questo luogo.
Nel 1994 un pastore curdo nota uno strano masso spuntare dal terreno e lo segnala al museo della vicina città di Şanlıurfa, il museo a sua volta coinvolge la sede di Istanbul dell’Istituto archeologico germanico e appunto Klaus Schmidt che lavora in zona, il quale non si rende conto dell’importanza della scoperta che a scavi iniziati.

Dopo che Schimdt e la sua squadra portano alla luce il primo pilastro a forma di T, emergono gli altri elementi del sito costituito da una serie di recinti circolari, al centro dei quali ci sono due grandi colonne a T di roccia calcarea.
Dagli scavi rinvengono decine di monoliti ricoperti di bassorilievi molto accurati, raffiguranti una quantità enorme di animali – mammiferi, rettili, insetti, uccelli – quasi a sembrare una sorta di catalogo, incisi su pilastri pesanti fino a venti tonnellate.
Ad oggi dal complesso archeologico sono stati recuperati una settantina di pilastri; tuttavia quelli che si trovano al centro di ognuno dei cinque recinti circolari megalitici finora emersi hanno un aspetto visivo diverso da quelli circostanti. La forma è apparentemente umana, con braccia e mani che terminano con lunghe dita che si chiudono intorno all’ombelico, come se ne trovano anche in altre parti del mondo, ad esempio su l’Isola di Pasqua; le figure incise nei pilastri a T che si ergono al centro dei recinti indossano vestiti e cinture, ma non hanno alcun volto.
Una civiltà altamente sviluppata al tempo dell’ultima era glaciale
Ma la questione che rende questo posto incredibile arriva dalla datazione radiometrica dei sedimenti dei vari strati del terreno che rivelano le costruzioni di Gobekli Tepe antiche di oltre 12000 anni e dall’indagine geomagnetica che rivela un mistero sotto la superficie.
I recinti circolari appaiono come costruiti, utilizzati e poi ricoperti con detriti e terra, prima di essere costruiti di nuovo al di sopra. Ci sono tracce di sedici anelli costruiti in profondità.
Le testuali parole del ricercatore David Childress, autore del libro Technology of the Gods sono: “La costruzione parte dopo le immani catastrofi, al termine dell’ultima glaciazione, per cui chi ha eretto il tempio, è un sopravvissuto con conoscenze e tecnologie molto sofisticate”

L’ipotesi avanzata da Andrew Collins, autore del libro Gobekli Tepe Genesis of the Gods, è che i recinti circolari venissero costruiti una sopra l’altro per tracciare un punto specifico nell’universo.
Da ulteriori ricerche astronomiche è emerso che i monoliti puntavano verso le stelle della costellazione del Cigno ed erano allineati con queste. È quindi probabile che si rendesse necessario un riallineamento periodico?
Oggi viene ipotizzato che si sia trattato di luogo di culto perché non sono mai state ritrovate resti di ossa umane; ma in realtà la funzione di Gobleki Tepe è ancora sconosciuta, sembrerebbe aver servito la scienza più che la religione. Per David Childress è probabile che le sculture di Gobekli Tepe volessero conservare informazioni del passato extraterrestre sulla terra, per dare modo ai posteri di decodificarle e comprendere i principi delle origini umane.

Un particolare totem sembra raffigurare la discendenza e raccontare la genesi. Di Gobekli Tepe è stato scoperta solo una minima parte e sono già moltissime le ipotesi e le teorie.
Ad ogni modo, i dati certi sono tessere di altre tessere di un puzzle più grande, universale, che rafforza l’idea che in un tempo remoto antichi astronauti sono scesi sulla terra e che in qualche modo hanno trasformato il primate in uomo, rendendoci unici.
Là dove sarebbe necessario ma complicato e probabilmente anche scomodo rivedere tutta la storia umana in considerazione delle nuove fonti, si procede a piccoli passi grazie a qualche audace accademico e tanti liberi pensatori, alcuni dei quali brillanti e creativi che in modi diversi contribuiscono alla conoscenza.
E il mistero (non risolto) di questo sito finisce in Tv
Una conoscenza informale può arrivare da un film o da una serie tv, che anche se artefatta e romanzata spesso aiuta a prendere familiarità con concetti difficili.
Per quanto riguarda il complesso archeologico di Gobleki Tebe e le ipotesi sovrannaturali, da vedere e seguire è senza dubbio The Gift (Antiye), la serie tv attualmente in visione streaming con due stagioni di otto puntate.
Lo streaming ha incentivato la produzione di serie tv, soprattutto di quelle catalogate come fantasy, sci-fi, mistero, fantascienza e psicologiche e che traggono spunti da qualcosa che la conoscenza ufficiale non propaga.
Si tratta di un nuovo modo di guardare/ascoltare contenuti online: è sufficiente cliccare su ciò che si vuole ascoltare o vedere senza attendere il download e senza appesantire i dispositivi di file.
Al contempo ci è permesso di agire sul contenuto a piacimento proprio come se ci appartenesse; gli unici requisiti richiesti sono una connessione ad internet e un’iscrizione e si può utilizzare il servizio su qualsiasi dispositivo: tv, pc, cellulare e persino playstation.
Lo streaming, un moderno mezzo di diffusione
Non è più una novità che le piattaforme per l’ascolto di contenuti in streaming siano un moderno mezzo di diffusione e distribuzione per la musica ma, per quanto riguarda i contenuti visivi, si distinguono piattaforme tematiche come ad esempio quelle con programmazione prettamente sportiva o culturale.
Il vero fenomeno del momento riguarda l’intrattenimento: film, serie tv e realityshow in particolare, tant’è che a sostenere il mercato cinematografico arrivano le produzioni firmate dagli attuali colossi dello streaming, come Netflix, Amazon Prime, Infinity ecc.
Dal momento che si può scegliere cosa, quando e in che lingua guardare, iniziare una ricerca a partire da un attore, da un regista, da un genere o dall’intuizione della piattaforma che in base a cosa viene ricercato propone suggerimenti, e che si può scorrere in avanti, indietro e fermare esattamente al minuto desiderato; è presto chiaro il motivo del successo di questa nuova modalità d’intrattenimento.
Ipotesi sovrannaturali nel telefilm “The Gift”

Tornando a Gobekli Tepe, ma soprattutto alle origini dell’umanità, è di Netflix la serie tv turca intitolata The Gift (Antiye), la cui trama elaborata e complessa è costruita intorno alle considerazioni degli elementi che costituiscono il sito archeologico più antico del mondo.
Nella narrazione si mescolano percorsi iniziatici, relazione tra anime, dimensioni parallele, esseri stellari e culto della maternità Scritto da Jason George e Nuran Evren Şit, The Gift è un adattamento del romanzo Dünyanın Uyanışı scritto da Şengül Boybaş.
È la storia di una giovane pittrice turca, con una vita apparentemente realizzata. La sua arte astratta è ispirata dalla visione di un simbolo, ma mentre prepara la sua prima mostra vede un’intervista televisiva ad un archeologo, Ehran.
Così Atiye scopre una relazione tra i suoi dipinti ed un tempio posizionato all’interno del sito archeologico di Göbekli Tepe; quindi parte per un viaggio misterioso che la porta alla ricerca delle sue origini. Ad aiutarla nelle indagini e nella sua missione ci sarà proprio l’archeologo. Le riprese principali di The Gift si sono realmente svolte nel sito di Göbekli Tepe.
Per saperne di più:
Andrew Collins, “Gobekli Tepe. Genesis of the Gods” – Bear & Company
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