di Ubaldo Carloni. Il nostro esperto, dietologo e kinesiologo, si è recato in una Spa in montagna per vivere un’esperienza di disintossicazione: ecco come è andata

Vorrei raccontarvi la mia settimana di detox.
Ma prima affrontiamo una visione generale di come funziona l’organismo. Come sappiamo, l’intestino è la chiave della salute. I batteri intestinali producono circa il 95% della serotonina dell’organismo – l’importante “ormone del buon umore” che influenza sia il nostro umore che la peristalsi intestinale – e 90% dei suoi recettori sono proprio nell’intestino.
I sintomi di carenza di questo neurotrasmettitore sono multiformi e riguardano anzitutto l’intestino stesso (da molte forme di colite fino alle più importanti patologie), l’appetito compulsivo, la memoria, ansia, irritabilità e depressione, umore e insonnia. Alcuni studi riferiscono la correlazione con attacchi di panico.
Sistema immunitario e secondo cervello
L’asse intestino, cuore, cervello ha così ora trovato un rilievo scientifico, e fatto estremamente importante si è trovato che circa il 70% del sistema immunitario ha sede proprio nell’intestino.
Il tessuto linfoide associato all’intestino (GALT) è la parte prominente del tessuto linfoide associato alla mucosa (MALT) e rappresenta appunto il 70% dell’intero sistema immunitario, e circa l’80% delle cellule del plasma [principalmente cellule portatrici di immunoglobulina A (IgA), fondamentali per la prima risposta immune] risiedono nel GALT.
In risposta a particolari stimolazioni – come l’eccesso di stress, terapie farmacologiche prolungate, mancanza di fibre, eccesso di cibi acidogeni – il GALT aumenta la permeabilità intestinale provocando danni alla mucosa intestinale, come nella celiachia o allergia alimentare, o innesco di patologie autoimmuni.
Le risposte ai patogeni (come batteri, virus, funghi e parassiti), il riconoscimento e la tolleranza degli autoantigeni, la tolleranza alla flora opportunista e la sensibilizzazione e la desensibilizzazione agli alimenti, avvengono nel sistema gastrointestinale.
L’igiene intestinale è un caposaldo della prevenzione

L’igiene intestinale è un caposaldo della prevenzione e dell’aiuto terapeutico a severe patologie anche di carattere sistemico. La difesa contro le malattie dipende dalla forza e dalla salute del nostro intestino dove la maggior parte del nostro sistema immunitario risiede.
Questo complesso, denominato microbioma intestinale deve essere forte e sano per ridurre il rischio di patologie serie.
I batteri nel microbioma aiutano a digerire il nostro cibo, regolano il nostro sistema immunitario, proteggono da batteri e virus pericolosi, producono vitamine tra cui vitamine del gruppo B12, tiamina e riboflavina e vitamina K.
L’intestino è il più grande organo di scambio del nostro organismo. La sua superficie totale, incluse le complesse estensioni dei villi, supera i 100 mq. Il suo epitelio è sottilissimo: in molte zone è presente un solo strato di cellule. Si tratta quindi di un insieme sistemico di organi molto delicato ed essenziale per le funzioni che svolge. La sua protezione è così importante che moltissime patologie anche sistemiche hanno qui origine.
Come mantenere l’integrità dell’intestino

La difesa dell’integrità intestinale è l’azione protettiva più importante che possiamo compiere verso il nostro organismo, facendo attenzione a gonfiori intestinali e a dolori, tenendo sotto controllo la produzione di gas putridi, controllando anche un eventuale malassorbimento, con feci untuose, lo scarso utilizzo del cibo con residui di cibo ancora interi o mal digeriti.
Per garantirne l’integrità e le sue funzioni è importante svuotare regolarmente l’alveo, 1 o 2 volte al giorno, e l’igiene intestinale. Le fibre vegetali giocano un ruolo chiave nel mantenimento del microbiota, ogni opzione di disintossicazione o depurazione non può prescindere dal raggiungere una quota in fibre compresa tra i 30 e 50 grammi al giorno.
Questo permette di fornire al microbiota il suo cibo, di operare un’azione riempitiva e anti-muco per pulire le anse intestinali, di ripristinare un corretto rapporto acido-base, di introdurre poche calorie solo di origine vegetale cosi che il corpo inizi a eliminare tossine endogene ed esogene accumulate. Si ottiene anche un dimagramento, benché non sia questo lo scopo principale.
Regaliamoci ogni tanto una settimana di detox
Organizzare un periodo depurativo significa orientare la psiche al superamento di alcuni comportamenti alimentari che nel tempo si cristallizzano in abitudini.
La motivazione a cambiare alcuni comportamenti suppone alcune semplici conoscenze che tutti possono acquisire con applicazione per seguire una o più settimane di depurazione ed è perciò molto utile che, insieme al cibo preparato con cura e all’atmosfera che così si instaura, si possano seguire anche incontri o conferenze sul tema nutrizione-salute-depurazione.
Ho personalmente partecipato di recente ad una settimana di depurazione, organizzata in montagna da una associazione esperta da qualche decennio in problemi legati al cibo, in un contesto tra verde, pulizia dell’aria, qualità del cibo vegetale al top e preparato da chef di livello, in una atmosfera di grande relax.
Un programma dedicato alla salute

Molte le opzioni, tra le quali passeggiate a media quota in mezzo ad abeti secolari, ma di sole tre ore o poco più al mattino, a motivo dell’orario rigoroso dei pasti: una colazione, un pranzo e una cena.
Di pomeriggio erano organizzate varie attività, come solarium, piscina, lettura o altro, ma anche un’ora di ginnastica posturale, condotta da insegnanti esperti e adatta a tutti.
All’arrivo, la domenica sera, viene servito un antipasto di verdure crude, una zuppa, due portate di verdure variamente colorate e insaporite, che non ti aspetti, si vedono in foto.
Questa sequenza sarà mantenuta per tutta la settimana, pranzo e cena, mentre a colazione è stata servita la crema Budwig, di derivazione Kousminiana, ma senza cereali: semi vari macinati, il lino sempre presente, succo di limone, mezza banana + un frutto sempre diverso, il tutto reso in purea, condito con cocco disidratato, il tutto molto gradevole.

Questi ingredienti sono calcolati per avere la base di proteine e un giusto rapporto di Ω 6 e Ω 3 corretti. Dopo cena segue la conferenza sul tema dei grassi o lipidi. Poi nanna.
Inizia bene, le parole tra i partecipanti di entusiasmo, alla conferenza qualche non voluto crollo cervicale, alias pennichella, ma siamo tutti stressati e reduci da mesi trascorsi nelle mura dei nostri castelli incantati.
Arricchenti anche gli scambi delle esperienze personali
Il primo giorno trascorre senza particolari problemi, si sente l’esigenza di iniziare ad esporre le personali problematiche di salute, aspetto molto rilevante che mette a confronto la medicina convenzionale con le numerose altre discipline salutistiche, rilievo che si manterrà per tutta la settimana, fino a diventare uno dei motivi di scambio.
La presenza di professionisti della salute, tra cui chi scrive, ha messo in moto dinamiche personali di dialogo e confronto assai diversificate, in modo che le problematiche emerse riflettono lo stato di salute non solo dei partecipanti alla settimana depurativa, ma anche più generali.

Interessante, mi dico, le patologie diventano un momento di incontro e di critica più o meno velata alla medicina convenzionale, ma anche di superamento della medicina protocollare, sintomatologica, tecnica, per lo più poco umana, e questo aspetto è condiviso da chi ha sperimentato direttamente o tra i propri familiari dinamiche diagnostiche, terapeutiche ecc. che poco vedono come l’aspetto della prevenzione sia un caposaldo di tutte le medicine.
Le dinamiche stanno cambiando, le risposte ai disagi si cercano altrove, inizialmente per alcuni non in modo consapevole ma spinti da necessità di trovare soluzioni.
Ma poi la scoperta che esistono altri mondi funge da desiderio di approfondire, considerando anche la difficoltà di ottenere i progressi e benefici mediante terapie allopatiche.
Ma poi subentrano anche piccoli disagi. È il detox
I giorni successivi, tra il terzo e quarto, rileviamo tra alcuni partecipanti qualche disagio intestinale, gonfiori e tendenza alla stitichezza.
Non è preoccupante, infatti un aumento importante delle fibre, per coloro che ne assumono poche come nell’alimentazione convenzionale, fa meglio sviluppare alcuni microrganismi dormienti generando qualche gonfiore, inoltre è sintomo di anse intestinali non pulite.
Occorre insistere ed eventualmente aiutarsi con rimedi naturali per migliorare il transito, la messa in circolo di vecchi residui, spesso tossici, determina anche un senso di più o meno blando torpore e cefalea.
Tutto in piena regola, quando iniziamo a depurarci, eliminando oltre allo zucchero tutti i prodotti animali e anche le proteine vegetali, come il glutine e i legumi; il corpo non si impegna nel metabolismo digestivo, demolizione e stoccaggio, ma alla eliminazione e drenaggio.
In questo momento la cura della respirazione, delle attività motorie leggere ma costanti, l’idratazione, sono punti importanti da perseguire.
Escursioni rigeneranti in mezzo alla natura
Il contesto ambientale è molto stimolante, nelle escursioni mattutine oltre i 1400 metri incontriamo in prevalenza abeti; l’aria è profumata di terra madre antica, si incontrano animali come il cervo, piante aromatiche come il timo di montagna.
Un tempo i grandi ghiacciai dominavano, al loro ritiro hanno lasciato smottamenti, frane, orridi, massi erratici. Questi sono di roccia durissima, anche granito, assumono forme che solo il lavoro della natura sa dare: volti umani, animali, forme e disegni scolpiti, uno spettacolo energetico.
Si percepisce la forza trattenuta da quei massi al solo contatto, così decidiamo per una meditazione guidata tra essi, sul tema radici e terra, rami e cielo, la quale ci ha fatto riconnettere con l’interiorità e con la natura. I partecipanti ora sono più aperti, il dialogo è più franco, come se già ci conoscessimo.

Vorremmo durasse non una ma molte settimane, il solo cibo vegetale inizia a produrre risultati, la stanchezza tarda a farsi sentire. La penultima sera divento relatore per circa due ore, non in programma, sul tema nutrizione e kinesiologia, molto apprezzata, benché non preparata.
La settimana si conclude con una serata di scambio collettivo, il desiderio di approfondire e di cambiare qualcosa della propria vita emerge chiaramente e, cosa molto attesa tra i partecipanti, il primo pasto del pranzo con proteine di pesce.
Ecco, le proteine dicono che la settimana è conclusa, all’indomani di sabato partiamo per diverse mete per ritornare a casa.
La settimana depurativa aiuta soprattutto se alla depurazione del corpo col cibo buono si associa un cambio delle prospettive consuete di ragionamento e visione delle cose del mondo.
Abbiamo bisogno di depurare il corpo, i pensieri e le azioni, l’energia personale e collettiva: questa è la lezione da conservare.
La foto di copertina è di Silviarita da Pixabay
Per saperne di più:
Ubaldo Carloni: I principi della depurazione
Ubaldo Carloni: Come proteggere il nostro organismo
Marilù Mengoni: Vivi, ama, progetta la tua vita
Marilù Mengoni: In forma con cibo sonno e sport
AA.VV. Rinascere a primavera
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