Il nutrimento, un atto d’amore

di Ilaria Battolla. Nel corpo, insieme al cibo, immettiamo anche emozioni, suoni, sentimenti. È per questo che occorre cucinare con amore. Accompagnati dalla musica

Il nutrimento un atto d'amore.Il Maestro Capitanata, compositore, musicista eclettico e fine ricercatore del potere terapeutico della musica, ha raccolto in un prezioso cofanetto intitolato: Cucinare con i mantra. Potenziare e disintossicare gli alimenti con i mantra.

È una splendida selezione di mantra, affinché tutti possiamo beneficiare di questa esperienza ogni volta che lo desideriamo, all’interno delle nostre mura domestiche, nei luoghi in cui prepariamo i cibi o dove li consumiamo.

L’ascolto di mantra, in vari ristoranti all’Interno di Spa Altoatesine sia nella fase di preparazione dei cibi che durante la loro consumazione, ha dimostrato in modo inequivocabile e sorprendente effetti benefici.

L’ascolto di mantra sacri rende più piacevole l’esercizio dell’arte culinaria da parte degli chef e dei loro staff all’interno delle cucine. Il risultato è un ambiente lavorativo più rilassato, armonico e creativo; anche i commensali testimoniano di aver sperimentato sensazioni di benessere e di maggiore rilassatezza durante la consumazione delle pietanze, potendone apprezzare e gustare appieno profumi, sapori e suggestioni.
Ma questa scoperta in realtà ha origini lontane.

Le dinamiche energetiche dell’essere umano
Le dinamiche energetiche dell’essere umano sono state studiate e definite migliaia di anni fa da civiltà molto evolute, in particolare dagli sciamani fondatori della Medicina Ayurvedica, nata nel Nord Europa grazie alle civiltà ariane e successivamente diffusa in tutto il continente asiatico come cultura laica e scevra da aspetti religiosi; in seguito è stata collegata e nutrita dalla spiritualità induista.

I monaci/sciamani taoisti intuendo la ricchezza di questa cultura ne hanno tratto i principi fondamentali, espandendo e definendo con una precisione assoluta il campo di applicazione verso l’essere umano (aspetti salutistici), il territorio (abitazioni e città) e gli aspetti filosofici.

Tutto il Cosmo si basa sui due principi opposti Yin e Yang
Il nutrimento un atto d'amore.L’uno non può esistere senza l’altro, come la notte non può esistere senza il giorno e viceversa, sono cioè interdipendenti. Nessun elemento dell’Universo può essere solo completamente Yin o solo completamente Yang.

Ognuno dei due elementi contiene il seme del proprio opposto, come ogni donna porta dentro di sé una parte maschile, e ogni uomo una parte femminile. Sono tra loro complementari, aumentano e diminuiscono, si alimentano a vicenda per essere in equilibrio.

Possono però verificarsi degli sbilanciamenti, che sono quattro: eccesso di Yin, eccesso di Yang, insufficienza di Yin, insufficienza di Yang. L’azione complementare e alternata dello Yin e dello Yang muove ogni cosa nell’Universo, operando nel Tempo e nello Spazio, costituendo il microcosmo e macrocosmo.

Dalle interazioni dello Yin e dello Yang nascono il movimento e la vita nell’Universo. Yin e Yang sono i due principi che mantengono l’ordine naturale del Tao, il flusso vitale che scorre incessantemente attraverso tutto il Cosmo e che ha dato origine a tutto.

Infatti, secondo il Taoismo, il nostro organismo-microcosmo riflette fedelmente i cieli del macrocosmo. È l’insegnamento che ritroviamo nella Tavola Smeraldina: “Ciò che sta in basso è uguale a ciò che sta in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare i miracoli della cosa una”.
Da questo semplice ideogramma sono stati sviluppati ed enucleati i cinque elementi, con le loro relazioni.

Come i cinque elementi si nutrono tra loro
Il nutrimento un atto d'amore.Il concetto di nutrimento appare già nel libro dell’Imperatore giallo Huang Ti Nei Ching Su Wen, dove è scritto che ogni elemento nutre il successivo: il legno nutre il fuoco, il fuoco nutre la terra, la terra nutre il metallo, il metallo nutre l’acqua e l’acqua nutre il legno.

Il concetto di nutrimento si espande a tutti i livelli, micro e macrocosmo partecipano a questa danza cosmica universale. Oltre al nutrimento ogni elemento controlla e regola un altro elemento, creando il ciclo di controllo o dominazione, per prevenire gli eccessi.
Le relazioni distorte tra gli elementi creano le sindromi patologiche che possono coinvolgere il corpo fisico, la parte spirituale, psicologica, l’ambiente, la società.

La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) aveva già individuato all’interno dei cinque elementi le componenti vibrazionali/energetiche che caratterizzano il buon funzionamento di essi, analizzando e definendo i colori, i suoni, i sapori.

Ogni organo del corpo ha una sua vibrazione che corrisponde ad una frequenza sinusoidale armonica di un suono determinato. Il nesso logico porta a far collimare perfettamente suoni, sapori, colori. Ecco, in questa sintesi possiamo intravedere un campo di applicazione nel campo della nutrizione, l’importanza della sinergia fra queste componenti in un piatto, in un cibo, in uno spazio.

I chakra
Studiando il sistema energetico umano, nella sua esemplificazione più documentata dello Yoga si evince palesemente la relazione tra i centri energetici corporei (chakras) e i suoni/colori.

I sette centri energetici principali sono chiamati chakra che significa “ruota” o “vortice” perché l’energia vitale (Prana) si irradia da essi verso l’esterno in senso centrifugo.

Ogni chakra è quindi essenziale e necessario per la vita così come le sette note musicali di un’ottava sono necessarie per creare una bella sinfonia. Per creare armonia tutte le note devono essere accordate tra loro. Ogni nota svolge un ruolo importante e può essere suonata con talento nella sua piena purezza e bellezza oppure con scarso talento senza consentire a noi esseri umani di sperimentare ed esprimere gli aspetti più sublimi della divinità che è in noi.

Ogni petalo dei chakra produce una vibrazione
I chakra sono anche chiamati “Loti” perché ognuno di essi ha un certo numero di “petali” (correnti o raggi) e ogni petalo ha una specifica funzione che porta luce e vita a una determinata parte del corpo. Ogni petalo, essendo una vibrazione, produce anche un suono unico e questi suoni furono uditi interiormente dagli antichi yogi che crearono con essi l’alfabeto sanscrito.

Il suono di ogni petalo divenne una delle cinquanta lettere di questo alfabeto ancestrale. Il sanscrito quindi è la potente lingua dei chakra, completamente diversa da qualsiasi altra lingua del nostro pianeta, infatti il sanscrito è definito come “devanagari“, ossia lingua degli angeli o divina. I suoi cinquanta suoni-seme sono infatti dei bija-mantra e vengono pronunciati nei sacri mantra e nelle meditazioni.

I suoni attivano con chakra gli stati di coscienza
ll suono è capace di penetrare direttamente nei chakra donando loro nuova luce e potere risvegliando la loro vita interiore.

Il suono infatti, trasmette vibrazioni e particolari frequenze armoniche che toccano direttamente i chakra risvegliando in essi specifici stati di coscienza. Il suono risveglia l’intero spettro degli stati d’animo e dei sentimenti dei nostri chakra, buoni e cattivi, luminosi e oscuri, divini e mondani.

Se un Chakra è un pò “scordato” e non vibra in armonia, esso può essere ri-accordato attraverso un processo di vibrazione simpatetica. Questo è un concetto base della terapia.
Le vibrazioni armoniose alla frequenza corretta entrano direttamente nel campo di rotazione del Chakra e hanno l’effetto di portare quella sequenza vibrazionale del Chakra indietro alla sua frequenza propria così che possa funzionare efficientemente come un transduttore di energie provenienti dal campo di energia universale richiesto dagli organi e dalle ghiandole associati al chakra.

Le frequenze risonanti dei chakra
Ognuno dei sette chakra maggiori umani, quando è in salute e bilanciato, ruota ad una costante e predeterminata frequenza o vibrazione.

Il Chakra della radice ha una frequenza risonante normale di 256 cicli a secondo, o 256 Hz (il Do centrale del pianoforte).
Il Chakra seguente per altezza, il Sacrale, risuona a 288 Hz, che è la nota Re.
E ogni chakra via via più alto, nel corpo fisico, ha una nota più alta della scala, fino ad arrivare al Si. Questi sette toni o note sono chiamati “Ottava 0”.

Ogni volta che si sale di un’ottava (per esempio dal Do centrale, 256 Hz, al Do più alto della scala, 512 Hz) si può notare come il valore della frequenza raddoppi. Questa caratteristica molto importante è anche uno dei princìpi di risonanza.

Liberare la mente con i Mantra
La parola Mantra deriva dalla lingua sanscrita e può avere diverse spiegazioni; è formata da due radici: man, che significa “mente” o “pensare”, e trai, che significa “proteggere”, “liberare da” o “strumento”.

Pertanto i Mantra sono strumenti utili a liberare la mente. Si tratta di una parola, o una sequenza di parole, atte a rendere più efficace la nostra meditazione e apportare numerosi benefici a livello spirituale.
I Mantra e le pratiche ad essi correlate sono moltissimi e affondano le loro radici nell’induismo, nello yoga e nel buddismo, sono presenti in tutte le tradizioni spirituali antiche fino alle radici del Cristianesimo.

I Mantra, che possono essere brevi e formati anche da una sola sillaba, oppure lunghi e composti da molte parole, sono suoni e quindi frequenze e vibrazioni carichi di energia, capaci di preservare la mente dalla sofferenza e dalla malattia. Si tratta di ripetizioni ritmate di formule fisse, cantate o parlate, di cui a volte sfugge persino il significato letterale; il loro valore deriva principalmente dalla qualità del suono.

La ripetizione incessante fa sì che la mente entri in consonanza con quei suoni, senza pensare più alle parole, lasciandosi impregnare da quelle vibrazioni, della loro energia intrinseca, diventando un tutt’uno con esse. La mente si sintonizza con il cuore, scende nel cuore, ritrovando la sua condizione armonica.
I mantra possono essere di due tipi: solo in espirazione o in espirazione ed ispirazione.

Unione con il cibo e con le vibrazioni spirituali
Ringraziare per il cibo, benedire (cioè dire bene) le pietanze e chi le ha preparate per noi, ci predispone ad accogliere l’energia che ci viene trasmessa attraverso gli alimenti.
Il nutrimento è un atto d’amore che compiamo verso noi stessi e verso gli altri che può avvenire pienamente solo se siamo in ascolto del nostro cuore, se viviamo in armonia, se siamo in una condizione di quiete interiore ed esteriore.

La musica può sicuramente contribuire a creare, dentro e fuori di noi, un ambiente armonico, di calma e di serenità, favorevole al compimento di questo atto sacro che ci mette in comunione con Cielo e Terra. Ogni corpo ed essere vivente ha una sua specifica frequenza vibrazionale e quindi emette un suono.

Deepak Chopra: tutto è frequenza. Tutto è suono
Ad ogni latitudine in tutte le tradizioni culturali antiche gli esseri umani sono visti come un microcosmo immerso nel macrocosmo e ci viene trasmesso che solo vivendo in armonia in tutti gli aspetti della nostra vita, nel rispetto della natura e di tutti gli esseri viventi, possiamo assicurarci salute, felicità e benessere.

Nell’antica Grecia il filosofo Pitagora (VI sec a.C) insegnava nella sua scuola che l’intero universo è un cosmos fatto di musica, dove la terra danza con le altre sfere in una danza cosmica. Già a quei tempi diceva che gli uomini vivevano in modo scisso e disarmonico, rispetto alla natura e ai suoi ritmi; che avevano perduto la capacità di ascoltare e di entrare in sintonia con la melodia dell’universo (la musica delle sfere); per questo si ammalavano ed erano infelici.

Per questo insieme alla matematica, alla geometria, all’astronomia si insegnavano anche: la musica, il valore del silenzio, dell’ascolto di sé stessi e degli altri, la meditazione, la contemplazione della natura e l’esercizio dell’esychia (quiete), che significa assenza di agitazione, pace, riposo, tranquillità.
Essa è attributo dell’uomo saggio che possiede l’armonia interiore delle potenze dell’anima e che riesce a mantenersi distaccato nelle circostanze avverse. La calma è sia il risultato della sapienza che un modo per conseguirla.

La condizione per realizzare il contatto con il divino
Chi è affetto da malattie dell’anima infatti, è fragile emotivamente, si irrita con facilità e tende a deprimersi facilmente nelle sventure. Il suo opposto, diceva Platone (La Repubblica), è il carattere saggio e tranquillo (esychion).

Fin dall’epoca più antica del pensiero greco l’esychia è la condizione in cui realizzare un contatto con Dio nella propria interiorità. Il filosofo Plotino affermava che l’esychia è una delle caratteristiche di Dio. L’anima umana che è una scintilla di luce staccata dal Fuoco universale (Dio), porta con sé questa caratteristica proprio grazie alla sua origine. Occorre dunque fissare l’attenzione su questa luce che è nel cuore; raccogliere la mente nel cuore.

Questo ritiro nella propria interiorità richiede che si acquieti ogni tensione neuromuscolare; che si freni ogni meccanismo incontrollato della mente e che si scenda sempre più in profondità, dentro di noi.
Di fondamentale importanza è la pratica del respiro

Come scrive L Rossi in I Filosofi greci padri dell’esicasmo, “la corrispondenza tra macrocosmo e microcosmo porta a vedere nel pneuma lo spirito-respiro divino e quindi nella nostra respirazione una partecipazione a questo respiro divino, che è per noi fonte della vita (…).
Da qui l’importanza di agire sul respiro per giungere volontariamente al silenzio dei sensi e consentire all’anima-pneuma di intraprendere il viaggio spirituale nel cosmo divino da cui proviene”.

Musica e medicina sono da sempre unite tra loro
In tutte le tradizioni antiche lo sciamano, il curandero, il guaritore usava la musica per accompagnare il processo di cura che avveniva attraverso l’utilizzo di specifici medicamenti ma anche di invocazioni, di formule di guarigione e di preghiere.
Il dio Mercurio inventò la lira, l’alfabeto e la musica.
Apollo suonava la cetra ed era il dio greco sia della medicina che della musica.
I luoghi di cura nell’antica Grecia erano i templi e i medici erano anche sacerdoti che curavano i loro malati con pozioni, piante, cibi, formule, rituali, preghiere e canti sacri

Nella cultura cinese del terzo millennio a.C il primo libro di medicina è anche un libro di musica e viene indicata la struttura della prima scala pentatonica.

Dio crea attraverso il Verbo e il Verbo è il suono che diventa parola.
Nel vangelo di Giovanni si legge: “In principio era il verbo, e il verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste”.

Ecco perché è importante che la parola sia sana, sincera, coerente e corrisponda con quello che ho nel cuore perché se la parola crea e se la mia parola non è coerente creo intorno a me e dentro di me un campo energetico disturbante che può indebolirmi.
L’ingrediente principale per godere di buona salute, per il nostro benessere e per avere relazioni serene e appaganti con gli altri è: amare noi stessi.

Il cibo nutre anche la nostra parte energetica
Il nutrimento un atto d'amore.Il cibo nutre, appaga e rinforza il nostro corpo attraverso i cinque sensi, ma è anche energia per la nostra parte fisica e spirituale.

Il cibo è frutto delle stesse energie cosmiche di cui siamo fatti anche noi: Acqua, Aria, Terra, Fuoco; è dono di Madre Terra e di Padre Cielo. Ma il nutrimento è legato anche all’archetipo della Madre e al nostro bisogno primario di sentirci nutriti d’amore.

L’importanza del nutrimento è già espressa nell’etimologia della parola “vitto”, che deriva dal verbo latino vivere, a significare quanto sia inscindibile il legame tra il cibo e la vita stessa. Persino gli Dei hanno necessità di nutrirsi seppur solo di “nettare e ambrosia”, gli unici alimenti in grado di garantire loro l’immortalità.

Ippocrate, il padre della medicina razionale, nel V sec a. C affermava: “Fa che il cibo sia la tua Medicina e la tua medicina sia il cibo; sottolineando come la nostra salute dipenda anche da come ci nutriamo. Nell’800 il filosofo tedesco Feuerbach, respingendo il concetto del dualismo di anima e corpo, diceva: “L’uomo è ciò che mangia”.

Il cibo non può essere solo un atto compensatorio
Spesso, purtroppo, nella nostra quotidianità, ci accostiamo al cibo in modo frettoloso, distratto, inconsapevole, per consuetudine, per placare i nostri istinti o come atto compensatorio per supplire a insoddisfazioni o frustrazioni (il ritorno alla fase orale freudiana), dimenticandoci che ogni cosa che introduciamo nel nostro corpo si trasforma e ci trasforma: “La materia è energia” diceva Einstein.

Oggi la maggior parte di noi conduce una vita stressante ed è solita consumare cibo industriale, conservato, proveniente da molto lontano, maturato in frigo, non biologico e quindi sottoposto a trattamenti antibiotici, probabilmente pieno di metalli pesanti per l’uso di anticrittogamici e pesticidi, e infine forse cucinato o riscaldato nel forno a microonde.

Quale energia vitale può avere il cibo industriale?

Cibo spazzatura, il preferito dai giovani.

Ma quale energia vitale può trasmetterci la consumazione di questo tipo di alimenti e in questa modalità?

Prima ancora dei precetti igienici e salutistici è il nostro buon senso a suggerirci che dovremmo prediligere cibi freschi, maturati sulla pianta, provenienti da coltivazioni a Km zero magari biologiche o bio-dinamiche.

E cucinati espressi e con metodi di cottura il più naturali possibile, perché solo così preserviamo l’integrità, i principi nutritivi e l’energia vitale che essi contengono.

Tuttavia, i ritmi frenetici della nostra civiltà contemporanea influiscono negativamente anche sul nostro modo di alimentarci, compromettendo un gesto e un momento fondamentale, quotidiano, legato alla nostra stessa sussistenza e alla nostra salute psico-fisica.

Ormai è appurato che trasmettiamo al cibo il nostro “imprinting energetico”; per questo è importante essere in una condizione di tranquillità e di pace sia quando ci accostiamo ad esso per nutrirci sia quando lo prepariamo o per noi stessi o per offrirlo ad altri.

Come informare il cibo con parole, suoni, emozioni
Il nostro corpo è costituito da circa il 75% di acqua; qualunque cibo è composto da una percentuale variabile di acqua. Gli esperimenti del ricercatore Masaru Emoto e gli studi di molti scienziati, tra i quali spicca il premio Nobel Luc Montagnier, hanno dimostrato che l’acqua memorizza le informazioni e quindi può essere “informata”.

Parole come: amore e pace, preghiere, mantra, determinati tipi di musica e anche l’ambiente possono modificare fisicamente la struttura cristallina dell’acqua, creando cristalli che si dispongono in modo armonico e simmetrico, dando origine a forme armoniose, belle ed eleganti.

Anche i cibi di cui ci nutriamo possono dunque essere “informati” di frequenze benefiche.

Forse non è un caso che in tutte le culture e tradizioni, anche quelle più antiche, la musica e il canto hanno da sempre scandito e accompagnato i momenti dell’attività contadina legati ai cicli naturali delle stagioni: la vendemmia, la mietitura, la raccolta dei frutti della Terra.

L’atmosfera armonica e festosa contribuiva di sicuro a rendere più sopportabili il duro lavoro dei campi e favoriva la collaborazione e lo spirito di gruppo tra i membri della comunità. Riti propiziatori e cerimonie di ringraziamento erano anch’essi legati al canto e alla musica.

Le madri, di ogni epoca storica e di qualunque luogo della Terra, accompagnano da sempre istintivamente con il loro canto non solo il momento della nanna o del gioco ma anche quello del nutrimento, soprattutto quando i bambini sono inappetenti o non godono di buona salute e per questo si accostano malvolentieri al cibo.

Animali e piante amano la musica classica
Molti esperimenti condotti in ambito agricolo hanno dimostrato come le piante e gli animali amano la musica e in particolare quella classica (Mozart, Bach Beethoven, Vivaldi). Da parecchi anni ormai anche in molte parti d’Italia sono nate le serre musicali e sono ormai molte le aziende agricole che utilizzano la musicoterapia riscontrando che: frutta, verdura e legumi crescono meglio, più rigogliosi, più sani e si riduce drasticamente l’utilizzo di pesticidi.

Gli stessi esperimenti sono stati fatti con gli animali: le mucche producono più latte; le galline più uova; i cani abbandonati e ospitati in canili dove viene fatta ascoltare loro musica classica, sono più docili e collaborativi; vivono in modo più rilassato e sereno.
Si è visto che le piante tendono ad orientare le loro fronde verso le fonti di propagazione della musica e gli animali si avvicinano curiosi e per nulla intimoriti.

Un esperimento con la musica in cucina
La Spa Music Institute si inserisce a pieno titolo in questo ambito di ricerca.
L’ascolto di mantra, in vari ristoranti all’Interno di Spa Altoatesine sia nella fase di preparazione dei cibi che durante la loro consumazione, ha dimostrato in modo inequivocabile e sorprendente effetti benefici.

L’ascolto di mantra sacri rende più piacevole l’esercizio dell’arte culinaria da parte degli chef e dei loro staff all’interno delle cucine.
Il risultato è un ambiente lavorativo più rilassato, armonico e creativo; anche i commensali testimoniano di aver sperimentato sensazioni di benessere e di maggiore rilassatezza durante la consumazione delle pietanze, potendone apprezzare e gustare appieno profumi, sapori e suggestioni.

Per saperne di più:
Beppe Vessicchio: La musica fa crescere i pomodori – Rizzoli ed.

CD e video
Cofanetto di 3 CD: Cucinare con i mantraRino Capitanata
Video Cucinare con i mantra

Cucinare con i Mantra – Box 3 CD + Libro di Capitanata, Lama Gorkha, Giorgio Cerquetti, Deva Raja, Hariprasad
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Laurea in Lettere con il massimo dei voti e lode a GE. È Counselor olistico, Naturopata, Cristalloterapeuta, Floriterapeuta specializzata con il Dott. R.Orozco. Specializzata in Aromaterapia Taoista e in Aromaterapia olistica. Ha fatto percorsi formativi nell’ambito della ricerca e sviluppo personale: PNL, FireWalking, Comunicazione e parola, Motivazione, Medicine complementari. Dirige l’Accademia di Naturopatia Ippocrate a Sarzana (Sp). Telefono: 338.2698061 – mail. ilabattolla@gmail.com