di Ubaldo Carloni. Viviamo in una realtà virtuale dove tutto ciò che percepiamo, quindi lo spazio-tempo, è illusione. Noi siamo coscienza nel grande oceano della Coscienza

Secondo la simultaneità degli eventi – un caposaldo della meccanica quantistica – il passato, il presente e il futuro sono simultanei, non esistono di per sé.
Il tempo non è dunque lineare, non progredisce verso il futuro: il passato è esistito ma esiste anche in questo momento, così come il futuro.
Chi può cambiare la successione nell’orizzonte degli eventi è qualcosa la cui costituzione intrinseca è identica all’energia/particella che compongono gli eventi, i fatti, la realtà. Si tratta della realtà convenzionale o di un’altra realtà?
Ci sono infinite realtà è la risposta, poiché infinite sono le possibilità dell’energia di potersi manifestare.
Il grande mare di elaborazioni del pensiero
L’energia permea ogni cosa, forma, oggetto micro o macro, ed è ciò che fa trasferire gli eventi dal prima al dopo e viceversa.
L’energia del pensiero, quella delle emozioni e percezioni, quella delle intuizioni, immaginazioni e anticipazioni; i contatti nel non-spazio-tempo, il non-pensiero, il vuoto e il pieno, lo spazio multi dimensionale e il campo morfogenetico; i sistemi o dispositivi di interconnessione spazio-temporale come la kabbalah, l’astrologia o i ching …
Insomma, il grande mare di elaborazioni che l’evoluzione umana ci ha regalato nei secoli, potrebbe essere tutto spiegato dalla capacità dell’essere umano di accedere all’energia che tutto permea, poiché di questa è costituito: siamo esseri elettrici, per usare una parola antica, elettron, con un vestito biologico strutturato da flussi di energia che conferiscono la forma.
Questa breve descrizione non è certo nuova, e dovrebbe far parte ormai del bagaglio spirituale energetico dell’umano in evoluzione di coscienza. Ma se le commisuriamo alla simultaneità degli eventi scopriamo che tutte le esperienze convergono in un unico momento, il momento del “noi siamo”.
Dire che siamo qui ed ora in questo contesto sono esclusi, propriamente non c’è un ora e neppure un qui, ma solo un siamo e dovremo aggiungere senza tempo.
La potenza dell’immaginazione

Immaginiamo un’interiorità calma e senza conflitti, cui corrisponde un mondo esteriore gioioso e di pace, che estenua i conflitti e le dualità. Immaginiamo un’energia disponibile a tutti, in cui gli aggettivi possessivi siano esclusi.
Immaginiamo che la nostra presenza sia contributo gratuito all’evoluzione degli esseri senzienti, immaginiamo…
La potenza del nostro pensare è davvero grande. Immaginare, pensare, progettare, meditare, nel contesto quantico sono simultanei, ed è quindi sufficiente creare un focus in ciò che ci risulta in un preciso momento più congeniale.
Lo sapevano i maestri di spiritualità che assegnavano all’allievo in viaggio una formula, un mantra. Il mantra cambia nel tempo proprio come cambia il livello di percezione dell’allievo. E infine anche l’allievo può assegnarsi il proprio mantra, poiché ha assunto coscienza del sé, del sé quantico, che conosciamo come Sé superiore, non solo psichico o mentale, ma di ciò che tutto comprende.
Possiamo dunque formulare, immaginare, meditare, sognare, creare aggregati energetici corrispondenti all’intenzione spirituale sottesa alle parole-pensiero. Possiamo vedere nell’apparenza o virtualità, che chiamiamo realtà, spesso così lontana, ambigua, priva di spiritualità e coscienza dell’essere, molte o infinite possibilità evolutive.
La coscienza non fa sconti a chi crede che questo flusso energetico senza fine, e in ipotesi senza inizio, possa essere rallentato o perfino bloccato, non fa sconti.
Il cambiamento nel percorso di consapevolezza

Ripercorrendo la storia della spiritualità, la cui rappresentazione è la storia del sapere e di ogni forma di aumentata consapevolezza, costatiamo che ogni cambiamento che si è verificato per migliorare le condizioni di vita, sia per cambiamenti dovuti a forze naturali non controllabili o dovuti a forze di controllo da parte dei vari poteri terreni nei confronti dell’umana libertà, ogni tipologia di cambiamento ha portato ad una maggiore consapevolezza del sé individuale e collettivo.
Non sono bastate guerre di religione create ad arte, guerre civili di stampo politico, guerre di confine, guerre di appropriazione di risorse, guerre ai dissidenti dei vari sistemi di controllo, guerre biologiche o chimiche, non sono bastate a fermare la coscienza cosmica del tutto. Possono solo rallentarla per un qualche tempo.
L’universo non è che una frequenza
Si può così dire che tutto ciò che siamo, siamo stati e saremo, non è che frequenza, tutta la nostra esistenza, tutta la materia, tutta la vita, tutte le esperienze, tutto deve la sua esistenza al mondo fisico della frequenza. Essa non ha tempo, il tempo è solo la percezione nell’orizzonte degli eventi che in apparenza scorrono, ma solo in apparenza.
Non possiamo avere una esperienza senza averla attratta con la frequenza, ogni emozione, amore incluso, si armonizzano in una specifica frequenza, nel flusso tra il mondo interno ed esterno, tra i quali non c’è differenza, la differenza è solo nella percezione.
Il mondo del DNA, dei legami atomici delle molecole proteiche, dalle forme sferiche e frattaliche della natura o dei cristalli a quelli delle galassie, sono tutti mondi di frequenza. Per gli esseri umani è difficile accettare che il vuoto rappresenti il 99.9% di ciò che possiamo osservare con gli strumenti attuali.
Ma si tratta di vuoto quantico, ricco di energia, il campo quantico che unisce tutti i fenomeni, materiali e spirituali, tra i quali dunque non c’è differenza, attraverso il quale tutta la Realtà fenomenica è collegata. Perciò l’affermazione così provocatoria che siamo creatori o co-creatori della realtà, acquisisce una diversa affidabilità, una connotazione universale.
La coscienza influenza i fenomeni fisici

Gli studi più avanzati di fisica quantistica convergono infatti verso questa ipotesi.
Sono stati fatti ormai molti esperimenti di laboratorio che supportano questa tesi, cioè che la coscienza sia in grado di influenzare senza altri intermediari i fenomeni fisici sottili della materia/energia.
Le relazioni all’interno di questo campo non sono lineari o causali, ma sincroniche e non-lineari, una modifica in un punto del campo influenza istantaneamente il resto del campo, senza che intervengano intermediari materiali o meccanismi lineari di causa ed effetto.
In ogni momento noi interagiamo con il campo, le attività o pensieri e forme di vibrazione coerenti e sincroniche permettono di essere nel campo, essere il campo.
Se ciò che produciamo e attiriamo non è coerente, che significa che contrasta col libero fluire delle frequenze, allora non ci rimane che cambiare le nostre vibrazioni. La coscienza è dunque una forma di energia, ancora sconosciuta, ma reale più della terra solida, ma appunto attiva se è in coerenza.
Sia nell’accogliere che nel negare, il campo si rimodellerà di conseguenza, ma il sì e il no non sono importanti, il campo non funziona con le polarità consuete, il campo unifica l’energia non-polare.
La concezione orientale di Atman
La concezione orientale di Atman è simile. Questo è il motivo per cui il lavoro interiore di ricongiunzione con il Sè è fondamentale per accedere all’energia del campo; ed è il motivo per cui nel mondo esterno l’impedimento all’energia zero, non-polare, mediante sentimenti di angoscia, paura, morte, frustrazione, sono state da sempre armi per il controllo della coscienza bassa, che ci tiene legati al mondo solo materiale.
Così agiscono i poteri temporali, infatti anche nelle religioni così vengono nominati.
Abbiamo iniziato questa breve conversazione accennando allo scacco del tempo e la simultaneità degli eventi: tutto ciò che possiamo pensare o non-pensare accade in simultaneità. Dovremo allora rivedere il principio di causa-effetto, che funziona nel mondo della rappresentazione, in oriente Maya, solo immagine.
Sii il cambiamento che vuoi vedere
Ma nel campo della coscienza sembrerebbe non funzionare: non c’è propriamente una causa, ciò che muove, poiché supporrebbe un tempo lineare, prima e dopo. Ciò che è possibile prospettare diventa allora una delle possibilità probabili in mezzo ad altre.
La spiritualità della coscienza creatrice ci lascia comprendere la forza delle coscienze unite in un’unica possibilità probabile. Molte coscienze sincroniche amplificano la risonanza del campo e il “futuro” se davvero lo desideriamo potrà cambiare e creare esternamente il mondo buono che desideriamo internamente, parafrasando così il noto aforisma: sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo.
Per saperne di più:
Fabio Duranti: Il gioco illusorio di Maya
Nisargadatta Maharaj: “Stare nella coscienza”
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