di Renata Righetti. Pur non essendo ancora riconosciuta ufficialmente (come tutte le arti-terapie), è però presente nelle scuole, negli ospedali e nei centri di riabilitazione

George Ivanovich Gurdjieff, che ha fatto della scienza dei movimenti una delle basi dello sviluppo umano e dell’evoluzione della coscienza, riconosce che è il corpo a ricevere e trasformare le energie.
La danza sacra, che è uno degli ambiti attuali della Danzaterapia, è la testimonianza fin dalle più antiche tradizioni della necessità vitale dell’essere umano di migliorare e celebrare se stesso e il mondo attraverso il corpo in movimento.
Il Senso della Vita per Rudolf Steiner, fondatore della nuova pedagogia e medicina Antroposofica, corrisponde alla capacità di sentire se stessi e il proprio stato attraverso il corpo. Sigmund Freud afferma che “la prima identità che formiamo è un’identità corporea”; e oggi sappiamo che una buona percezione del Sè corporeo allontana il rischio di disturbi psichiatrici.
La Fenomenologia di Husserl esprime il concetto di Dasein Essere nel Mondo partendo dalla centralità dell’esperienza presente, che corrisponde all’essere nel corpo. Da quell’impulso della filosofia si è aperta una grande finestra che negli ultimi 20 anni ha influenzato tutti i campi del sapere e della cura, spostando la centralità dalla teoria all’esperienza vissuta, incarnata.
Husserl: Il corpo è l’organo dell’intervento dell’Io nel mondo
Ciò che determina l’unità del vissuto, dice Merleau Ponty, non è un io penso cartesiano, ma un io posso, un movimento di esistenza in presa diretta sul mondo. Contemporaneamente allo sviluppo della Filosofia e psicologia fenomenologica, la Neurologia scopre i neuroni specchio.
La scoperta è del neurologo Vittorio Gallese in collaborazione con il direttoredel dipartimento di neurologia di Parma Giacomo Rizzolati. Si tratta di neuroni specializzati, deputati ad apprendere e comprendere attraverso l’esperienza del movimento osservato nella realtà fisica e perfino in video.

Siamo ai giorni nostri e finalmente scienze meccanicistiche e umanistico spirituali si incontrano nel concetto di formazione della coscienza attraverso l’esperienza vissuta, che si fonda ineluttabilmente sul corpo, veicolo dell’essere nel mondo e dei significati che attribuiamo a noi stessi e agli altri.
Nasce il concetto di embodied mind!
Le neuro-scienze moderne affermano che “non esiste una vera esperienza di apprendimento senza il coinvolgimento del corpo”.
Questa rivoluzione culturale, a cui la danza prende parte con il passaggio dalla danza accademica alla libera espressione del corpo, coinvolge naturalmente anche l’ambito educativo e terapeutico; nascono così metodi di educazione e di cura più completi, che coinvolgono l’esperienza corporea.
Una nuova era: nasce la danza moderna
I ballerini scendono dalle punte e muovono il bacino. La testa fluttua libera. Il torace pulsa insieme al cuore.
Questo toccare la terra anche con i talloni, liberare il controllo emotivo (bacino e cuore) e mentale (collo) esprime l’inizio della nuova era della danza che porterà alla danza moderna, alla quale appartengono artisti importanti come Martha Graham, Isadora Duncan, Ted Shawn, Ruth St. Denise, Rudolf Laban, Mary Wigman, Josè Limòn e Mary Cunningham.
Tanti maestri, tante modalità
Ciascuno di loro sottolinea e sviluppa alcune particolari matrici di movimento e pulsazioni vitali come sorgente da cui scaturisce l’espressività.
Ad esempio, per Martha Graham e Mary Wigman il corpo si esprime a partire da forti contrazioni centrali e dal loro improvviso e/o controllato rilascio. A questa modalità si contrappone quella di Isadora Duncan, che fluttua nello spazio lasciando il corpo libero di essere quasi travolto da intense onde emozionali con il capo spesso rovesciato indietro.
Rudolf Laban, ballerino e coreografo tedesco morto nel 1958, creò la Laban notation, nata in un primo momento per poter trascrivere le coreografie, ma sfociata ben presto in un linguaggio di analisi delle forze che imprimono il movimento in un corpo danzante.
Quando la danza racconta il mondo interiore

Ciò che accomuna queste ricerche è la conquista di una espressività interiore piena e libera e di una danza che racconta il mondo interiore.
L’insieme di questi studi sullo sviluppo del corpo vissuto, l’analisi sulle qualità specifiche del movimento e la coscienza che il corpo in movimento può creare e trasformare convergono nella nascita della Danzaterapia.
Pioniera di questa disciplina è la danzatrice argentina Maria Fux, che per prima dimostrò coraggiosamente le possibilità di cura della danza anche in ambito di gravi disabilità e portò il suo metodo in Europa.
Oggi la danzaterapia si articola in molteplici approcci di tipo analitico, antropologico, psicodinamico, integrati ecc., che si fondano tutti su un comune linguaggio insito nel corpo, riconosciuto fin dall’antichità e in tutte le culture e codificato e utilizzato attualmente in molti campi della cura.
Come è nato il metodo Trasmuda
Il limite che io riconosco in tutte le metodologie attuali è quello di una scarsa, nulla o poco chiara integrazione della dimensione spirituale e trans-personale; e di una mancanza di collegamento tra i vissuti emozionali e i processi organici attraverso la psico-neuro-endocrino-immunologia.
Questo mi ha portato ad approfondire la mia ricerca fino alla creazione del metodo Trasmuda, acronimo di Trasformazione-Arti-Spiritualità-Mudra–Danza, sperimentato in vari ambiti clinici e del benessere da oltre 20 anni.
Con la danza si lavora su patologie psichiche, somatiche e relazionali

In generale la danzaterapia si può oggi definire come una modalità specifica di trattamento di una pluralità di manifestazioni della patologia psichica, somatica e relazionale, ma anche una suggestiva possibilità di ricerca di benessere e di evoluzione personale.
Nel nostro Paese le esperienze, sin dall’inizio presenti anche in ambito istituzionale, risalgono agli anni settanta. Da quell’epoca molta strada è stata percorsa, ad opera di numerose associazioni e scuole di formazione.
Oggi non ancora riconosciuta ufficialmente (come tutte le arti-terapie) è però presente nelle scuole, negli ospedali e nei centri di riabilitazione e si può considerare a tutti gli effetti una terapia, dove la persona in difficoltà viene presa in carico nella sua unità di mente, corpo (e solo raramente purtroppo, anche di spirito) da un professionista in grado di aiutare sia disagi di carattere esistenziale che patologie vere e proprie.
È anche una modalità di approccio a diverse forme di handicap
Associata di frequente con altre forme di cura, quindi, la danzaterapia trova applicazione nel trattamento di numerosi disturbi psicologici e psichiatrici: dalle psicosi ai disturbi d’ansia e dell’umore, dalle malattie psicosomatiche ai disturbi del comportamento alimentare e alle tossicodipendenze.
È inoltre una collaudata modalità di approccio a diverse forme di handicap psichico, fisico e sensoriale.
Viene applicata anche in ambito aziendale per lo sviluppo delle risorse umane e nella formazione e aggiornamento di educatori, psicologi, insegnanti, attori, cantanti.
Con la speranza che l’efficace esperienza già in atto da molti anni porti presto a un riconoscimento ministeriale, auguro alla danzaterapia anche di restare sé stessa, di non contrarsi in definizioni sminuenti per raggiungerlo condizionata dalla paura di configgere con altri ambiti della cura.
Mi auguro altresì che il nuovo concetto di mente incarnata (embodied mind) che tanto viene nominato anche in ambito accademico, possa limitare le formazioni a distanza che stanno dilagando e offrire ai giovani percorsi autentici e stimolanti in grado di “creare “ persone complete in contatto con le proprie risorse.
Grazie a chi ha danzato amato e creato con me in 28 anni di professione, creando ciò che sono oggi.
Per saperne di più:
Il sito dell’autrice – Il suo canale Youtube
Renata Righetti Trasmuda, danza mudra e benessere, ed. Xenia
Renata Righetti Meditando con Trasmuda, ed. Il Cerchio della Luna
I video delle danze:
Danza di fuoco
Portare luce sul luce
Giunco anelito tra terra e cielo
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