di Giulietta Bandiera. Da piccola Angela Volpini vedeva la Vergine come una persona reale. Oggi diffonde il messaggio di gioia e di speranza che ha ricevuto durante le estasi

Per molti anni ho seguito Angela Volpini, la più grande mistica italiana, che vive una vita semplice sulle colline di Casanova Staffora, nell’Oltrepò pavese, dove è nata e cresciuta. Su di lei ho scritto un libro e per questo sono contenta di poterla intervistare per Karmanews.
Moglie e madre, oggi Angela è anche l’anima del Centro Culturale Nova Cana, luogo di confronto e di dialogo, da dove diffonde da oltre 60 anni la sua visione dell’uomo e di Dio. Una visione che la folgorò già all’età di sette anni, quando ebbe un’esperienza straordinaria e indimenticabile, in cui il divino e l’umano si fusero in lei facendole sperimentare forse la più alta forma d’amore che si possa immaginare.
Domanda. Angela, la Vergine ti è apparsa per ben 80 volte dal 1947 al 1956, e ti ha lasciato un messaggio pieno di gioia e di speranza, molto diverso da quello che ha lasciato nella storia a tanti altri veggenti. Perché questa esperieza è toccata proprio a te?
Risposta. Non so, forse perché mi sono aperta al Nuovo di questa esperienza, anche se all’epoca ero solo una bambina.
È stata una scelta libera da parte mia, un atto di volontà, perché in casi come questi possiamo chiuderci nella paura oppure aprirci.
Io mi sono aperta a ciò che mi si manifestava e da quel momento è cominciata una comunicazione molto profonda con Maria.
Il messaggio più attuale della Vergine

Tra i messaggi che ho ricevuto nel corso delle apparizioni, il più attuale è quello riguardante la bontà dell’uomo, visto che la realtà che viviamo tende a smentirla. La fede infatti serve proprio a questo, ad andare oltre le apparenze e a guardare la realtà con altri occhi.
D. Ti ho sentita dire in alcune conferenze che però, paradossalmente, a volte per gli esseri umani è quasi più facile credere a Dio che a se stessi…
R. Esatto, perché in fondo di Dio abbiamo bisogno. Eppure la fede necessaria è proprio la fede nell’essere umano e nella sua bontà essenziale.
D. Anche se l’uomo compie spesso il male?
R. L’uomo è libero di fare anche il male, certo e spesso lo fa, ma nonostante questo bisogna sforzarsi di credere che egli conservi questo nucleo virginale di bontà, perché se riusciamo a connetterci con questo nucleo, che è in ogni essere umano, riusciamo a tirar fuori le sue infinite possibilità. E le nostre, naturalmente.
Le apparizioni iniziarono il 4 giugno del 1947

D. Torniamo indietro nel tempo. Che cosa accadde esattamente quel giorno?
R. Io stavo raccogliendo dei mazzetti di fiori con i miei amichetti, seduta per terra, quando ho sentito qualcuno che mi prendeva in braccio da dietro la schiena e che mi baciava sui capelli.
Era una donna, perché sentivo il contatto di un corpo femminile adulto dietro di me e ho pensato si trattasse di mia zia. Voltandomi, però, ho incontrato il volto sconosciuto di una donna dolcissima, che mi ha subito affascinata.
Era bellissima, con la carnagione chiara, ma con i capelli e gli occhi scuri. Aveva l’aspetto di una donna fatta, direi sui trenta o trentacinque anni, nella pienezza della sua femminilità.
Ognuno di noi può diventare “umanità realizzata”
D. Ti ha comunicato qualcosa?
R. Vederla mi ha dato da subito una grande gioia, dopodiché è iniziata una comunicazione interiore, in cui lei mi ha fatto capire che era “l’umanità realizzata”, ciò che io stessa e qualunque altro essere umano avrebbe potuto diventare, se lo avesse scelto.
D. Un concetto difficile da comprendere per una bimba di sette anni.
R. È vero, ma durante l’estasi la mia capacitò di comprensione era stata potenziata.
D. Come spieghi che con altri veggenti la Madonna abbia usato un linguaggio e comunicato dei concetti tanto diversi?
R. Ognuno è portatore del messaggio che sceglie di incarnare e di testimoniare. Perché il messaggio è la cosa più importante.
Io ho scelto di testimoniare la possibilità di essere felici proprio qui, ora, su questa terra.
Come si raggiunge la felicità sulla Terra?
R. Occorre essere se stessi fino in fondo e poi scegliere di amare, proprio come ha fatto Maria.
D. Abbiamo detto che tu sei stata testimone di 80 apparizioni, dai tuoi 7 ai tuoi 16 anni. Con che frequenza ti si presentava Maria?
R. La vedevo ogni mese, sempre il giorno 4 alle 2 del pomeriggio, ma credo che abbia continuato a ritornare solo perché non potevo condividere quell’esperienza con nessun altro, visto che nessuno la comprendeva, né potevo dimostrarla. Lo ha fatto per darmi il tempo di crescere.
D. E che cosa provavi esattamente mentre avvenivano le visioni?
R. Ciò che contemplavo mi rapiva completamente, facendomi perdere il contatto con qualsiasi altra cosa intorno a me. Gustavo tutto ciò che vivevo con tutti i miei sensi, al massimo delle mie possibilità.
D. Perché la Madonna appare spesso ai bambini?
È per via della loro innocenza?
R. No, perché agli occhi di Dio siamo tutti innocenti. È solo perché i bambini non hanno pudore a comunicarlo.

D. Come molti veggenti, fosti sottoposta anche tu a prove piuttosto dure e difficili, per provare la tua buona fede?
R. Altroché. A sette anni mi misero in isolamento per 40 giorni, tenendomi lontana dai miei genitori, subendo continui interrogatori e delle specie di lavaggi del cervello.
Venivo svegliata mentre dormivo per farmi perdere la nozione del tempo e verificare che le apparizioni avessero luogo ugualmente sempre con la stessa frequenza, alla stessa ora dello stesso giorno. Cosa che regolarmente avveniva.
40 giorni di prove difficili, lontano dalla famiglia
D. Chi ti sottopose a tutto questo?R. Tribunali sia ecclesiastici che civili, perché la mia vicenda era diventata un fatto anche politico, mio malgrado. Pensavano che fossi una montatura della Democrazia Cristiana per vincere le elezioni.
D. Nella tua vita adulta invece, quali sono stati gli aspetti più difficile dell’essere chi sei?
R. Ho avuto un vita difficile, sono stata spesso screditata, presa per pazza, non creduta, anche perché il messaggio di cui sono portatrice è al di là delle religioni ed è soprattutto un messaggio umano. Ecco perché la cosa che più mi fa soffrire è costatare l’immagine meschina che l’uomo ha di Dio e di se stesso.
D. Sono avvenuti anche dei miracoli durante le apparizioni?

R. Ci sono stati delle guarigioni istantanee, di bambini sordomuti e perfino di un lupus, che èuna malattia gravissima che divora i tessuti.
Ancora oggi tanta gente viene a dirmi di avere ricevuto delle grazie, anche se su questo non mi piace fare pubblicità, perché i miracoli non sono certo io a farli, ma possiamo farli tutti, attraverso l’aiuto di Maria.
D. La Chiesa ti ha dato mai il suo riconoscimento?
R. Ufficialmente no, ma sono stata presa abbastanza sul serio. Il vescovo ha acconsentito che venisse costruita una chiesa sul luogo delle apparizioni, che è tuttora aperta al culto.
D. Tu sei sposata e hai un figlio ormai adulto. Come hai conciliato il tuo misticismo con questa scelta di vita laica?
R. Perché è proprio la vita la più alta forma di misticismo!
D. Hai mai sentito nostalgia delle apparizioni?
R. Quando si sono concluse avevo sedici anni e il primo periodo è stato tragico per me. Ma anche in seguito mi è mancato sempre soprattutto il rapporto che avevo con Maria e che non ho più avuto con nessuno, quella connessione profonda di tutto il mio essere con il suo: corpo, mente e spirito.
Tuttavia era giusto che da un certo punto in avanti facessi a meno della sua presenza, perché il rapporto con il Divino è un rapporto d’amore e quindi non è mai vincolante, anzi, ci radica più profondamente nella nostra libertà.
Per saperne di più:
Sito di Angela Volpini: www.angelavolpini.it
Giulietta Bandiera: “Angela Volpini- La via della felicità” – Ed. San Paolo
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