Musiche per il ringiovanimento cellulare

di Sonia Cecchinato. A colloquio con la musicoterapeuta francese Annabelle Blanche, che utilizza il metodo Tomatis per agire sulla salute e sulle cellule

Il dr. Alfred Tomatis.
Annabelle Blanche.

Incontro Annabelle Blanche, una pianista francese di fama internazionale, a Merano prima del concerto al Teatro Civico Puccini davanti a un tè in una pausa del suo soundcheck.

Dopo aver conseguito gli studi al Conservatorio, Blanche ha approfondito le sue ricerche sulla musicoterapia, specializzandosi nel metodo audio-psico-fonologico, ideato dal prof. Alfred Tomatis. Spesso è in tour con grandi orchestre di musica classica; collabora con riviste e scuole di musicoterapia con seminari, workshop e corsi mirati alla conoscenza della musica.
In Italia collabora con il compositore e produttore Rino Capitanata e con la Spa Music Institute.

Domanda: Lei è una pianista di formazione classica, diplomata in musicoterapia specializzata e sul metodo Tomatis. Di recente hai pubblicato un CD per la CapitanArt Records il cd “DNA 432 Hz Therapeutic Harmony Music” musiche per il ringiovanimento cellulare, puoi spiegarci come è nato questo progetto?

Risposta. È ormai un dato di fatto che alcune composizioni musicali appropriate hanno un effetto rigenerante sul nostro cervello, come confermato da numerose ricerche scientifiche.
Negli ultimi anni ho approfondito, con ricercatori, medici, terapisti e compositori della Spa Music Institute, musiche appropriate per il benessere psicofisico e in particolare per ridurre l’acido lattico del sangue.

Grazie allo studio di queste composizioni musicali si riduce notevolmente il cortisolo, l’ormone dello stress, aumentando la melatonina e la serotonina, che donano calma e serenitàAttraverso l’ascolto di questo lavoro musicale si aumenta la quantità dell’ormone DHEA, che attiva un ringiovanimento cellulare nel nostro organismo.

D. Può spiegarci meglio come agisce questo ormone?
R. L’ormone DHEA è conosciuto come l’ormone dell’eterna giovinezza perché riduce lo stress, aumenta la memoria, conserva le funzioni sessuali ed aiuta a controllare il peso.

In ogni essere umano ci sono delle microantenne, conosciute con il nome di aminoacidi, connesse e collegate con il DNA. Inoltre, esistono 64 codici genetici, fatti per inviare o ricevere frequenze più elevate, collegando ogni persona ad una coscienza superiore.

Secondo le ultime ricerche scientifiche solo 20 di queste antenne sono funzionanti, mentre le rimanenti 44 sono “spente”. 20 antenne non sono sufficienti a collegare un essere umano con le frequenze più elevate. Ne deriva che ogni essere umano usa solo una piccola parte del proprio potere cerebrale.
Queste musiche, accordate a 432 Hz, possono avere una funzione determinante sull’attivazione di queste microantenne.

D. In che modo?
R. Ricerche recenti hanno dimostrato che il DNA e le nostre cellule sono in diretta comunicazione con le emozioni che proviamo rispetto alle nostre esperienze di vita ed all’atteggiamento che abbiamo verso di esse. Le melodie studiate per questo lavoro, aiutano a rilassarsi e a ripristinare la salute, migliorando il benessere e l’umore.

In quest’epoca di costante bombardamento psicologico, la scienza parla chiaro: se vuoi che il tuo corpo e la tua mente durino devi dare la priorità a periodi di relax.

D. Che rapporto c’è tra l’essere umano e la musica?
R. Gli esseri umani sono per natura musicali, perché la sostanza stessa che forma l’universo è musica, una musica già a disposizione per ispirare e servire attraverso la sua vibrazione… Siamo musica nel profondo, nella più piccola particella del nostro essere, siamo musica nel nucleo del DNA e nella struttura molecolare.

D. In questo lavoro ha utilizzato l’accordatura a 432 Hz. Ci può indicare la differenza con l’accordatura attuale a 440 hz ?
R. La differenza sostanziale con la normale accordatura a 440 Hz è molto semplice, ma fondamentale: il suono a 432 Hz è collegato al chakra del cuore, il chakra del sentimento, diversamente la frequenza a 440 Hz lavora sul chakra del cervello ed il controllo mentale.

È comunque fondamentale la qualità compositiva musicale a determinare l’effetto curativo. Tanti musicisti oggi pensano che basta solo l’accordatura a 432 Hz per far diventare funzionale la musica per alcune terapie, ma è un grande errore. Solo attraverso anni di studi sulla qualità compositiva abbinate a sperimentazioni si può creare musica terapeutica.

D. Quali sono i suoi prossimi impegni?
R. Un prossimo lavoro in collaborazione con Capitanata e la Spa Music Institute e un tour in Cina con l’orchestra, dove presenteremo Il concerto per pianoforte e orchestra n. 23 in La maggiore K 488 di Wolfgang Amadeus Mozart.

Per saperne di più:
Sergio Ragaini: “I suoni che curano”
Sergio D’Alesio: Il potere curativo della musica
Antonio Ventura: “Fare ConSonanza“.

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Ricercatrice, giornalista musicale, approfondisce da anni ogni aspetto della musica per il benessere psicofisico scrivendo articoli e libri sull’argomento.