Le coincidenze… spettacolari

di Marco Cesati Cassin. Il racconto di alcune coincidenze straordinarie, vissute sia da Teo Mammuccari che da protagonisti sconosciuti

Un giorno, il mio caro amico Teo Mammuccari, simpatico presentatore televisivo, mi raccontò, con la sua nota verve romanesca, un paio di coincidenze veramente divertenti di cui lui fu il protagonista o spettatore.
Nella prima coincidenza, una sera d’estate si trovava in piazza Navona a Roma e stava andando a mangiare al noto ristorante “Rosetta” con il regista e sceneggiatore Paolo Genovese e l’attore Alessandro Haber (sotto, nella foto). I due amici di Teo stavano discutendo animatamente in merito alla nazionalità e il nome dello sceneggiatore del film Mission Impossible con Tom Cruise. Il primo di un successo che poi si sarebbe ripetuto ben altre quattro volte. Haber insisteva con l’affermare che lo sceneggiatore fosse australiano e Genovesi che era americano e che fosse anche regista, ma entrambi non riuscivano a ricordarsi il nome. Come si usa dire, ce l’avevano sulla punta della lingua. Teo si era un po’ stufato della discussione che ormai durava da troppo tempo.

Mission impossible: l’incontro con l’americano

Finalmente entrarono nel ristorante che era molto affollato e l’oste che era molto amico loro, ascoltò la discussione dei due che, nonostante le lamentele di Teo, non erano terminate; pensando di dare una mano a risolvere il dilemma, indicò a un tavolo un uomo che stava cenando da solo.
«Quel signore è americano, magari può darvi una mano a risolvere il mistero di come si chiama sto sceneggiatore!», disse dando una pacca sulle spalle ad Haber. I tre si avvicinarono al turista e con fare delicato, in inglese, gli chiesero se per caso conoscesse il nome dello sceneggiatore del noto film Mission Impossible. L’uomo li guardò divertito, si alzò e disse: «Molto piacere, sono proprio io in persona, Robert Towne!».
Estrasse il portafoglio dalla tasca e mostrò il suo documento ai tre amici allibiti, che lo guardavano come fosse un marziano. Una coincidenza davvera strana…

Una coincidenza o un richiamo sincronico?

Lo sceneggiatore Robert Towne.

Analizzando in termini di probabilità una simile coincidenza, c’è da perderci la testa. Le possibilità che i tre potessero incontrare lo sceneggiatore americano, considerando anche solo l’elevato numero di ristoranti tipici del centro storico romano sono veramente nulle. Vi è inoltre da tenere in considerazione che l’uomo era di passaggio a Roma in quanto stava effettuando uno scalo tecnico nella capitale e sarebbe dovuto ripartire l’indomani all’alba per gli Stati Uniti e, per questo motivo, era solo al tavolo. In questo caso, le probabilità di incrociarlo, diventano ancora più ridotte proprio perché non era in vacanza per qualche giorno nella capitale. Oggi, possiamo ritenere, dato che il ristorante dove si trovava lo sceneggiatore era a poche centinaia di metri da dove i tre iniziarono la discussione, che una sorta di antenna ricetrasmittente si fosse messa in azione e avesse captato i loro pensieri chiamandoli a sé. Ecco che ancora una volta, l’inconscio collettivo si è manifestato in questa coincidenza  con precisa sincronicità.

Coincidenze, sincronicità o telepatia?
La seconda coincidenza è ancora più straordinaria nella sua semplicità ed esposizione. Teo aveva appena comprato una nuova auto e, uscito dal concessionario, aveva parcheggiato in zona Eur di Roma per studiare meglio gli accessori. L’impianto viva voce, ad esempio, era all’avanguardia e decise di fare una prova. Cercò nella rubrica del suo cellulare il contatto di un amico che era molto tempo che non sentiva più. In quel modo avrebbe verificato se il numero era ancora il suo. Umberto Manelli rispose e grande fu la sorpresa e la gioia nel sentire Teo; cominciò così a raccontargli tutto quello che aveva fatto in quegli anni che non si erano sentiti.
A un certo punto Teo lo interruppe perché, mentre stavano parlando, una persona si era appoggiata alla sua macchina nuova fiammante mettendo per di più la suola della scarpa sulla fiancata della portiera. Teo aveva visto tutto dallo specchietto retrovisore e, alquanto infastidito, abbassò il finestrino e con fare deciso e seccato gli disse di spostarsi dalla sua auto che non era modo. Lo guardò in viso e non potè credere ai suoi occhi: era il suo amico Umberto Manelli che stava parlando con lui! Anche in questo aneddoto abbiamo il caso di un’inconsapevole attrazione di Teo verso una persona amica che, all’apparenza, non viene in mente, ma agisce in modo dinamico su altre modulazioni di pensiero. Il meccanismo è il medesimo di quando pensiamo a un amico e questo ci telefona. Non esistono distanze e tempi, tutto accade perché deve accadere e noi da ignari spettatori diventiamo protagonisti consapevoli dell’evento. Possiamo pensare a una coincidenza, ma richiamata da un meccanismo telepatico.

Andarsene insieme, contemporaneamente
La coincidenza spettacolare più grande e misteriosa che abbia mai raccontato, è accaduta dieci anni fa a Budapest e vede protagonisti una coppia sposata, lei ungherese e lui un ingegnere italiano, senza figli e con una posizione sociale buona. Vivevano al secondo piano di un palazzo d’epoca in una via centrale della capitale ed erano felici. Ora, prima di proseguire con il racconto, è bene sapere che un essere umano per poter vivere a lungo, deve avere delle motivazioni. Senza queste, anche se sano, il corpo si ammala e muore. Alzarsi alla mattina con delle motivazioni che poi si trasformano in passioni, impegni, progetti è determinante per mantenere in forma il cervello.

La motivazione unicamente amorosa fa parte di un contesto sociale che oggi non esiste più. Ma una volta vi erano molte coppie che avevano riposto nel loro amore il motivo della loro esistenza. Come Marcello Martini di anni 90 che aveva incrociato in paese lo sguardo di Maria Cartei, di due anni più giovane, sessantatre anni prima. E da quel tempo non si sono mai lasciati, hanno messo al mondo tre figli, hanno comprato una casa e hanno vissuto la loro vita costellata di grandi gioie e tremende disgrazie come la scomparsa prematura di uno dei tre figli. Una mattina del febbraio 2015 Marcello, passeggiando per Carmignano, inciampa e cade malamente. Era già un po’ malandato e quindi lo ricoverano. Ma le cose peggiorano e dopo solo qualche ora, Marcello spira. Nel frattempo, la badante che si occupava di Maria che era rimasta a casa ignara addirittura della caduta del marito, chiama la figlia che era in ospedale da suo padre, per informarla – esattamente cinque minuti dopo che Marcello se ne era andato – che la mamma aveva appena avuto un infarto ed era morta. Nessuno aveva detto nulla alla mamma per non preoccuparla inutilmente, dato che quella di Marcello non era stata altra che una brutta caduta sul marciapiede. Ma le anime sanno, le anime non hanno bisogno di telefonate o email. L’anima di Marcello è corsa a prendere per mano la sua Maria per portarla via nei cieli una manciata di minuti dopo.

Suicidio-omicidio: la vendetta del Fato

Larry David in “Basta che funzioni” (W. Allen) si butta dalla finestra per morire, ma centra sempre qualcuno che lo salva.

Ma torniamo alla vicenda della coppia di Budapest. La signora, come molte donne negli anni ’50, aveva riposto le sue motivazioni nell’amore per suo marito. Quella mattina di primavera squilla il telefono di casa ed la donna delle pulizie annuncia che non può venire perché influenzata. La signora decide così di fare lei le pulizie e in guardaroba apre l’armadio del marito per mettere ordine e controllare le giacche. Proprio all’interno di una di queste trova una busta indirizzata a una donna che non è lei. Incuriosita la apre e la legge e, ahimè, scopre che il marito aveva un’amante e si era dimenticato di imbucare la lettera. In preda a una crisi isterica, attraversa il salone e aprendo le finestre si mette in piedi sul davanzale con in mano la lettera. Tutto accade in una manciata di secondi e nessuno ha il tempo di accorgersi di capire quello che stava per accadere. La gente cammina tranquilla sul marciapiede e le macchine sfrecciava sul grande viale alberato. Lei chiude gli occhi e si butta nel vuoto andando a sfracellarsi sul marciapiede. Ma invece di morire, centra un passante e lo uccide sul colpo. Lei riporterà fratture multiple ma sopravviverà. Ma la coincidenza incredibile, inaspettata, sconvolgente, è che il passante ucciso era suo marito che stava rientrando a casa! Questo è quanto più di spettacolare possa accadere e allo stesso tempo terrorizzante in particolar modo per la grande maggioranza esistente sul pianeta di mariti fedifraghi!

Quando le probabilità sono praticamente nulle…
Osservare il motivo di questa dinamica che, se studiata al rallentatore, non arriverebbe ugualmente a spiegare una simile tragedia, dato che nemmeno se la signora lo avesse visto sul marciapiede e avesse deciso deliberatamente di cadergli addosso, sarebbe riuscita a centrarlo. Infatti le probabilità sono del 0,0000000002%. Questo per effetto del movimento del passante e la relativa altezza di caduta della persona dal davanzale della finestra. Va da sé ritenere che quanto è accaduto sia da catalogare sotto la voce “volere divino” con benestare di tutte le donne che hanno ascoltato questa storia in questi anni e i dovuti scongiuri dei mariti e fidanzati. Questa è una coincidenza che ti cambia la vita: il disegno prevedeva che lei dovesse continuare a vivere e lui no. Come in un gioco virtuale, era scattato il game-over per l’ingegnere, mentre per sua moglie erano arrivati nuovi inaspettati credits.
La coincidenza spettacolare coinvolge un grande numero di persone e ascoltatori e non muore mai. Viene tramandata e mantenuta in vita. Ma rimane in superficie, non scava a fondo sui motivi e i significati che ha voluto trasmettere. Conta più il fenomeno della vicenda che il noumeno del messaggio. Le vostre coincidenze, personali, intime, saranno quelle da ritenere spettacolari per la vostra anima. Annotatele su un quaderno e datatele. Negli anni tornate a riaprire quel quaderno e osservate cosa vi è accaduto e se la sincronicità è stata effettivamente necessaria al vostro programma. Ne rimarrete piacevolmente sorpresi…

Per saperne di più:
Il potere delle coincidenze
Coincidenze e perdono
Segni e coincidenze per aiutarci in amore

 

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