di Manuela Pompas. L’insegnante di AcroYoga Vincenzo Citto ci illustra come l’Hip-Hop e lo Yoga abbiano una radice comune: l’anima
Alla presentazione dl mio libro – alla libreria Fiori Gialli di Messina – un’amica mi ha fatto trovare Vincenzo Citto, un’insegnante di AcroYoga (un’affascinante disciplina che integra l’Acrobatica, lo Yoga e il Massaggio Thailandese), che si è esibito con una sua allieva, Noemi Carlassare (insieme a lui nelle foto). Tra l’altro da giorni sta spopolando un suo videoclip sul web con l’inno nazionale dell’AcroYoga. Perchè Vincenzo, oltre a essere insegnante di Yoga e Meditazione è anche Rapper: infatti il brano è in chiave Hip-Hop ed attraverso rime fitte ed un ritmo coinvolgente, descrive lo Yoga Acrobatico come una disciplina che se praticata con dedizione aiuta l’evoluzione umana e spirituale.
Per saperne di più abbiamo intervistatoVinayaka, il suo nome d’arte che coincide con il nome spirituale.
Domanda. Che nesso c’è tra lo Yoga e la musica Rap?
Risposta. Lo yoga è lo strumento più antico di evoluzione per l’essere umano, la musica è la più antica forma di medicina: infatti i nostri antenati intuirono il potenziale di guarigione ed armonizzazione del suono e solo in seguito divenne un mezzo di divertimento. Per comprendere l’importanza del suono come strumento di evoluzione basti pensare alla pratica della meditazione tantrica, nella quale si utilizza la ripetizione del mantra (il termine deriva da Manas, mente, e Trae, liberare)., una sequenza di sillabe composte dalle lettere dell’alfabeto sanscrito.
Il mantra libera la mente e produce una risonanza sulle strutture sottili del nostro sistema corpo-mente; inoltre racchiude un significato di amore universale che aiuta ad espandere la coscienza. La sua caratteristica fondamentale è che deve potersi accordare al ritmo del respiro così da poter essere ritmato.
Nella musica HipHop, la base su cui si poggia la voce è ritmica e ritorna continuamente in un loop ipnotico che come il mantra ha la proprietà di incantare la mente e rallentare il divagare dei pensieri.
In alcuni studi con risonanza magnetica funzionale, un gruppo di neuroscienziati del Dipartimento per la salute negli Stati Uniti ha osservato il cervello di alcuni rapper durante l’improvvisazione, riscontrando l’inibizione di alcune aree del cervello a favore di altre e quindi una riorganizzazione dell’attività neuronale come avviene in meditazione. Ma la cosa più interessante per me al di là delle scoperte scientifiche è che Yoga e Rap sono ambedue espressioni dell’anima e per questo motivo le mie rime sono dense di significato, credo nel potere delle parole e che la musica sia un potente mezzo per liberare la mente dall’oscurità!
D. Cosa è esattamente l’AcroYoga?
R. L’AcroYoga, uno straordinario strumento per evolversi e trovare connessione tra esseri umani, coinvolge 3 figure: il Flyer, colui che esegue le asana in volo; la Base, colui che lo sostiene e lo Spotter che assiste ed interviene in caso di difficoltà.
Con la pratica costante si imparano transizioni da una posizione all’altra e migliora la capacità di affidarsi, superare le proprie paure e lasciarsi andare, stimolando nel gruppo lo scambio di sensazioni ed emozioni attraverso nuove forme di comunicazione.
Ci sono momenti e posizioni che facilitano la meditazione, l’ascolto, il silenzio, il contatto con se stessi e con gli altri. Ricercando l’armonia e sincronizzando il respiro con il movimento si creano delle sequenze fluide, belle da vedere, terapeutiche e divertentissime da vivere.
D. Nel ritornello del brano AcroYoga canti “ci vuole amore”, cosa intendi nello specifico applicandolo a questa disciplina?
R. Parlo della cooperazione tra i praticanti che si fondono insieme diventando un’unica entità, il corpo e l’anima non vengono mai scissi nell’AcroYoga Anukalana inspired il cui motto è “non importa quanto in alto vai ma quanto profondamente lo fai”. Come dico nel brano, l’AcroYoga abbatte le barriere di razza e religione ed ha il potenziale di fare ritornare le persone come bambini, spensierate e col cuore colmo di gioia.
D. Perchè parli di AcroYoga come “la droga del nuovo millennio”?
R. È un modo scherzoso per invitare i giovani ad abbandonare le distrazioni mondane e scoprire la bellezza di coltivare un corpo sano ed una mente lucida.
D. Con chi hai collaborato per la realizzazione del videoclip?
R. Il beat è stato prodotto da J Wolf, mentre il video l’ho realizzato in collaborazione con Jacopo Ceccarelli il maestro che ha introdotto l’AcroYoga in Italia e con l’attrice e regista Tiziana Di Marco. All’interno del video ci sono numerose comparse la maggior parte delle quali sono insegnanti italiani certificati.
D. Cosa significa Vinayaka?
R. Vinayaka è il nome spirituale che mi venne dato dal monaco Yoga che mi iniziò al cammino del Tantra. Significa “leader ideale” ma anche “colui che accende la fiamma spirituale”, un nome ispira che la mia vita e la mia musica!
Per saperne di più:
Video: https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=LULkmZJCKzE
Ascolta “AcroYoga” ad alta qualità e supporta il progetto musicale di Vinayaka scaricando il brano a questo indirizzo: https://vinayaka.bandcamp.com/track/acroyoga
Segui la pagina artista: https://www.facebook.com/rapyoga/
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