Un nuovo mistero nella Valle dei Re

Di Erika Minghetti. Da un anno si svolgono in Egitto ricerche nella tomba del faraone-bambino, dove sono state scoperte da poco due stanze murate e adiacenti alla camera funeraria di Tutankhamon. L’archeologo Nicholas Reeves ipotizza la presenza della mummia di Nefertiti, una delle regine più conosciute della storia d’Egitto

L’Egitto, dopo secoli e secoli, continua ad affascinarci. Ecco un altro mistero su Tutankhamon e la sua bellissima sposa.
“[…] inserii una candela e scrutai dentro. Lord Carnarvon, Lady Evelyn e Callender mi stavano alle spalle, in ansiosa attesa. Sulle prime non riuscii a distinguere nulla, perché dalla stanza veniva un soffio di aria calda che rendeva la fiamma tremolante; poi, man mano che i miei occhi si abituavano al buio, i particolari del locale emersero lentamente dall’oscurità: animali dall’aspetto strano, statue e oro, ovunque il luccichio dell’oro. Per un attimo – che dovette essere sembrato un’eternità a quanti mi attorniavano – rimasi muto dallo stupore, e quando Lord Carnarvon, incapace di attendere oltre, mi chiese ansiosamente: «Riuscite a vedere qualcosa?», fui solo capace di rispondere: «Sì, cose meravigliose». Allora il foro fu ampliato ancora un poco, in modo che tutt’e due potessimo vedere, e illuminammo il vano con una torcia elettrica”. (Tratto da Tutankhamen, Howard Carter, trad. italiana di Maurizio Vitta, Garzanti, Milano, 1973, p.59)

Tutankhamon, un intruso?
«Abbiamo mosso le ombre del sipario, ma non siamo riusciti ad alzarlo del tutto». Così si espresse Howard Carter, egittologo britannico, riferendosi alla vita di Tutankhamon, dopo averne scoperto la tomba nella Valle dei Re, in Egitto. Sembra quasi una frase profetica. Come reagirebbe Carter se sapesse che ciò che aveva portato alla luce era solo la punta dell’iceberg? Che oltre le pareti della camera sepolcrale del faraone-bambino ce n’è un’altra, probabilmente ancora più importante? E che Tutankhamon forse era solo un intruso nella tomba della donna più bella ed esoterica della storia d’Egitto?

Da Akhenaton a Tutankhamon
Facciamo un passo indietro. Circa 3300 anni fa l’Egitto visse uno dei periodi più misteriosi della sua storia; siamo nella XVIII dinastia e il faraone Akhenaton rinnega la fede politeista per abbracciare il culto del dio unico Aton, il disco solare, e fonda la città Akhetaton, che significa orizzonte di Aton, oggi meglio conosciuta col nome di Tell El-Amarna, per farne la nuova capitale (fino a quel momento Tebe). Era padre di Tuthankamon, il faraone-bambino, che ne fu successore, restaurando il vecchio culto e riportando la capitale a Tebe, ma che però regnò per poco tempo, morendo circa diciottenne; era inoltre marito di Nefertiti, regina enigmatica e bellissima, il cui nome significa “una bella donna è arrivata”. E proprio qui ci fermiamo.

Forse Nefertiti non fu solo sposa e madre
Ora, di Nefertiti non si sa moltissimo, rimane avvolta da un’ombra di mistero, come se cercasse di celarsi e proteggersi agli occhi di tutti. È stata co-reggente di Akhenaton, sacerdotessa del dio Aton, moglie devota e madre, donna di inimmaginabile bellezza e forza. Se non che, un giorno, sparisce nel nulla e tutto ciò che ci rimane è un busto con le sue sembianze trovato tra le sabbie di Amarna nel 1912, esattamente dieci anni prima della scoperta della tomba di Tuthankamon. È stata trovata una mummia ed è stato ipotizzato che fosse Nefertiti, ma non abbiamo mai avuto vere conferme; c’è chi crede che sia lei, chi no. Nicholas Reeves, archeologo egittologo, no. È il 2009 quando al Metropolitan Museum of Arts di New York si imbatte nel lavoro di Factum Arte, una società di Madrid che per produrre una copia della tomba di Tuthankamon per la casa di Carter, tutt’ora esistente vicino alla Valle dei Re, ha fatto una serie di scansioni digitali delle pitture murali della tomba. Dopo averle visionate e in base ad alcune tracce sulla superficie dei dipinti, Reeves ha ritenuto di individuare la presenza di due porte nascoste dall’intonaco delle pitture sulle pareti nord e ovest della tomba.

Luxor. L’ingresso della tomba di Tutankhamon nella Valle dei Re.

Ciò lo ha dunque portato a credere che vi siano altri due vani, celati alla vista; e perché non supporre qualcosa di molto più imponente? Secondo la sua teoria, per tumulare Tuthankamon morto prematuramente, fu usata la tomba di Nefertiti, deceduta poco tempo prima; la tomba del faraone-bambino, infatti, è piccola, angusta e anomala rispetto a una normale da faraone, come se fosse l’anticamera di un complesso più ampio, e presenta particolarità planimetriche e struttura tipiche della tomba di una regina. Inoltre gli oggetti trovati da Carter appartenevano quasi certamente a una donna e le figure rappresentate sulla parete nord hanno tratti in comune con i ritratti di Nefertiti rinvenuti ad Amarna. Ma perché la tomba di una regina dovrebbe trovarsi nella Valle dei Re? Secondo Reeves, la spiegazione è molto semplice: Nefertiti regnò dopo Akhenaton ed è per questo che venne accolta proprio lì, tra i faraoni.

Cosa nasconde la stanza segreta e murata?
Inseguendo la sua teoria – che se fosse confermata sarebbe una delle più grandi scoperte della storia – Reeves continua le sue ricerche nella tomba KV62, con un team selezionato, scanner, infrarossi e radar per verificare la sua ipotesi. L’ingegnere giapponese Hirokatsu Watanabe, esperto di geofisica applicata all’archeologia, ha confermato la presenza di una colonna oltre la parete ovest e materiali metallici e organici, notando inoltre un cambiamento nella conformazione del muro, non più roccia ma intonaco, celato dai dipinti. Il ministro egiziano Mamdouh Al Damati crede che nella stanza in questione vi sia un’altra moglie di Akhenaton o forse una delle sue figlie, ma non Nefertiti.

L’egittologo Zahi Hawass.

Della stessa opinione è l’egittologo Zahi Hawass, ex segretario generale del consiglio supremo per le antichità, fortemente contrario all’ipotesi di Reeves. Ora, non sappiamo chi abbia ragione, né cosa o chi ci sia nelle stanze murate della tomba di Tuthankamon; ma quel che è certo è che qualcosa c’è, qualcosa che è rimasto nascosto per più di tremila anni, un luogo che nessuno ha violato, calpestato, profanato. Forse solo una stanza del tesoro, forse una camera funeraria; magari qualcuno di importante, oppure semplicemente un familiare deposto lì per ragioni a noi oscure. Solo il tempo e le ricerche ci sapranno dare una risposta certa; purtroppo non esiste una macchina del tempo per poter tornare a quei tempi e vivere sulla nostra pelle le emozioni e i misteri di quel periodo, di quella dinastia… ma nulla toglie che possiamo sempre volare con la fantasia, e augurarci di svelare uno degli enigmi più interessanti della storia… Nefertiti, este perpetua (che tu possa vivere per sempre).

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Laureata in interpretariato e comunicazione, ha frequentato corsi di recitazione e doppiaggio. E' appassionata di viaggi, libri e cucina.