Da oltre trent’anni pratico e insegno la tecnica di respirazione intensa, denominata Rebirthing. Molto presto mi sono allontanato dalle scuole di origine americana, di cui non condividevo le basi teoriche, e ho sviluppato una scuola specifica che ho chiamato Rebirthing Transpersonale. La Psicologia Transpersonale, sorta in America alla fine degli anni ‘60, è quell’area della psicologia che studia le potenzialità superiori dello sviluppo della coscienza, integrando le conoscenze scientifiche moderne con le tecniche psicospirituali della tradizione orientale e della Filosofia Perenne.
Quando, all’inizio degli anni ’80, sperimentai per la prima volta questo metodo di respirazione durante un mio soggiorno in India in un monastero Himalayano, ebbi risultati straordinari. Un mal di schiena cronico che mi portavo dietro da anni in seguito ad un incidente motociclistico, in cui avevo riportato diverse fratture alla spina dorsale, inaspettatamente scomparve per sempre. La cosa contraddiceva tutte le previsioni dei medici che mi avevano predetto che il mio mal di schiena (tre ernie discali e gli esiti di quattro diverse fratture) con il tempo avrebbe solo potuto peggiorare. Durante la mia degenza in ospedale, tra la vita e la morte, avevo sperimentato momenti di trascendenza e serenità di cui non avevo perso il ricordo e di cui, in un certo senso, avevo nostalgia. Nella prima seduta sperimentai qualcosa di simile a quei momenti straordinari che anni di meditazione e pratiche non mi avevano permesso di ritrovare. Ero meravigliato di essere giunto in quello stato tanto profondo semplicemente respirando. Continuai le mie esperienze con il respiro e poi iniziai a utilizzare questo metodo nella mia pratica professionale di psicologo.
Ho applicato questo metodo di respirazione sia con i ricercatori che volevano approfondire le loro esperienze di autoindagine, con la meditazione e lo Yoga, sia con persone che soffrivano dei disturbi più diversi, ottenendo ottimi risultati. Tuttavia la respirazione si è presto rivelata straordinariamente efficace per il disturbo da attacchi di panico. Ciò che da anni avevo costatato (già nel 1986 il Corriere Salute dedicò un articolo alle mie ricerche) sarà successivamente confermato da studi scientifici.
Non scappo perché ho paura, ho paura perché scappo.
Il DAP (disturbo da attacchi di panico) si sta diffondendo soprattutto nel mondo industrializzato e si stima che ne soffra circa il 10% della popolazione. Al contrario di quanto si era creduto sino ai primi anni Ottanta, l’attacco di panico non è una forma d’ansia acuta, ma è un disturbo specifico a se stante che può colpire chiunque. Nella maggior parte dei casi una sola crisi basta a far nascere l’ansia anticipatoria che il disturbo possa ripetersi. Così, chi ha avuto una prima crisi in aereo eviterà di prendere altri voli, e nel timore si ripresenti eventualmente inizierà a evitare anche altri mezzi di trasporto. Temendo di essere colto da un attacco in auto inizierà a evitare i lunghi viaggi per poi restringere sempre più il suo raggio di movimento. Alcuni cominciano a poter guidare solo se accompagnati, sino a giungere, nei casi più gravi, a temere persino d’uscire da casa da soli.
La terapia attualmente prescritta più di frequente è l’intervento farmacologico con antidepressivi, che hanno sostituito i tranquillanti usati in passato, quando ancora si confondeva il panico con una forma d’ansia. Tuttavia l’intervento farmacologico è spesso solo palliativo e molto di rado risolutivo. Alla terapia farmacologica a volte vengono associate tecniche cognitivo comportamentali o gruppi di sostegno, che non sempre risolvono il problema.
Parecchi anni dopo che avevo riconosciuto la relazione tra iper e ipo ventilazione e Dap, e ottenuto sorprendenti risultati con il Rebirthing Transpersonale, ebbi ulteriori conferme di essere sulla giusta strada quando nel 2000 il professor Battaglia dell’Ospedale San Raffaele di Milano rese noto che dopo dieci anni di ricerche si era riconosciuta l’inconfutabile relazione tra gli attacchi di panico e la respirazione. Successivamente altre ricerche negli Stati Uniti, confermarono che le sensazioni scatenanti gli attacchi di panico hanno una relazione diretta con alterazioni del respiro. Anche dopo queste scoperte la medicina ufficiale propone quasi esclusivamente interventi farmacologici, senza prendere in considerazione l’importanza di lavorare direttamente sulla respirazione. Si cerca di eliminare i sintomi, senza affrontare le cause del disturbo. Al pronto soccorso si usava a volte un sacchetto di carta nel quale far respirare il paziente per eliminare momentaneamente l’iperventilazione.
Le cause del panico sono in relazione ad una cattiva respirazione, che sua volta dipende dal nostro difficile rapporto con le emozioni e la nostra difettosa integrazione psicofisica. La respirazione irregolare è originata da emozioni represse, da eccesso di autocontrollo e dalla perdita di contatto con le sensazioni corporee di chi vive troppo nel mondo del pensiero. Per controllare le emozioni irrigidiamo il respiro e in questo modo creiamo la cosiddetta corazza psicosomatica che produce respirazione irregolare e alienazione dalle sensazioni vitali.
I sintomi dell’iperventilazione (capogiro, formicolii, emergere incontrollabile di contenuti emotivi, eventuale vertigine e tachicardia) sorgono con estrema facilità in coloro che hanno un respiro incompleto e respirano meno del dovuto.
E’ molto frequente che in seguito ad un periodo stressante, che ha portato a una respirazione più contratta, l’individuo sperimenti sensazioni d’iperventilazione anche con pochi respiri profondi o soltanto quando inconsapevolmente cerca di ritrovare la respirazione più libera e normale. Vive così nel timore di lasciarsi andare alle sensazioni e rafforza questo circolo vizioso.
Il Rebirthing Transpersonale si rivela il metodo più rapido per risolvere definitivamente gli attacchi di panico, perché attraverso la respirazione si agisce direttamente sui blocchi emotivi e bioenergetici che inducono ipoventilazione. Durante la seduta si elaborano le emozioni represse che sono le cause nascoste dei blocchi respiratori (respirazione contratta e irregolare). Si evita quindi il successivo insorgere di stati d’iperventilazione con gli associati fenomeni di alterazione e squilibrio. In poche sedute si possono eliminare del tutto i sintomi, le cause e il timore anticipatorio che un attacco possa verificarsi in situazioni future.
Già nella prima seduta il soggetto si accorge che respirando in un certo modo s’innescano sensazioni simili a quelle che lo spaventavano quando si presentavano inaspettate. Riconoscendo che sono prodotte dalla respirazione si libera dall’angosciosa idea che tali sensazioni siano espressione di disturbi mentali o fisici. Comprendendo che il respiro non è pericoloso né nocivo, nella situazione protetta della seduta, affronta queste sensazioni senza timore sino alla catarsi e al riequilibrio.
Il soggetto è invitato a respirare con un respiro circolare, profondo e ininterrotto, e ad attraversare senza timore i momentanei stati d’iperventilazione che si presentano durante la seduta. Superata la fase di volontaria iperventilazione (i cui effetti sono benefici poiché la diminuzione dell’anidride carbonica rende il sangue più alcalino e la miglior ossigenazione rende l’organismo più vitale e sano), la respirazione trova spontaneamente il suo ritmo naturale e tutte le sensazioni di alterazione scompaiono. In questo modo si superano con facilità i momenti in cui eventualmente un trauma rimosso si manifesta, per poi lasciare uno stato di sollievo e serenità.
Durante la seduta queste sensazioni sono affrontate tranquillamente e dopo le prime fasi si rivelano spesso piacevoli e interessanti mentre sarebbero spaventose se non sapendo che sono originate dalla respirazione ci cogliessero inaspettatamente mentre siamo alla guida o in una situazione in cui non possiamo lasciarci andare.
La respirazione non solo è efficace alla soluzione del DAP, ma mette l’individuo in grado di entrare in contatto con l’energia vitale e profonde dinamiche psichiche che favoriscono lo sviluppo della consapevolezza e la conoscenza interiore.
Chi è predisposto al panico è predisposto anche all’estasi
Attraverso la respirazione otteniamo non solo la soluzione del disturbo, ma scopriamo nuove dimensioni della coscienza e favoriamo quell’integrazione dell’inconscio che Carl Gustav Jung considerava essenziale nel processo d’individuazione e autorealizzazione dell’individuo. La soluzione dei conflitti attraverso conoscenza esperienziale del Sè fa rientrare questo metodo a tutti gli effetti nell’area della Psicologia Transpersonale.
E’ interessante esaminare gli attacchi di panico anche dalla prospettiva della Psicologia Archetipica, ma anche su questo vasto campo posso fare solo un breve accenno.
Il termine panico deriva dal mitico dio Pan: figlio di Dioniso, divinità benefica e positiva delle tradizioni pagane, è l’archetipo del signore della Natura, degli istinti e dell’energia vitale che anima la natura. Il suo improvviso manifestarsi provoca terrore nelle ninfe che fuggono di fronte a lui. Più esse fuggono e più Pan si sente spinto a inseguirle. Da questa situazione nasce il timor panico, rappresentato nel cortocircuito psichico tra il fuggire delle ninfe e l’eccitazione di Pan, poiché più scappano e più lo incitano all’inseguimento. Per chi soffre di panico ciò si traduce in: “più mi spavento e più sto male, più sto male e più mi spavento”, caratteristico dell’attacco di panico.

Il mito narra che quando Pan incontra la ninfa Eco, ed essa gli riflette la sua stessa immagine come in uno specchio, egli è in grado di vedere se stesso, e da questa presa di coscienza si genera in lui una profonda trasformazione, detta l’albedo di Pan. Quest’esperienza d’autocoscienza trasforma Pan, che diventa bianco e si ritira in meditazione in una grotta in uno stato di beatitudine e pace simile a quello di un mistico Yogi. In questa forma incarna la profonda saggezza della natura piuttosto che i sui caratteri istintivi.
Ecco cosa intendeva Jung, quando affermava che gli dèi che abbiamo rimosso dalla nostra consapevolezza, e perduto ogni contatto sono diventati sintomi. I messaggi dell’inconscio che non riconosciamo e reprimiamo diventano causa dei nostri più grandi conflitti interiori. Così la forza vitale è repressa dall’ego che pretende di avere il controllo, quando erompe ci terrorizza perché temiamo di abbandonarci a essa. Se la riconosciamo e ci arrendiamo ad essa si trasforma uno stato di estasi, libertà e di unità con la vita. Si trascendono gli inganni dell’io e si ristabilisce l’equilibrio e con esso l’integrazione con il nostro vero Essere nel fluire spontaneo della vita.
La seduta di Rebirthing Transpersonale, da questa prospettiva può paragonarsi all’incontro di Pan con la ninfa Eco, l’energia inconscia che accolta nella consapevolezza porta il soggetto a prendere coscienza che ciò che lo spaventava è un’energia benefica una espressione della natura. Riconosce che l’immagine di sé che chiamiamo “Io” è solo una parte e un riflesso di una più ampia coscienza impersonale. In essa troviamo sintonia con il qui e ora e siamo liberi dalle ansie e dalle paure create dal pensiero. Si passa rapidamente dalla paura di perdere il controllo all’abbandono cosciente alla vita. Riconosciamo che dal profondo emerge la saggezza e l’intuizione che possono guidarci oltre le gabbie delle parole verso quello stato che il grande mistico indiano Shri Ramana Maharsi chiamava lo Stato Naturale.
Spesso chi ha sofferto di attacchi di panico dichiara di ritenersi fortunati di aver passato quelle crisi, perché se non fossero stati spinti da quel disturbo a cercare una soluzione con la respirazione, non avrebbero mai neppure conosciuto le dimensioni profonde della coscienza e la serenità e pienezza prodotte dal contatto con la propria essenza interiore. Non solo avevano del tutto risolto ogni paura, ma per la prima volta, si erano pienamente aperti al fluire armonico della vita con autenticità spontanea e rinnovata vitalità.
Per saperne di più:
Link Psicologia Transpersonale: http://www.filippofalzoni.com/joomla/index.php/psictrans
Link Shri Ramana Maharsi, Ramana Gita: www.rebirthing-italia.com/advaita2.htm
Link Ramana, Chi sono Io PDF: https://www.amazon.it/clouddrive/share?s=Eaf9TL_bQpUmxzdL8G-nrE
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Desidero conoscere al più presto chi devo contattare. Ho urgente bisogno di risolvere questo problema!Grazie
mi scriva a questa mail: filippofalzoni1@gmail.com
Si, è la stessa conclusione a cui sono arrivata dopo anni di sofferenza!!!