Sarà lo spazio l’argomento cardine dell’edizione 2016 del Festival della Mente che si svolgerà dal 2 al 4 settembre a Sarzana. Spazio inteso nella sua accezione più ampia, da quello infinitesimale, illustrandoci cosa possiamo aspettarci dalle manipolazioni dell’ultra piccolo, a quello interstellare, senza tralasciare lo spazio pubblico digitale. Si parlerà anche di spazi di incontro fra genitori e figli, uomo e donna, di spazio politico, metafisico e altro ancora, come ha spiegato il direttore scientifico del Festival Gustavo Pietropolli Charmet durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento organizzata a Milano il 14 luglio presso la Triennale.
Una bussola per orientarsi nella realtà odierna
«Nel passato, anche recente, c’erano punti di riferimento stabili, mentre oggi facciamo fatica a trovarne», ha sottolineato il direttore artistico Benedetta Marietti (a sinistra con Pietropolli Charmet). «Il Festival vuole essere come una bussola per orientarsi nella realtà odierna, alla quale il concetto di Spazio è molto aderente in quanto, avendo molteplici significati, racchiude in sé la multidisciplinarietà a cui la manifestazione fa appello, e tutti i relatori hanno accettato la sfida. Quello dello spazio pubblico è un tema contemporaneo di estremo interesse, e sarà infatti oggetto della lezione inaugurale tenuta da Salvatore Veca. Impossibile inoltre ignorare l’argomento delle migrazioni».
L’appuntamento di Sarzana, giunto quest’anno alla tredicesima edizione, fin dal suo esordio è stato sostenuto dalla Fondazione Carispezia, il cui presidente Matteo Melley ha ricordato come il Festival nel corso degli anni abbia saputo offrire al suo pubblico un insieme di stimoli i cui effetti hanno oltrepassato i confini della durata dell’evento, dimostrando che l’approfondimento culturale ha effetti benefici sulla quotidianità, come se consegnasse ai suoi utenti una sorta di cassetta degli attrezzi da utilizzare nella vita di tutti i giorni. È toccato giustamente al sindaco di Sarzana, Alessio Cavarra, evidenziare come la struttura urbanistica di questa deliziosa cittadina ligure rappresenti la cornice ideale per una manifestazione che vuole unire cultura e creatività.
Il primo festival europeo dedicato a idee, cultura e creatività
Quest’anno il Festival della Mente prevede 61 relatori italiani e internazionali e 39 appuntamenti tra incontri, workshop, spettacoli e momenti di approfondimento, confermandosi così come uno degli eventi più prestigiosi del panorama culturale nazionale, senza dimenticare che si tratta del primo festival europeo dedicato all’indagine delle idee e della creatività. Il suo scopo è farci comprendere il presente, conoscere il passato e immaginare il futuro, focalizzandosi sui temi più significativi della realtà dei nostri giorni. La sezione per bambini e ragazzi, curata da Francesca Gianfranchi, è articolata in 45 appuntamenti e porrà l’accento su quanto sia importante tornare a costruire con le mani. Ci sarà ampio spazio per la tecnologia e anche qui verrà toccato il tema dei migranti. Lo spettacolo finale intitolato Nel paese delle scarpe rotte farà comprendere come grazie all’ingegno si possa cambiare tutto.
Le iniziative parallele
Anche quest’anno il Festival della Mente si arricchisce di una sezione extra che prevede una serie di iniziative parallele che, in concomitanza con l’evento principale, contribuiscono ad animare Sarzana nelle tre giornate della manifestazione. Anzitutto, dal 28 agosto al 4 settembre per le vie e le piazze della città si svolgerà la terza edizione del festival off parallelaMente, che vede come protagonisti artisti e associazioni culturali del territorio. Quindi c’è creativamente Kids, mostra di opere e oggetti dedicati al mondo dei bambini e progettati da artisti, illustratori e designer del territorio. Curata da Giorgio Scaletti, la mostra è aperta durante i tre giorni del festival presso la Casa della Salute (ex Ospedale San Bartolomeo). Sempre qui è allestita la mostra delle tavole del libro intitolato Parto di Chiara Carminati e Massimiliano Tappari, vincitore del Premio Speciale che viene assegnato a un’opera che valorizza il collegamento fra le due sezioni del Festival: quella degli adulti e quella dedicata a bambini e ragazzi. Da menzionare anche la presenza della video arte di Johanna Billing, nota a livello internazionale per la sua abilità nell’unire musica, movimento e ritmo in video sospesi tra il documentario e la fiction: nel corso del Festival sono in programma quattro proiezioni dedicate a questa artista svedese.
Prosegue inoltre la pubblicazione de i Libri del Festival della Mente, che è divenuto nel tempo un vero e proprio produttore di contenuti editoriali: saggi che grandi nomi della scienza, delle arti, della filosofia e della letteratura, del teatro e del cinema, della psicoanalisi hanno appositamente elaborato sui temi da loro proposti alla manifestazione. In occasione della tredicesima edizione del Festival uscirà un nuovo volume: Gli africani siamo noi di Guido Barbujani. Un viaggio nella storia dell’umanità e delle sue migrazioni, dal Paleolitico alle grandi scoperte della genetica del Novecento, per rispondere alle domande sollevate dai movimenti migratori che investono oggi il pianeta: come combattere la xenofobia, il razzismo, il rifiuto del diverso.
Per saperne di più
http://www.festivaldellamente.it
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