Da più di quindici anni mi occupo di postura e alimentazione: in tutto questo tempo ho avuto molte volte la possibilità di constatare la relazione esistente fra la salute e questi due enormi pilastri della nostra vita. E innumerevoli volte ho visto gli sguardi delle persone incredule davanti ad un cambiamento del loro stato di salute, che da afflitto e cagionevole diventava rinfrancato ed energico nel tempo di meno di un’ora, a volte nel giro di pochi minuti. Ma cosa succede dentro di noi? Cosa abbiamo di così straordinario da farci raggiungere risultati così clamorosi?
Non offendere il proprio corpo
Quando frequentavo il master di nutrizione clinica, ascoltando il Professor Spinelli gli ho sentito dire questa frase parlando delle patologie epatiche:

«La miglior cura di un organo è non fare nulla che possa offenderlo». Questa frase mi colpì molto perché ripeteva un concetto che anche in me era chiaro da molto tempo. Ma cosa vuol dire nella pratica quotidiana?
Semplicemente che bisogna conoscere i propri organi e proteggerli da quelle sostanze, comportamenti, abitudini che possano nuocere all’organo e all’intero corpo, che da quegli organi è composto.
Nulla di più semplice in teoria ma molto più difficile nella pratica.
In questo momento storico osservo come l’umanità è arrivata all’apice di un mondo di conoscenze incredibili in molti campi della scienza e della tecnologia; ma molti vivono in una condizione di assoluto disarmo di fronte a scelte che riguardano la propria salute. Accettiamo, per esempio, che una parte del nostro corpo possa ammalarsi e degenerare in una patologia anche grave e tendiamo a non accettare l’esatto contrario. Cioè che possa rigenerarsi in maniera prorompente.
Un cambiamento repentino
Nella mia pratica di educatore posturale, osservo quotidianamente il cambiamento delle persone che seguo e questo a volte ha dell’incredibile.
Vi devo raccontare un aneddoto. Durante una lezione di educazione posturale, una signora, amica di una frequentatrice, ha voluto constatare che cosa facevamo, per decidere se frequentare o no le lezioni. Era venuta in abiti civili, quindi non poteva partecipare attivamente, perciò si è accomodata su uno sgabello e ci ha osservati lavorare. Verso i due terzi della lezione una delle frequentatrici le chiese se mentre assisteva a quello che facevamo volesse fare un esercizio da seduta con una pallina dietro la schiena contro la parete. Fu una bella idea che rinforzai dicendole di andare ad istinto e fare quello che sentiva, senza nessuno schema e senza indicazioni. Lei accettò e avvenne qualcosa di molto interessante: dopo qualche minuto di esercizio, che non saprei neanche descrivere perché la mia attenzione non era rivolta a lei ma alla classe, la signora incomincio a muovere il braccio destro in tutte le direzioni, con un’espressione fra l’incredulità e la sorpresa, tanto che ci costrinse tutti a fermarci e a chiederle che cosa fosse successo per essere così meravigliata.
Continuando a muovere il braccio in tutte le direzioni, ci rispose che erano due anni che soffriva di un dolore alla spalla destra che le impediva di fare molti dei movimenti comuni. Il suo dolore la invalidava e lei aveva cercato di curarsi in molte maniere ma senza risultati. Adesso, dopo qualche minuto di un esercizio neanche consigliato, ma “inventato” da lei senza che nessuno la seguisse o le dicesse che cosa fare, quel dolore era sparito. Sparito, ci disse. Secondo voi, quando mi ha chiesto che cosa fosse successo, io ho saputo risponderle? Non avevo visto neanche che cosa aveva fatto. Ovviamente so che cosa può essere successo: il suo dolore era causato non dall’articolazione della spalla che era la vittima, ma dai muscoli rigidi della scapola e del dorso che erano la causa che comprimevano la spalla infiammandola. Liberandosi della causa è scomparso l’effetto.
Ricercare la causa di malesseri e malattie
Per recuperare la nostra salute, siamo stati molto spesso e da molto tempo abituati a dedicarci ai sintomi, agli effetti: ho mal di testa e prendo la pastiglia per il mal di testa, ho il ginocchio infiammato e prendo un antinfiammatorio. In pratica, quando abbiamo un male o un dolore, siamo soliti andare da qualcuno che ci da dei rimedi per “curarci”.
Quello che manca, secondo me, è un passaggio molto più importante che omettiamo nella nostra ricerca del mantenimento del nostro miglior stato di benessere e cioè il momento in cui ci poniamo una fondamentale domanda: che cosa ho fatto io per stare così? Questa domanda avrebbe la forza di metterci alla ricerca delle informazioni che ci servono per capire in che cosa abbiamo sbagliato e come possiamo rimediare.
Invece il concetto di recuperare la salute è sempre o quasi demandato ad altri ai quali deleghiamo il compito di curarci. Certo, non c’è niente di male in questo, ma spesso non è sufficiente per risolvere un problema. Essere attivi nel proprio processo di guarigione è la condizione che può attivare in ognuno di noi la capacità di comprendere veramente le cause del nostro malessere a tutti i livelli, fisico, mentale, alimentare, spirituale, e risolverle. Capisco che nel caso di certe patologie questo non sia possibile, ma per molte altre sì; questa semplice regola dovrebbe essere applicata dove si può e se calcoliamo anche che il 70% delle nostre patologie dipende dal nostro stile di vita capiamo bene che il campo d’azione è molto vasto.
Trovare la chiave della salute
Quello che più mi sconvolge, ma sempre di meno visto che è qualcosa che si ripete costantemente e continuamente, è la velocità della risposta che il nostro organismo sa esprimere quando lo mettiamo nelle condizioni di poterlo fare. Nel mio primo libro Vivere senza dolori ho paragonato il dolore ad una porta: per quanto grande e pesante possa essere, per aprirla, avendo la chiave giusta, basta semplicemente girarla.
Quello che alla fine serve è solo la conoscenza. Il sapere come funzionano le cose e quali sono le relazioni di causa ed effetto che le governano. Nel nostro tempo invece siamo più concentrati sugli effetti. Ed è questo l’errore.
Una delle leggi della postura afferma che se si manifesta un dolore in un punto del corpo che non è stato provocato da una causa diretta (contusioni, cadute o altro), in quel punto è localizzato solo l’effetto di un problema. Sicuramente in quel punto non c’è la causa la quale si troverà da un’altra parte più o meno lontana. Per questo, spesso i dolori alla cervicale dipendono dal dorso, quelli alle spalle dalle scapole, quelli alla schiena dal bacino, quelli alle ginocchia dalla coscia. ecc. Lavorare sulla postura vuol dire lavorare sulla ricerca.
Scoprire come il corpo si difende dal dolore
Ogni corpo si organizza in maniera personale ed individuale. Non ci sono fotocopie nelle cause di uno stesso problema in persone diverse. Ogni corpo declina le proprie tensioni muscolari e mentali in una maniera assolutamente propria. L’educatore posturale non deve far altro che cercare di capire come può essere organizzato un corpo e quali strade ha ideato per sfuggire ad una condizione di dolore. Da questo punto di partenza si apre uno scenario originale che porta a svelare a volte lentamente a volte in maniera spettacolare la meraviglia della soluzione. Se c’è un problema, c’è una soluzione. A noi trovarla…
Il sistema, però, non ci aiuta. Intorno a noi viaggiano a velocità vertiginose innumerevoli informazioni che veicolano messaggi di tutti i tipi ed anche profondamente contrastanti. Spesso nella ricerca di una soluzione siamo travolti da informazioni che ci sviano dalla vera ricerca e purtroppo a discapito della nostra salute. Essere costantemente tempestati da slogan di vario tipo che promettono di vendere bontà – mentre invece subdolamente attentano alla nostra salute – è all’ordine del giorno. Solo persone forti e consapevoli possono contrastare questo dilagare di menzogne. Da sempre gli uomini sanno che la più grande malattia è l’ignoranza ed è anche in questo caso lei la protagonista.
Semplicemente noi ignoriamo le reali capacità che abbiamo e non sempre ci adopriamo per cercare di scoprirle mentre, al contrario, difendiamo a spada tratta le abitudini scorrette vestendole di una veste del “si è sempre fatto così, così fan tutti, non ha mai fatto male a nessuno, l’ha detto la tv”…
Salute = sana alimentazione + attività fisica
Tutte le discipline mediche, anche se non sono scienze esatte per loro ammissione, suggeriscono da sempre come migliori pratiche per mantenere una buona salute una sana alimentazione e una buona e costante attività fisica ad impatto moderato. Pensate che nonostante questa acclarata conoscenza l’applicazione sia altrettanto certa? Per risponderci basta guardarci intorno: i nostri simili appaiono in forma e asciutti? I bambini sono vitali e correttamente magri? Le malattie sono in diminuzione? Le buone pratiche sono sempre più messe in atto?
Certamente, nella città in cui vivo, Milano, la domenica e non solo, i parchi sono sempre pieni di gente che fa attività e questo è un segnale di attivismo salutare. D’altra parte osservo che le statistiche dicono che i bambini italiani, ahimè, sono fra i più in sovrappeso d’Europa.
Per l’aspetto alimentare non posso non notare la grande ascesa del movimento Vegan in italia, il secondo paese al mondo, in percentuale, dopo l’India, con la maggiore popolazione vegana al mondo. Da una ricerca fatta dall’Eurispes a Maggio 2015 e commissionata da un’azienda non specializzata in alimentazione vegana, sono emersi dei dati molto interessanti.
Eccone alcuni:
1) La richiesta di prodotti alimentari vegani è in crescita del 25% al mese.
2) La percentuale di persone che acquista prodotti vegani per “moda” è solo l’1%.
3) La percentuale di persone che acquista prodotti vegani perché più salutari il 36%, il valore massimo della ricerca.
Come si può capire, la richiesta di salute e benessere da parte della gente è sempre più crescente. Allora accontentiamola. Stiamo vivendo una fase di profondo cambiamento e per certi versi di risveglio delle coscienze. Cavalchiamo quest’onda.
Un cambiamento inarrestabile
Il cambiamento ha bisogno di verifiche e di certezze. Chiunque di noi abbia fatto delle esperienze e abbia verificato delle buone pratiche che potenziano la salute ed aumentano il potenziale umano, aiuti chi decide di fare un tentativo di cambiamento e metta a disposizione la sua conoscenza.
I miei campi di lavoro, la postura e la nutrizione, oltre allo studio del funzionamento della mente, dimostrano in maniera inequivocabile che il cambiamento è all’ordine del giorno. Il nostro organismo è in continuo cambiamento, inarrestabile ed ineluttabile, potremmo dire che una delle poche certezze he abbiamo è proprio che tutto cambia.
Quello che serve è comprendere come gestire questo cambiamento. Ed è proprio qui che si inseriscono le nostre decisioni, i nostri desideri e le nostre azioni. Il corpo non può stare fermo ed immobile, imperturbabile nel tempo. Non possiamo credere che se non facciamo niente possa succedere qualcosa, se non peggiorare più velocemente. Siamo esseri votati al movimento ed è questo che in fondo è la vita: movimento fisico e mentale gestito dalla fermezza di valori alti e positivi.
Una delle cose che spero ognuno di noi possa sperimentare nella vita e che ha davvero dell’incredibile è la nostra altissima capacità di migliorare. I casi di miglioramento del proprio stato di salute in tempi brevissimi sono sempre più numerosi. Non sottovalutiamoci… Parafrasando il Buddha, la miglior cura è il cambiamento.
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